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di giandiego C'è, innegabilmente, in questo scritto una carica di pessimismo ed anche di sconforto. Non va preso, nonostante alcune sue considerazioni come una sorta di testamento o come la motivazione di un abbandono, non lo è, anche se la stanchezza, a tratti e la delusione di fanno forti e chiedono pegno. Questa premessa è importante, chi scrive non riesce e non vuole separare se stesso da quel che mette sulla carta e non parla mai o quasi di quel in cui non crede o che non vive. Mi chiedo spesso, se davvero non sia possibile comprendere ed attuare , nell'azione pratica una perorazione, una richiesta che è ormai impellente in quell'area a cui ci rivolgiamo per ascolto e per identificazione. Questa richiesta non nasce da una generica ed inutile forma di minoritarismo o dalla vlontà di testimoniare o ricordare d'un tempo di contrapposizioni frontali e dualismi fortissimi, ma semmai dalla visione alternativa e, fortunatamente, altra , del mondo che andremmo a costruire. Da una reale volontà di rinnovamento quindi piuttosto che dalla riproposizione di una memoria storica. Vivo , personalmente, con grandissimo dolore e scoramento, come una forma di sconfitta e reale impotenza quella che viene definita come una necessità irrinunciabile (per esempio da molti comitati dell'Altra Europa Lombardi … ma non solo). Questa vicinanza forzata, quest'alleanza di fatto con il PD (per esempio alle prossime regionali, ma anche nel locale, pare, non se ne voglia uscire) credo sia deleteria, dannosa e persino mortale per chi voglia parlare d'alternativa e di mondo altro rispetto a quello dell'onnipotenza liberista. A mio umilissimo e sempre inutile parere non si può parlare di alternativa e porsi a livello elettorale in qualsivoglia alleanza con chi di questa ipotesi liberista e di questa visione è, ad oggi, il maggior propagatore … è stolto, suicida. Non permette alcuna chiarezza, alcuna distinzione ed avvalora in modo irrecuperabile la sensazione che la pseudo-sinistra sia sempre più pseudo e che l'alternativa al suo interno semplicemente non esista o sia purissima testimonianza. Avvalora e conferma l'impressione, in ultima analisi, che la sinistra radicale ed alternativa sia troppo debole, indecisa, testimoniale per contare alcunché. Troppo succube, troppo legata ad interessi poltroniferi e rese di posizione per accettare d'essere realmente altro dal PD. La verità è probabilmente diversa, ma è certo che troppi, davvero troppi compagni, forse anche in buona fede sono convinti che senza questa vicinanza si lasci spazio alla destra, oppure si perda qualche cosa, occasion nel fare e nel contarei o anche le sin troppe brave persone confuse che stanno con "la grande madre corrotta". ma in realtà il PD è più che corrotto è la destra ormai, è intriso di liberismo ed i suoi valori, ammesso che ancora ne abbia sono puramente formali, adattabili, costruiti di plastilina e creta cruda, malleabili e svendibili. Ilì suoi comportamenti politici e le scelte che ne conseguono sono tali da trascinare nella sua vergogna chiunque gli stia a fianco. La corruttela ed il pragmatismo di convenienza sono da tempo il suo unico linguaggio. Appare quindi chiaro, almeno a me, come sia impossibile condividere in alcun modo questo percorso per chi … parli di un altro mondo possibile … esso non passa ba qui, anzi parte solo allontanandosene Che paura abbiamo? Quella di non poterci presentare a qualche tenzone elettorale? Quella di perdere qualche poltrona che stiamo pagando con la nostra coerenza e rispettabilità? Temiamo forse l'attraversamento del deserto, cosa di cui , quand'anche se ne parli, viene accolta con sommo fastidio da quei compagni abituati ormai da anni a ragionare in termini di alleanze remunerative … Quante poltrone? Cosa ci lascerete fare ? E veniamo all'aspetto personale … non ce la posso fare, ad ascoltare ancora infinite volte di questa necessità, a ripercorrere ogni volta questo corridoio che mi fa ritrovare alla fine a fianco del PD, non mi interessa e non mi appartiene. Non ho nulla a che spartire con loro e con la loro immagine di mondo … non la condivido. Non sono un minoritarista di principio, non sono un'estremista, un super-violento, non sono un cripto-marxista-dogmatico. Ho scelto la via della spiritualità e dell'esempio, ho scelto di provare ad essere quello di cui parlo, la strada della non -violenza ma della radicalità. Eppure non riesco a stare fianco a fianco con chi giustifica , difende ed implementa questo stato di cose, con chi sta “progettando” questo mondo … di mezzo. Lontano dal PD, l'ho detto tante volte , ma ora dovrò, con sommo rammarico, aggiungere lontano da chi sta troppo vicino al PD e che ala fine finisce con l'essere la stessa cosa in pasta un poco più grezza. Non foss'altro che per me, per non star male come sto a sentirmi coinvolgere con queste persone che hanno accettato e difendono questo sistema. Solo lontano da loro esiste una possibilità, qualsiasi sia il prezzo e sono convinto, che alla lunga questa scelta ripaghi. Permettendoci finalmente di dire e di far anche vedere che siamo altro, diversi ed alternativi anche a costo di perdere qualche rendita ed allora, forse, molti di coloro che si sono allontanati schifati e delusi dal voto, la vera maggioranza del paese...per altro, potrebbe persino tornare a fidarsi di noi
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