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Londra: I Migliori Bloody Mary dell’East End

Creato il 14 maggio 2013 da Angelozinna

Londra: I Migliori Bloody Mary dell’East EndQuando si sono passati “i meravigliosi diciotto” da qualche anno, svegliarsi la domenica mattina a Londra non è un’impresa delle più facili. E, quando anche si riesca a tirare fuori la testa dal piumone, svegliarsi freschi e riposati (ma soprattutto senza la sensazione che un’incudine si sia momentaneamente appoggiata sulle tempie) diventa poi spesso e volentieri quasi impossibile.

Questo principalmente per una serie di motivi (o combinazione di essi) tra i più disparati: un’alimentazione che raramente ricorda quella di quando vivevamo in casa con la mamma che cucinava usando solo gli ingredienti organici del fruttivendolo di quartiere; l’abitudine rara o addirittura inesistente di svolgere qualsiasi tipo di esercizio fisico al di fuori di quel chilometro quotidiano percorso tra casa-fermata della metro- cambio tra East London line e Jubilee line-ufficio-fermata della metro-cambio tra Jubilee line e East London line-casa; la scarsa presenza di sole e la totale assenza di iodio nell’aria; ed ultima ma non da meno, l’abitudine di bere all’inglese. Ovvero di bere come se non ci fosse un domani, o comunque sapendo che se anche quel domani arrivasse, certamente sarebbe doloroso e pieno di vertigini, nausee e mal di testa. Ai più potrebbe sembrare una descrizione iperbolica e riduttiva della vita nella capitale, ma fidatevi che non lo è. Quelli che non bevono in Inghilterra o sono musulmani o si drogano (e in quel caso di postumi ne hanno anche di peggiori).

Tornando a noi, di rimedi contro il post sbornia più o meno efficaci come sapete ce ne sono centinaia. Alcuni funzionano (asparagi prima e dopo aver bevuto dicono alcuni scienziati della Corea del Nord), altri sono di dubbia efficacia ed aumentano solo la nausea (tazza di acqua calda e zenzero a sentire una delle mie colleghe). E se tua madre ti ha sempre detto “la prossima volta bevi di meno”, io per far passare la sbornia consiglio un vecchio e caro “bevici sopra”. Rimettere l’alcool in circolazione è la soluzione più efficace, e funziona meglio anche degli asparagi.

Ma come si fa a bere ancora quando a malapena ce la facciamo a lavarci il viso?  Per prima cosa lasciate perdere i preparativi ed uscite in pigiama. “Igiene personale”, “domenica” e “vestiti decenti” sono concetti che difficilmente vanno di pari passo, specialmente se si bazzica a East. Nessuno farà caso al fatto che siete in pigiama, e anzi probabilmente penseranno che sia l’ultima trovata iper-cool della redazione di Vice. Avvicinatevi al bancone ed ordinate un drink (ma non un drink qualunque). Ordinate un Bloody Mary e, se il succo di pomodoro non vi piace vedete di farvelo piacere, perché vi assicuro che al terzo sorso vi sentirete già come nuovi. Vodka, pomodoro, spezie e sale, limone e sedano: questi gli ingredienti di base che danno vita ad una moltitudine di variazioni deliziose. La combinazione combatterà ed annienterà il post sbornia con un successo garantito del 100% (disclaimer: il lunedì vi sentirete da schifo, ma noi qui viviamo giorno per giorno).

Per farla breve, la sottoscritta ha stilato una mini-mappa/mini-guida dei migliori Bloody Mary dell’East End. Da leggere e sperimentare con cautela (dato che le ulcere da tabasco, a quanto pare, non sono da sottovalutare).

The Haggerston, 438 Kingsland Rd, E8 4AA

In questo pub si beve un Bloody Mary semplice, buono e senza troppe pretese, preparato sempre con grande amore da bariste incredibilmente pallide con capelli verdi o blu e cappellini di dubbio gusto. Viene servito in un piccolo boccale di birra (anche l’occhio vuole la sua parte), con sedano, un cucchiaio di horseradish, e limone o lime a piacimento. Il The Haggerston è uno dei pochi pub dell’East con misurini dopati (un doppio shot misura 70cl!), il che rende il post sbornia un brutto ricordo dopo tre sorsi netti, e la sbornia domenicale un problema concreto dopo cinque.

Prague Bar, 6 Kingsland Rd, E2 8DA

Uno dei Bloody Mary più buoni di Londra, anche e soprattutto perché a prepararlo sono io. A volerla dire tutta, il proprietario del locale ha leggermente peccato di eccesso di zelo durante la stesura del menù. La ricetta della casa contiene infatti vodka al peperoncino (e per i più coraggiosi vodka al bacon), porto, celery salt, pepe e tabasco come se piovessero, Worcester sauce, horseradish e limone. Il tutto accompagnato da un bellissimo stick di sedano, sempre che non me li sia mangiati tutti la sera prima. Il compagno di avventure Marco (nonché miglior barista del Far East), ha inventato una variazione chiamata “Alessia’s Blood” – un nome grossolano ma piuttosto efficace – con pestato di peperoncino e basilico. DELIZIOSO.

The Book Club, 100-106 Leonard St, EC2A 4RH

Il Book Club è famoso per tre cose: i bagni, i tavoli da ping pong, ed il Bloody Mary. Mentre quello che succede nei bagni raramente è interessante di primo pomeriggio, e la pallina da ping pong risulta stranamente difficile da mettere a fuoco di domenica, il Bloody Mary è perfetto. Un tantino caro, ma perfetto. Servito in un bicchiere collins, con foglie di prezzemolo e pomodori ciliegini come decorazione, è freddo e speziato al punto giusto. £7.50 sempre spesi bene. Anzi benissimo.

Bacchus, 177 Hoxton St, N1 6PJ

Bacchus alias “il paradiso della roast dinner”, vanta uno staff di eccellenza tra cui cameriere discrete e baristi bellocci in divisa. Il Bloody Mary si presenta con un rim di scaglie di peperoncino e foglie di menta che lo rende il candidato ideale per uno scatto da aggiungere al vostro album di Instagram. Oltre ad essere esteticamente bello come un modello, e a risultare perfetto in foto con e senza filtro, questo Bloody Mary è buono e a prezzo ragionevole. Obbligatoria la prenotazione, il che vuol dire che come minimo dovrete berne due.

Gaucho, 2 More London Pl, SE1 2JP

Questo ristorante argentino è famoso per le sue bistecche spesse quanto “Orgoglio e Pregiudizio”, e per hostess/cameriere che nel 90% dei casi sono vestite meglio della vostra fidanzata. E’ possibile fermarsi anche solo per un drink al bar, dove lavorano veri e propri professionisti del mestiere. Il Bloody Martini del Gaucho è una delle tre cose più belle esistenti in natura insieme al prosciutto di Parma affettato sottile e a Leonardo Di Caprio in “Prova a Prendermi”.  Preparato con vodka Bloody Belvedere (insaporita con tutte le spezie di un classico Bloody Mary), e pestato con pomodorini, basilico, prezzemolo, peperoncino e limone. Assicuratevi che a pagare sia qualcuno con un lavoro migliore del vostro.

Jamie’s Italian, 403 St John St, EC1V 4AB

Jamie Oliver è un famosissimo chef inglese che vuole venirci a raccontare come si cucina bene in Italia. Se è vero che la sua sfacciataggine è ai limiti dell’assurdo, bisogna riconoscere che il ragazzo ci sa fare e che ha avuto buon gusto (e gran culo) in gran parte di quello che ha fatto. Il tavolo che avete prenotato per il vostro pranzo domenicale con grande probabilità non sarà pronto, ed indovinate perché? Per potervi dare l’opportunità di incrementare le vostre spese al bar, sorseggiando un ottimo Bloody Mary sui divanetti e mangiando olive gigantesche che ricordano proprio quelle italiane. Se il cameriere vi chiede quanto piccante volete il vostro drink, andateci piano. A meno che non vi piaccia passare il resto del pranzo in preda a vampate da menopausa.

The Dove, 24-28 Broadway Market, E8 4QJ

Questo pub si guadagna un posto in classifica grazie alla location (nel cuore dell’affollatissima strada di Broadway Market) e alla quantità. Il Bloody Mary viene servito in pinte Stella Artois, che sono grosse più o meno quanto una tanica da 5 litri. Il succo di pomodoro è talmente corposo che un drink sostituisce un pasto completo (ricordate quella menzione sull’alimentazione scorretta? Ecco..), ed arricchito con un goccio di Guinness che, a dirla tutta, ci sta proprio bene.

Lounge Lover, 1 Whitby St, E1 6JU

Il Lounge Lover è un posto un po’ strano. Sebbene abbia vinto non so quale famosissimo award per l’interior design, a me spesso sembra la fiera del kitsch e dell’assurdo. Per capirsi: divanetti muccati, statue a forma di cigno, hostess/cameriere che sembrano modelle e tappeti di velluto. In compenso il menu dei cocktail è a mani basse il migliore della zona, con centinaia di varianti una più deliziosa dell’altra. Il Bloody Mary è servito in un bicchiere stretto e lungo, con la giusta quantità di ghiaccio. Speziato al punto giusto e con tanta vodka Ketel One, è perfetto per il post sbornia. Nove volte su dieci dopo vi verrà voglia di provare uno degli champagne cocktails del menù. Anche in questo caso assicuratevi che a pagare sia qualcuno con un lavoro migliore del vostro.


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