Louise Bourgeois: un passato modellato in scultura ARSENALE CREATIVO
Sguardo fiero d’artista e un sorriso dolce sul volto solcato dalle sinuose rughe. Sotto il braccio, non la solita baguette parigina, ma un grosso fallo. Così Robert Mapplethorpe immortala in un suo scatto Louise Bourgeois, artista francese d’origine e americana d’adozione. Una donna libera da vincoli artistici, che sviluppa negli anni del secondo Novecento uno stile autonomo e non inquadrabile in possibili classificazioni.
Un percorso artistico iniziato fin da piccola tra le stoffe e i tessili del laboratorio dei genitori, Josephine Fauriaux e Louis Bourgeois, restauratori di arazzi, e che proprio nell’infanzia trovano la fonte primaria di ispirazione.
“La scultura mi permette di rivivere il passato, per vedere il passato nella sua oggettività e nelle sue reali proporzioni. Finché le paure del passato sono connesse con le funzioni del corpo, esse riappaiono attraverso il corpo. Perciò la mia scultura è il corpo. Il mio corpo è la mia scultura.”
E ancora “Tutto il mio lavoro degli ultimi cinquant’anni, tutti miei soggetti hanno tratto ispirazione dalla mia infanzia. La mia infanzia non ha mai perso la sua magia, non ha mai perso il suo mistero e non ha mai perso il suo dramma”
Ed infatti, prima del suo trasferimento nell’America delle promesse e prima ancora dell’incontro con Léger, la giovane Louise Bourgeois è messa di fronte alla dura realtà di un padre infedele e di una madre ope
rosa che sopporta in silenzio le manchevolezze del marito, reo di aver spezzato la magia dell’innocenza infantile.
Pensieri cruenti incidono ininterrottamente sul percorso artistico della Bourgeois che sperimenta i temi della sessualità, dell’odio e dell’erotismo attraverso un processo di lavorazione, creazione e distruzione di marmo, bronzo, gesso, cemento.
Tra le sue opere, emblematica è quella di Maman, dal corpo nodoso e dalle otto zampe filiformi che si stagliano per ben 10 metri in diversi tra i più noti musei d’arte contemporanea e che ritrae proprio la madre, Josephine Fauriaux, a rispecchiare la diffusa condizione delle donne del tempo. Un’icona di operosità silenziosa, intelligente e protettiva. E così, a pochi giorni dalla festa della donna, ho voluto ricordare un’artista dedita all’arte e che proprio grazie ad essa ha posto un tassello nel cammino dell’emancipazione femminile.
Louise Bourgeois: un passato modellato in scultura ARSENALE CREATIVO