Nel cuore della città eterna, in via dei Banchi Vecchi, al numero 116, vive un micro mondo dall’animo passionale, inaspettato e ‘unconventional’, in grado di provare emozioni ma, soprattutto, di trasmetterle. LouLou, un concept store che prende il nome della protagonista del film del regista Georg Wilhelm Pabst, Il vaso di Pandora, interpretato dall’attrice Louise Brooks. Vivace, leggera, immediata, l’icona del cinema è stata la musa della più famosa Valentina di Guido Crepax e ha ispirato la buyer Annalisa Pace che, da subito, ha immaginato su di lei abiti, gioielli e accessori proposti nella boutique romana.
È una ricerca estetica quella di Annalisa che va oltre i canoni convenzionali e che esplora nuovi universi. Le imperfezioni diventano elemento caratterizzante nelle sue scelte, i capi di abbigliamento hanno quasi sempre gli orli lasciati a vivo. E conquistano per questo. Espressioni, soluzioni e spunti inediti, una poetica intrisa e permeata di una realtà altra, dunque, per una clientela ricercata nello stile, raffinata ed esigente, di nicchia. In un sincretismo di idee, la moda incontra l’arte e il design, regalando alle clienti una pluralità di suggestioni e un’esperienza concettualmente diversa dal mero shopping.
Questo spazio nasce dall’esigenza di puntare i riflettori sulle eccellenze italiane, sui talenti emergenti e su quelle piccole realtà semiartigianali capaci di produrre mini-capolavori. Qualità, ricerca, sperimentazione sono le prerogative fondamentali dei prodotti selezionati dalla proprietaria. Le sue proposte sono il frutto di una costante analisi e spaziano dall’abbigliamento agli accessori, dai cosmetici ai profumi, dai gioielli ai complementi d’arredo. Tutti pezzi ‘speciali’ che vivono di una vita propria, creazioni con un’anima e un sapore e un significato peculiare, autentico.
I creativi che orbitano attorno alla boutique, con i quali molto spesso Annalisa ha un rapporto diretto, rispecchiano tutti questa attitude: da Alessandra Marchi che firma un total look dall’allure dark-avaguardista nipponico a Tommaso Cecchi De’Rossi che crea borse ‘ubriache’, morbide e destrutturate, legando in una formula non convenzionale pellEvino; da Flora Swing, il brand che trasforma la materia prima grezza, come in un vero processo di metamorfosi naturale, mediante l’uso di oro e pietre preziose, a Etat Libre d’Orange, il marchio di Etienne De Swardt, con fragranze che sono espressione di voluttà e che profumano di ‘dichiarazione d’indipendenza’.
Esplorazione e scoperta, un viaggio esperienziale per donne esigenti che cercano più di un semplice oggetto moda. Mente e corpo convivono in una disincantata armonia, tra gli oggetti-merce che sembrano disseminare nel bazaar in cui sono esposti una sorta di preziosa energia estetica.
Mara Franzese