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love is a banquet on which we feed

Creato il 31 dicembre 2011 da Plus1gmt

Molto tempo prima dei lucchetti di Ponte Milvio e degli auricolari dei dispositivi per l’ascolto della musica condivisi tra le giovani coppie in barba alle principali leggi della stereofonia, era tutt’altro che raro che ragazze e ragazzi innamorati a vicenda, alla domanda “qual è la vostra canzone” intesa non certo come quale pezzo presentate al prossimo Festival di Sanremo bensì come quale brano considerate come colonna sonora della vostra storia se la vostra storia fosse un film, in almeno nove casi su dieci (stima puramente inventata dal sottoscritto), rispondessero senza indugio alcuno “Because the night”. Come biasimarli, d’altronde. Si tratta di una delle canzoni d’amore e struggimento più note della letteratura musicale di tutti i tempi, che in molti (in Italia) legano al suo utilizzo come sigla di Fuori orario su Rai 3 dalla notte dei tempi, e che ve lo dico a fare. Insomma, ci siamo capiti. Ma la moltitudine di persone che non riesce a non inserire il suddetto brano in una qualsiasi compilation a sottofondo di turbamenti di ogni sorta è suddivisa in due macrocategorie: quelli che amano la versione di Patti Smith, e i supporter della versione originale di Bruce Springsteen, altrettanto arcinota ma pubblicata solo recentemente nell’album The Promise, uscito lo scorso anno. E non me ne vogliano i fan dei 10,000 Maniacs, la loro cover è stata solo esercizio di stile. (Ah, io voto per Springsteen).

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