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Los ultimos dias ( 2013 )

Creato il 01 settembre 2013 da Bradipo
Los ultimos dias ( 2013 )Uno strano virus sta contagiando l'umanità: non sembra un agente biologico ( o forse si , non è chiaro ) ma una strana forma di agorafobia, cioè la paura degli spazi aperti, sta colpendo più o meno tutti. Marc si rifugia nel suo ufficio assieme a colui che era stato chiamato per licenziarlo, Enrique e ad altri colleghi. Marc però deve raggiungere sua moglie, Julia e per farlo può andare a casa sua utilizzando i canali del sistema fognario. Si unisce a lui Enrique per ragioni all'inizio poco chiare e grazie a un GPS rubato a un automobile cercano di arrivare a casa di Marc. Faranno vari incontri , quasi tutti spiacevoli e quando arriveranno a casa di Marc avranno una sgradita sorpresa. Julia non è lì. Occorre ripartire daccapo per la sua ricerca. 
Dove sarà?
Sono stato incuriosito da questo film perchè mi piace il cinema postapocalittico, forse perchè incarna una delle principali paure dell'uomo: quella della fine di tutto, della perdita di tutte quelle comodità che il progresso ci ha portato, un ritorno a vivere con molto meno rispetto a quello a cui siamo abituati nei tempi odierni.
Insomma un bel casino se la nostra vita venisse complicata da un'apocalisse incombente.
I fratelli catalani Alex e David Pastor non sono dei novellini del cinema postapocalittico avendo già diretto un film dello stesso genere nel 2009, il misconosciuto Carriers ( di cui , se interessa , abbiamo parlato qui), un piccolo film low budget che tuttavia aveva affrontato il genere con un approccio abbastanza originale, umanistico direi per riassumerlo in una parola sola.
Ed è lo stesso approccio che si ritrova in questo Los ultimos dias, girato con un budget molto più consistente ( si parla di 5 milioni di euro, cifra ridicola per lo standard hollywoodiano ma importante a livello europeo) ma non per questo vittima sacrificale all'altare di ingombranti effetti speciali.
Che ci sono, sia ben chiaro, ma sono usati con intelligenza e anche una certa parsimonia, una computer grafica per nulla invasiva che però regala dei flash inquietanti su una Barcellona vuota ( alla stessa maniera i cui era ansiogena la Londra disabitata delle prime sequenze di 28 giorni dopo) e soprattutto è capace di rendere l'idea del progressivo svuotamento di luoghi ad alta densità di transito umano ( come piazze, stazioni e centri commerciali).
Il punto cardine del film però non è tanto l'apocalisse, che come in Carriers è trattata come uno sfondo, seppur di importanza notevole,quello che è posto in primo piano è il rapporto umano che si viene a creare tra Marc ed Enrique in una sorta di road movie sotterraneo in cui entrambi trovano l'occasione di crescere e per superare il panico che li attanaglia, paura degli spazi aperti che ha colpito un po' tutta la razza umana.
Los ultimos dias ( 2013 )In alcuni frangenti siamo un po' troppo dalle parti del buddy movie, la struttura con flashbacks a incastro rende nella parte centrale un po' blando il ritmo e talvolta si tracima nel melodramma ( non dico quando perchè altrimenti andrei incontro a fastidiosi spoilers ) ma Marc ed Enrique sono due personaggi a tutto spessore, solidi e Los ultimos dias è un film che complessivamente funziona e che si dimostra onesto, non caciarone e sferragliante come una classica produzione hollywoodiana.
Anzi può essere preso ad esempio proprio per la diversità di approccio al genere : meno rumore, meno effetti speciali, più spessore ai personaggi  e più spazio alla narrazione.
Los ultimos dias non è un capolavoro e non ha la pretesa di esserlo ma dimostra ancora una volta la vitalità del cinema spagnolo di genere.
E la domanda che sorge spontanea è sempre la stessa: perchè loro si e noi no?
( VOTO : 6,5 / 10 ) 
Los últimos días (2013) on IMDb

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