(Borneo Malese)
Onestamente pensavo che anche Bario e le Highlands si fossero ormai completamente “malesizzate”, e che nemmeno lì avrei trovato tracce di culture tradizionali. Fortunatamente mi sbagliavo, e la mancanza di strade finora si è rivelata ancora un deterrente più che sufficiente per i turisti e i grandi businessmen, e il posto in effetti si mantiene ancora tranquillo e piuttosto “off the beaten track”. I turisti organizzati praticamente non esistono e i pochi viaggiatori si incontrano di rado. Certo anche in queste remote regioni del Borneo la cultura tribale si è persa quasi completamente, ma non a causa del turismo, il danno principale qui è stato fatto molto tempo fa dai missionari, che hanno usato il grande potere della conoscenza occidentale per soggiogare le menti semplici degli abitanti di queste longhouses e per costringerli ad abbandonare tutte le loro tradizioni ( bollate probabilmente come manifestazioni del demonio ) e ad abbracciare la cultura europea. Il risultato è stato che i poveri kelabit sono stati trasformati in dei bigotti religiosissimi e superstiziosi che vanno in chiesa tre volte al giorno.
Comunque c’è ancora qualcuno che cerca di mantenere vive le proprie tradizioni, anche se nessuno si fa più tatuaggi da anni ( e questo secondo me è un peccato ) o si mette quegli enormi orecchini che fanno diventare i lobi delle orecchie lunghissimi.
Tra i passeggeri nell’aereo c’è una distinta ed elegante signora, che si presenta come Sina Rang e mi chiede se ho già prenotato qualcosa in città. Come al solito ho solo un paio di indirizzi e nulla più e quando mi chiede se voglio fermarmi nella sua homestay nella longhouse originale di Bario ( tra l’altro alla metà del prezzo che tutte le altre homestays/guesthouses chiedono ) accetto più che volentieri. E’ da quando sono sbarcato qui nel Borneo che sto cercando una “vera” longhouse, e ora ho l’opportunità anche di “viverla” per qualche giorno. Prendiamo quindi una jeep ( le strade di Bario sono dei veri acquitrini, spesso è un’impresa anche girare a piedi, ma le stanno asfaltando ) e ci dirigiamo verso Bario Asal.
Nella longhouse ci sono 22 nuclei familiari che vivono una vita abbastanza moderna secondo alcuni aspetti ( nel mega salotto della homestay c’è un’enorme tv lcd ) ma anche molto tradizionale da altri punti di vista. E’ una specie di piccolo villaggio dove tutti condividono ciò che hanno e dove gran parte delle attività casalinghe si svolgono in un’area comune. In pratica non esiste la privacy, nella longhouse il tuo spazio è sempre aperto a tutti gli altri.Al centro di ogni unità abitativa c’è un focolare usato sia per cucinare che per scaldarsi o per socializzare. Non ci sono caminie i soffitti in legno sono completamente anneriti, ma in qualche modo il fumo riesce comunque a disperdersi velocemente. Sina Rang è un’ottima cuoca ma è rimasta spiazzata quando le ho detto che non mangiavo carne, da queste parti i vegetariani semplicemente non esistono. Però dopo qualche consulto con le vicine mi ha cucinato diversi piatti buonissimi a base di riso ( che è proprio delizioso ) e ortaggi, erbe e frutti selvatici della giungla. Buonissime le felci, non avrei mai pensato che si potessero mangiare. E’ anche un’ottima artigiana ed ha una piccola attività di souvenir, che vende all’handicraft market di Miri. Ci tiene molto a dire che i suoi prodotti sono tutti fatti a mano e sono realmente cose tradizionali del Borneo, a differenza delle molte cose che si trovano in città che provengono in gran parte dalla Cina.
Nella homestay c’è anche un gruppo di simpatici operai indonesiani, che pur facendo un lavoro molto duro si alzano alle tre di notte a vedere le partite di premier o di champions league. Sono stato veramente benissimo nella longhouse, ho conosciuto delle bellissime persone ( tra le quali gli anziani genitori di Sina Rang, loro sì tatuatissimi ) e Sina Rang mi ha trattato davvero come un figlio.
I Kelabit sono in genere molto più simpatici e amichevoli del resto dei malesi, anche se non moltissimi parlano inglese. Quasi tutti ti salutano e ti sorridono, soprattutto nei villaggi più piccoli.
info utili:
Volo a/r Miri-Bario: 1 ora, 180 ringgit
Pensione completa nella homestay di Bario Asal: 40 r al giorno