E’ presentato da governo, media ed osservatori come un “evento storico” l’avvio oggi del censimento generale della popolazione, il primo mai realizzato dall’indipendenza, 44 anni fa.
L’operazione, che costerà al paese in pieno boom economico circa 200 milioni di dollari, durerà fino al 31 maggio. I primi risultati del censimento, denominato “Contiamo tutti per l’Angola”, dovrebbero essere diffusi tra quattro mesi.
In base agli ultimi dati raccolti dai coloni portoghesi nel 1970, gli angolani erano 5,6 milioni; oggi sarebbero circa 21 milioni.
Da topino ad elefante, insomma. Ecco cos'è divenuta l'Angola di Dos Santos.
Ma si consideri anche che molti portoghesi delle nuove generazioni sono residenti stabili nel Paese ex-colonia per motivi di lavoro.
La sfida logistica è immensa per il governo di Luanda: nel vasto paese ci sono numerose zone rurali remote, raggiungibili soltanto in barca o in elicottero.
Nella capitale l’estrema densità di popolazione e l’elevato tasso di analfabetismo rischiano di complicare il censimento, considerato un test per il presidente Eduardo Dos Santos, al potere da 35 anni.
In tutto più di 90.000 persone sono state reclutate e formate dalla pubblica amministrazione per portare a buon fine operazioni cruciali per raccogliere dati aggiornati.
a cura diMarianna Micheluzzi (Ukundimana)