Magazine Diario personale
Ho voluto fare una ricerca pure io... e ho scoperto alcune cose che mi hanno lasciato un po' basito. I social più giovani che oggi stanno prendendo piede vanno in direzione opposta a quelle seguite da Facebook e dal suo acerrimo nemico G+. Se questi due grandi colossi premono per avere una identità reale degli utenti, e contrastino l'anonimato con ogni mezzo possibile, i nuovi social network paiono mostrare un volto più discreto, però... io credo... ambiguo.
Ve ne elenco tre... magari qualcuno di voi già li conosce. Io li ho scoperti dopo una ricerca abbastanza approfondita. La peculiarità di questi network è che non nascono dal web classicamente detto, sono pensati per il mondo del mobile, e vivono attraverso App specifiche installate sullo smartphone.
Whisper è il primo che vi voglio segnalare. L'ho provato per una giornata. E' una sorta di mix tra Pinterest e Twitter, volgarmente parlando. Per certi versi mi ricorda una roba tutta italiana che frequentavo un decennio fa, e che si chiamava l'erba del vicino. Whisper è facile da usare. Ci si accede anonimamente. Si ha giusto un codice il cui scopo serve a recuperare i propri interventi nel network, vedere i consensi ricevuti, eventualmente comunicare in forma privata con un altro utente (anch'esso anonimo - a meno che non ci si scambi informazioni personali reali nei messaggi). In pratica si pubblica un pensiero, un sussurro. La App aggrega una immagine a quel pensiero, e la spedisce in rete. Gli altri utenti possono rispondere a essa con un altro "sussurro", oppure fare un apprezzamento con un cuoricino (l'equivalente di un mi piace) oppure inviare un messaggio privato. Come ho detto, ci sono stato per una giornata, ho postato tre o quattro sussurri, e son stato contattato in forma privata, ma piuttosto diretta ed esplicita, da due maschietti in cerca di compagnia... Ovviamente, il fatto che ogni sussurro sia geo-localizzato fa sì che chi tenta l'approccio sappia perfettamente che l'altro interlocutore è raggiungibile senza troppi problemi, e che non si trovi a Timbuctù! Whisper è un social che vive in modo perfetto su smartphone, ma da web è comunque consultabile, cosa che non accade con...
Il secondo che voglio segnalare, cioè Spraffl. Si installa l'App sullo smartphone e da quel momento è possibile condividere contenuti. Non esistono amici, contatti, nulla. I contenuti sono geo-localizzati, e solo gli utenti che si trovano vicino a te possono commentarli. Non c'è un richiamo storico a tutti gli interventi passati. Vi si accede nell'anonimato, e quello che vi pubblicate sparisce col tempo. E' una sorta di "Istant Social Network". Vale solo per il momento in cui pubblicate qualcosa, e nel luogo in cui la pubblicate. Curioso, non trovate?
Il terzo è il più ambiguo. Si chiama Rumr... e sebbene non sia ancora attivo, già è estremamente contestato. Anche qui si parte da una App da installare sullo smartphone. Come Whatsapp, lui fa suoi i contatti della rubrica del telefono, e controlla se tra di essi c'è qualche contatto valido. La parola d'ordine, però, è sempre "anonimato", per cui - vi domanderete - come funziona? Ebbene, si basa sul fatto che chi riceve il messaggio non sa da chi arriva, mentre chi lo manda lo sa benissimo, visto che lo sceglie dalla propria rubrica telefonica. Tutto qui. Potete ben immaginare cosa può accadere se si da in mano uno strumento del genere al teenager sbagliato. Già oggi ci sono grossi problemi di cyber-bullismo gravissimo nei social attuali, figuratevi in uno in cui il bersagliato è pure impossibilitato di conoscere il mittente.
Ecco, signori, questo è un possibile futuro. Voi che ne pensate?
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Postato da Blogger su Look... This is Just me! il 2/10/2014 09:30:00 AM
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