Una partita, quella del Meazza contro i nerazzurri, iniziata sotto i migliori auspici – dopo nemmeno quindici minuti gialloblù già in vantaggio con una rete di Luca Toni – ma che rischiava di tramutarsi in un nuovo maledetto ko con la squadra di Mandorlini costretta nuovamente ad inseguire, vittima suo malgrado dell’ennesima disattenzione difensiva. E pensare che quest’anno il reparto difensivo sarebbe dovuto essere il fiore all’occhiello dello scacchiere scaligero. Misteri… Ciò nonostante, resta il fatto che il match, dopo il vantaggio interista, si è incredibilmente complicato perché fallito un rigore con Toni e colpita una clamorosa traversa con Lazaros, i gialloblù hanno temuto di essere incappati nella più classica delle partite stregate, contro una squadra ridotta in dieci per un’espulsione e con un pallone che sembrava non avere alcuna intenzione di entrare in porta. Per fortuna che a poco meno di tre minuti dal triplice fischio finale ci hanno pensato i due conejos gialloblù a rimettere in parità l’incontro, con un uno-due da manuale nell’affollato traffico dell’area nerazzurra. Se guardiamo bene come è andata non è certo un delitto affermare che alla fine il Verona avrebbe potuto cercare e magari trovare la vittoria – sarebbe stata la prima della sua ultracentenaria storia a San Siro – ma è altrettanto vero che sarebbe potuto succedere l’esatto contrario. Bene così quindi anche se la nota dolente è quella di aver assistito ancora una volta ad una prestazione a due facce, rinunciataria e intenta solo alla difesa del vantaggio nel primo tempo, decisamente aggressiva e determinata nella seconda frazione di gara, alla ricerca del pareggio. Tirando le somme alla fine una prestazione tutto sommato positiva che consente a tutto l’ambiente gialloblù di passare serenamente le prossime due settimane, lontane da impegni agonistici causa gli appuntamenti per le nazionali.
Dopo undici giornate, giunti oramai a poco meno di un terzo di stagione, la sosta “forzata” consente pure un primo bilancio. Nessuno intende vestire i panni del giudice supremo ma i presupposti per cercare quantomeno di individuare le aree di miglioramento ci sono tutti. La priorità assoluta – e in questo credo di non essere smentito – è senza dubbio rappresentata dalla necessità di un laterale destro di maggior qualità in quanto Martic, seppur volonteroso, non appare ancora del tutto adatto alla categoria. Partito Cacciatore si è deciso quest’anno di puntare su questo giovane croato “pescato” da Sogliano negli svizzeri del San Gallo e sul prestito dalla Juventus del danese Sorensen – al momento “fuori uso” a causa di un brutto infortunio ad un ginocchio – ma i risultati appaiono decisamente al di sotto delle aspettative. Vista poi la concomitante e cronica assenza di Sala – unico forse in grado di ricoprire questo ruolo – diventa ancora più prioritaria la ricerca di un rinforzo in grado di alzare il livello qualitativo della catena di destra. L’altro tassello mancante riguarda invece la figura di un vice Toni in quanto il brasiliano Nenè, seppur poco impiegato, non è sembrato sino ad ora in grado di farne adeguatamente le veci. A questo punto si potrebbe addirittura fare di necessità virtù – il prossimo anno il capitano gialloblù appenderà le scarpe al chiodo – investendo, magari già da gennaio, su qualche attaccante in grado di raccoglierne la pesante eredità. Il settore invece che per il momento sembra poter dormire sonni tranquilli è il centrocampo, visto che sino ad ora grossi grattacapi per Mandorlini non se ne sono visti. Non è tuttavia da escludere che Sogliano stia già pensando anche qui a qualche colpo ad effetto, attività nella quale non è secondo a nessuno. In tutto questo non bisogna però dimenticare il discorso legato all’impiego con il contagocce di Saviola, forse il vero enigma per ora irrisolto di questo primo scorcio di stagione. Il giocatore non è sembrato sino ad ora pienamente inserito nel progetto tattico di Mandorlini ma il campionato è lungo e a sentir il mister gialloblù, le occasioni per mettersi in mostra non gli mancheranno. Comunque alla fine la cosa più importante è che i gialloblù in 11 partite abbiano già messo da parte 14 punti, un ingente bottino che consente loro di occupare la tanto sospirata parte sinistra della classifica, mentre per il mercato c’è tempo e in ogni caso a quello ci penserà Sogliano. Per i giocatori gialloblù, mirino allora puntato sul prossimo incontro casalingo che vedrà arrivare al Bentegodi la Fiorentina, squadra non ancora sui livelli delle scorse stagioni ma pur sempre compagine di assoluto rispetto. Il campo come sempre ha l’ultima parola…
Enrico Brigi
twitter @enrico_brigi
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