Per rendere omaggio all’attrice italiana più famosa al mondo, Sophia Loren, che oggi compie 80 anni, abbiamo deciso di giocare un po’ con il suo cognome d’arte, abbinando quindi ogni lettera ad un argomento particolarmente rilevante nella carriera dell’attrice, romana di nascita ma napoletana d’adozione e crescita. Tanti auguri Sophia!
L – Come i legami artistici e umani con Vittorio De Sica e Marcello Mastroianni. Con il regista di Ladri di biciclette e con l’attore romano, la Loren gira le opere cinematografiche che più hanno contribuito a rendere indelebile il suo nome nella storia del cinema. È diretta da De Sica infatti ne La ciociara, nel ruolo di una coraggiosa madre in viaggio con la figlia durante la Seconda Guerra Mondiale, grazie al quale ottiene il premio Oscar. Un trofeo bissato poi nel 1963 con quello per il miglior film straniero con Ieri, oggi, domani, sempre diretta da De Sica e affiancata proprio da Mastroianni, con l’indimenticata e celebre scena dello spogliarello. L’apice della sua lampante bravura lo riscontriamo in Matrimonio all’italiana, ancora affiancata dal duo De Sica / Mastroianni, nei panni dell”ex-prostituta partenopea Filumena Marturano. Con l’amico Marcello gira anche un capolavoro assoluto della storia cinematografica nostrana come Una giornata particolare, ma questa volta con la regia di Ettore Scola.
O – Come Oscar. Una delle peculiarità più significative della carriera di Sophia Loren è il grande successo e la notorietà ottenute all’estero: prova ne sono anche i numerosi premi conquistati nell’arco di sei decenni di attività. Dal BAFTA all’Orso d’Oro alla carriera fino al premio Oscar alla miglior attrice nel 1961 per La ciociara e quello alla carriera assegnatole nel 1990 “per una carriera ricca di film memorabili che hanno dato maggiore lustro alla nostra forma d’arte”. Ma nell’immaginario e nella storia degli Academy Award è rimasto impresso anche lo spassionato annuncio della vittoria di Roberto Benigni nel 1999 per il miglior film straniero con La vita è bella. Curioso è che entrambi detengano un record importante: la Loren fu la prima attrice a vincere un Oscar recitando in lingua straniera, così come Benigni fu il primo attore a vincere la statuetta recitando in italiano.
R – Come la “rivalità” con Gina Lollobrigida. “Non avrebbe avuto senso. Ero già famosa senza l’aiuto dei produttori, quando lei ha iniziato dieci anni dopo. Però ha continuato un po’ troppo a lungo”. Queste parole sono di Gina Lollobrigida, interpellata qualche anno fa sull’argomento. Quale argomento? Be’, l’eterna rivalità tra la Lollo e la Loren, creata soprattutto dalla stampa e dai fan perché in realtà le due, al di là di qualche piccola schermaglia, non hanno mai polemizzato l’una con l’altra. Grande rispetto reciproco, ma ovviamente una grande voglia di primeggiare che le ha portate spesso ad essere contrapposte per diversi decenni. Ancora oggi tra i cinefili più maturi ricorre la domanda: “Ma tu preferisci la Lollo o la Loren?”.
E – Come emigrazione. Come già detto in precedenza la carriera e il fascino mediterraneo di Sophia Loren hanno varcato anche i confini italiani raggiungendo Hollywood, dove sbarca nel 1956 e dove inizia a collaborare con i maggiori registi del momento. Nella patria del cinema americano recita in film come Il ragazzo sul delfino, Orgoglio e passione, Timbuctù, La chiave, Un marito per Cinzia e soprattutto Orchidea nera, per la regia di Martin Ritt, grazie al quale ottenne la Coppa Volpi al Festival di Venezia. Altri successi sono stati Lady L, La miliardaria, La baia di Napoli, La contessa di Hong Kong e il kolossal di Anthony Mann intitolato El Cid, nel ruolo di Jimena, giovane moglie del condottiero spagnolo Rodrigo Diaz de Vivar (Charlton Heston).
N – Come Napoli e le sue origini. “Ero una bambina povera in tempo di guerra che sognava di essere attrice. La mia scuola di recitazione è stata la strada.” Ripete così ancora oggi Sofia Villani Scicolone per rimarcare le sue origini di giovane e bella fanciulla nata a Roma ma cresciuta a Pozzuoli e poi a Napoli a causa dei problemi economici della sua famiglia e di sua madre, abbandonata dal marito che tuttavia riconobbe sempre la paternità di Sofia. Fiera e orgogliosa della sua infanzia campana, Sofia recitò in napoletano in numerose pellicole ed è tutt’oggi molto legata a quelle terre. Fu da lì che iniziarono le prime esperienze come modella e come attrice di fotoromanzi, prima di essere notata dal produttore Carlo Ponti che poi divenne suo marito. Oltre ad un contratto di sette anni, Ponti le propose di cambiare nome, per rendersi più internazionale. Ispirandosi alle attrici svedesi e ad una in particolare, Märta Torén, il produttore convinse la giovane a crearsi un nome d’arte: da quel giorno nacque la favola di Sophia Loren.
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