Per dominare il grandioso scenario delle Alpi Apuane è d'uopo portarsi sull'estremità dell'antemurale del molo nuovo di Viareggio: visti di lì i paesi rivieraschi s'annientano sotto, la base titanica; i profili seghettati, dentati, angolari del Carchio dirupato, dell'Altissimo statuario, della Pania secca, dell'ardua Tambura risegolano nettamente il cielo.
Le "Tecchie" staccano bianche sulle fratte ferrigne; le varate dei detriti, cascate precipiti, incantate come da un raffreddamento vulcanico, hanno la gelida fermezza della visione telescopica.
Nel vasto grembo dell'Alpe Apuana è sepolto un popolo muto di statue; in queste "Tecchie" giacque, per un lungo ordine di secoli, il Davide che l'enorme subbia di Michelangiolo disvellò un giorno al sereno radioso.
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( Lorenzo Viani, Il profilo del Buonarroti, tratto da "Il cipresso e la vite" )Categories Tags
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