<<E' stata una giornata dura, difficile, cominciata male....Perchè svegliarsi, aprire gli occhi e trovarsi due polizziotti ai piedi del letto non è certamente piacevole!Soprattutto se gli agenti in questione sono in camera tua con l'intento di "sgomberarti", di portarti via dalla tua casa, senza darti il tempo di raggruppare le poche cose che hai per vivere.>>
Questo il commento di una delle tante persone che stamattina, intorno alle 10:00, sono state sgomberate dalla residenza universitaria "Verdi 15 Occupata" di Torino.
<<Abbiamo dovuto chiedere il permesso per vestirci, ci hanno sorpresi in pigiama, o , per alcuni, ancora a letto, e ci siamo dovuti vestire sotto l'occhio vigile degli agenti. Dopodichè, ci hanno radunati nel cortile e ci hanno divisi: italiani da una parte, stranieri dall'altra. Faccia rivolta verso il muro, mani sulla parete, gambe divaricate>>
Al di fuori della residenza, centinaia di studenti, militanti e compagni radunati in presidio per impedire lo sgombero della palazzina.Dopo che la polizia ci ha caricato per disperderci, ci siamo mossi in corteo verso piazza Castello, dove, sotto il palazzo della Regione Piemonte, si è ri-alzata la tensione.Il corteo è stato caricato più volte, e da più lati. Non si trattava di cariche di alleggerimento, ma di vere e proprie azioni di guerra, con i relativi feriti e fermati.La polizia in poco tempo ha ottenuto dei rinforzi e la piazza e stata sgomberata, costringedo il corteo a svoltare in via Pietro Micca.All'altezza di via S. Francesco abbiamo svoltato verso via Garibaldi, con l'intento di raggiungere il Comune di Torino, dove avremmo voluto ricevere delle spiegazioni dai governatori della città, Piero Fassino primo fra tutti.E' proprio lì che la polizia ha dato "il meglio di sè" caricando più volte gli studenti per infine iseguirli per le vie del centro, sparando anche candelotti a gas lacrimogeno ad altezza uomo. Almeno una decina i compagni feriti, contuso anche il portavoce regionale dei Giovani Comunisti.Il corteo è proseguito verso l'università, dove gli stidenti si sono potuti ricongiungere con i ragazzi sfollati dalla residenza ormai sgomberata.Lì è partita un'assemblea spontanea, che si sta svolgendo tutt'ora, per commentare la giornata, valutare il da farsi e, soprattutto, capire dove "alloggioare" le centinaia di studenti rimasti senza nulla.I Giovani Comunisti di Torino hanno partecipato alla "dura" giornata e rilanciano l'idea di mobilitarsi per trovare una soluzione al drammatico scenario a cui hanno assistito!La casa è un diritto, lo studio è un diritto, la dignità umana è inviolabile!Dalla giornata di oggi deve nascere una volontà politicà di soluzione al problema! La politica dei manganelli non può e non deve avere spazio, chiadiamo il rispetto dei diritti civili, allo studio, alla casa!