Lone Survivor, la recensione: film sulla fratellanza e sopravvivenza

Creato il 22 febbraio 2014 da Oggialcinemanet @oggialcinema

22 febbraio 2014 • Recensioni Film, Vetrina Cinema •

Il giudizio di Federica De Masi

Summary:

Immagini crude e cinematograficamente perfette quelle di Lone Survivor, film tratto dall’omonimo romanzo di Marcus Luttell, l’unico superstite dell’operazione Red Wings.

Peter Berg (Hancock) scrisse la sceneggiatura di Lone survivor molto tempo prima di girarlo. Infatti lo statunitense, regista tra gli altri di Friday night lights (film da cui è poi scaturita l’omonima serie tv di successo), fu vincolato a girare prima Battleship, quel film ad alto budget che al botteghino fece un flop incredibile, e solo dopo l’adattamento del romanzo autobiografico del Navy Seal, Marcus Luttrell, di cui è anche produttore oltre che sceneggiatore e regista. Il best seller, da cui il film prende il titolo, racconta i tragici fatti della fallimentare operazione militare Red wings, quando nel 2005 persero la vita 19 Marines. Una storia incredibile in cui si celebrano le vite dei caduti durante la missione segreta che aveva come obiettivo il leader talebano Ahmad Shah, colpevole di aver sterminato connazionali e di aver ucciso 20 militari americani, ma soprattutto si esalta il senso di appartenenza ad un gruppo e lo spirito fraterno che lo attraversa.

Le prime immagini sullo schermo mostrano il duro addestramento dei Navy Seal, incentrato sulla resistenza corporea che prepara i militari a situazioni estreme. I quattro protagonisti di questa storia, Marcus, Mickey, Danny e Axe, sono persone comuni, ritratte nella vita quotidiana che anima la base aerea di Bagram, quando tra il lavoro e la tensione della guerra si cerca di ritagliare momenti di tranquillità e scherzo. Berg non si addentra eccessivamente nella vita di questi personaggi: gli basta sapere che sono lì, per la patria e per la famiglia. Quella che viene fuori è una messa in scena verosimile, che evita eccessi di patriottismo e che non mostra un soldato invincibile, al contrario molto umano.

Una scena tratta dal film Lone Survivor

Fedele al romanzo, il regista lancia lo spettatore sulle montagne afgane, nel vivo della guerriglia, dove i quattro Marines persero la comunicazione con la base e successivamente furono accerchiati dalle milizie talebane. Quello su cui il regista punta è lo spirito di fratellanza dei protagonisti, sulla loro cooperazione e solidarietà a non mollare: tutti sono pronti a lottare fino alla morte pur di portare in salvo i propri compagni. Lone survivor infatti non è vuole denunciare la guerra o esaltarla, ma raccontarne lo spirito di gruppo che si cuce con i propri compagni i avventura e di sventura. Questo è un film in cui la riflessione geopolitica è solamente sfiorata quando i quattro militari devono decidere il destino del gruppetto di pastori arabi che, per caso, hanno compromesso l’operazione e la loro sicurezza. Berg sviscera il problema in pochi minuti e subito dopo si affida ad una regia più “tagliata”, dosando bene la tensione e curando nel dettaglio i movimenti della macchina da presa.

Lone survivor è stato vietato ai minori a causa delle scene crude che accompagnano i 34 del film. Il soffermarsi sul martirio che i corpi dei marines subiscono durante l’assedio è quasi insostenibile. La guerriglia è dettagliata, a tratti snervante, perché ogni colpo inflitto ai protagonisti è sottolineato e gli spettatori non possono fare altro che soffrire con loro. Berg è bravissimo a muoversi sul territorio roccioso con una regia fluida che riesce a mantenere tesissimo il filo della narrazione. Il pregio di questo film è quello di non scadere nel patetismo, raccontando personaggi qualsiasi, in cui tutti possono identificarsi. Un’identificazione possibile grazie alla grande prova attoriale dei quattro protagonisti, Mark Wahlberg, Taylor Kitsch, Emile Hirsch e Ben Foster, che per calarsi nei personaggi hanno affrontato il vero addestramento dei Navy seal.

I quattro protagonisti di Lone Survivor

Lone survivor, costato solo 50 milioni di dollari ha riscosso un notevole successo al primo week-end di programmazione in USA e la scia positiva è continuata anche con le due nominaton ai prossimi Premi Oscar per il Miglior Sonoro e per il Miglior montaggio del suono. Il film di Peter Berg arriverà nelle sale italiane il prossimo 20 febbraio, distribuito dalla Universla Pictures.

Federica De Masi per Oggialcinema.net

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