Sono giustappunto trascorsi - senza infamia e senza lode, ma sotto una valanga di tasse e senza un briciolo di "cambiamento" - 5 mesi dalla cacciata di Enrico Letta da Palazzo Chigi per far posto a Matteo Renzi, “nominato e non eletto” capo del governo da Giorgio Napolitano. L'ufficialità dello sfratto era quella di riformare il Paese e di farlo uscire dalle paludi della crisi, ma in realtà si trattava di porre un argine al rischio di pericolose derive anti-europeiste, smorzare l'effetto 5Stelle e fare cose più gradite alla Troika.Così in principio, quello di Renzi, fu il governo di “una riforma al mese”. Poi il premer - considerati gli scarsi risultati ottenuti - si è concesso altri 100 giorni di tempo. E adesso - con i conti pubblici che sballano e la Merkel che non cede neppure di un centesimo - i giorni sono diventati 1000.“Mille giorni di te e di me” cantava Baglioni. Mille giorni di me è lo spot di Matteo Renzi agli italiani per cambiare verso!Tutto sta a capire quale sia il verso e in quale direzione il premier stia portando ciò che resta di un paese sfasciato come il nostro.Fatto sta che in 5 mesi di governo l’unico provvedimento divenuto esecutivo è quello del decreto legge sugli 80 euro di taglio del cuneo fiscale. Ma non per tutti e non per sempre. Infatti i soldi ci sarebbero(!?) per la sola metà del 2014. Il condizionale è d’obbligo, dacchè le casse dello Stato sono vuote e per garantire quegli 80 euro in busta paga, per il solo periodo che va da luglio a dicembre di quest’anno, si prevede una manovra finanziaria aggiuntiva di fine estate di 16 miliardi di euro.Intanto, per quanto riguarda le annunciate riforme su lavoro, pubblica amministrazione, giustizia, legge elettorale e Titolo V della Costituzione, siamo ancora al “caro amico ti scrivo”.Insomma, Baglioni, "Mille giorni di te e di me", Dalla, "Caro amico ti scrivo", e per finire, in compagnia cantando, Bennato: “Sono solo canzonette”… e una valanga di tasse!E a parte le tasse che vengono giù come gli acquazzoni di questa pazza estate, a questo punto abbiamo un'altra amara certezza: loro sono soltanto dei mediocri cantastorie e noi i soliti polli da spennare!
Magazine Attualità
Loro dei mediocri cantastorie. Noi i soliti polli da spennare!
Creato il 23 luglio 2014 da Freeskipper
Sono giustappunto trascorsi - senza infamia e senza lode, ma sotto una valanga di tasse e senza un briciolo di "cambiamento" - 5 mesi dalla cacciata di Enrico Letta da Palazzo Chigi per far posto a Matteo Renzi, “nominato e non eletto” capo del governo da Giorgio Napolitano. L'ufficialità dello sfratto era quella di riformare il Paese e di farlo uscire dalle paludi della crisi, ma in realtà si trattava di porre un argine al rischio di pericolose derive anti-europeiste, smorzare l'effetto 5Stelle e fare cose più gradite alla Troika.Così in principio, quello di Renzi, fu il governo di “una riforma al mese”. Poi il premer - considerati gli scarsi risultati ottenuti - si è concesso altri 100 giorni di tempo. E adesso - con i conti pubblici che sballano e la Merkel che non cede neppure di un centesimo - i giorni sono diventati 1000.“Mille giorni di te e di me” cantava Baglioni. Mille giorni di me è lo spot di Matteo Renzi agli italiani per cambiare verso!Tutto sta a capire quale sia il verso e in quale direzione il premier stia portando ciò che resta di un paese sfasciato come il nostro.Fatto sta che in 5 mesi di governo l’unico provvedimento divenuto esecutivo è quello del decreto legge sugli 80 euro di taglio del cuneo fiscale. Ma non per tutti e non per sempre. Infatti i soldi ci sarebbero(!?) per la sola metà del 2014. Il condizionale è d’obbligo, dacchè le casse dello Stato sono vuote e per garantire quegli 80 euro in busta paga, per il solo periodo che va da luglio a dicembre di quest’anno, si prevede una manovra finanziaria aggiuntiva di fine estate di 16 miliardi di euro.Intanto, per quanto riguarda le annunciate riforme su lavoro, pubblica amministrazione, giustizia, legge elettorale e Titolo V della Costituzione, siamo ancora al “caro amico ti scrivo”.Insomma, Baglioni, "Mille giorni di te e di me", Dalla, "Caro amico ti scrivo", e per finire, in compagnia cantando, Bennato: “Sono solo canzonette”… e una valanga di tasse!E a parte le tasse che vengono giù come gli acquazzoni di questa pazza estate, a questo punto abbiamo un'altra amara certezza: loro sono soltanto dei mediocri cantastorie e noi i soliti polli da spennare!
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