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Lorenzo Maria Bottari: un dialogo ininterrotto con la poesia e la fotografia
Creato il 08 agosto 2011 da AngeloferitoNon è una novità l'arte pittorica in dialogo con altre forme espressive come la poesia e la fotografia ma nel caso dell'artista Lorenzo Maria Bottari questo dilogo è stato si può dire ininterrotto perchè sviluppato fin dall'inizio e in una maniera coinvolgente. Un coinvolgimento che si è poi tradotto sempre in un mutuo scambio di natura non solo professionale ma amicale ed affettiva.
Poeti e fotografi, con la loro forza evocativa affidata alla scrittura e alle immagini riprese dalla realtà, hanno dato sempre nuovo impulso e nuova linfa alla poetica dell'artista caratterizzata da una urgenza debordante che nel colore, soprattutto figurativo, ha trovato la sua personale cifra.
L'origine siciliana ha instillato in Bottari il soffio di un mito origianrio che nella musa poetica traduce l'amore e l'abbraccio creativo fedele a una antica voce che si è però sempre misurata e contaminata con una contemporaneità internazionale, ma senza scimmiottamenti di comondo con le mode e le formule, anche quando hanno saputo storicizzarsie e istituzionalizzarsi.
Fdele solo a se stesso, alla sua anima-corpo in tempi come questi duri per chi fa i conti solo con se stesso e la realtà, al di là dei compromessi. L'ultima sua mostra in corso, con il suo tributo alla più grande poetessa italiana degli ultimi anni, Alda Merini, ne è testimonianza sicura.
La mostra di Palazzolo Acreide non è però un dilaogo solo con la poesia, a essere specchio di comunicazione e travaso creativo contribuisce la fotografia di Enrico Tomasi. Un dilaogo che Lorenzo Maria Bottari ha tradotto con gli oli e la ceramca. (Antonio Miredi).
Lorenzo Maria Bottari, dal Narciso di Tomasi, olio su tela
Lorenzo Maria Bottari, ceramica
Il tributo di Lorenzo Maria Bottari non è solo un omaggio dopo la morte della grande poetessa italiana.
Una testimonianza di grande affetto che l'artista ha avuto con Alda Merini negli ultimi suoi anni di vita, con gli incontri privati e pubblici. Una testimonianza di un affetto reciproco come dimpstra quello che la stessa poetessa ha detto a proposito dell'artista Bottari.
"Bottari è un pittore angelico, talmente angelico che non perde mai la propria carnalità. E' un uomo robusto, sano, quasi oltraggioso, quasi violento, ma tutta la sua forza è un sacrificio estremo dell'arte. Mi compiaccio di lui. (...) Soprattutto mi piace di lui quel suo infantilismo che lo fa sentire artista, che lo rende artista: è un ragazzo che non crescerà mai (...) un'adolescenza privata che non muore che continua a crescere che diventa gigante. E che diventa una grande annunciazione" (Alda Merini)
Milano, 7 febbraio 2009
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