Dalle notizie che si apprendono anche di recente gli investimenti angolani in Portogallo continuano. E,a conferma, la società petrolifera di Stato, la Sonangol, ha annunciato di avere raggiunto ultimamente una partecipazione azionaria del 15,8% nel gruppo bancario portoghese Millennium.
Nessuna meraviglia per come stanno andando le cose.
Tutto infatti, com’è noto, scaturisce dalla crisi dell’area-euro.
Per assurdo la maggior parte delle attività commerciali di Lisbona sono oggi sostenute ,sotto il profilo economico-finanziario e anche immobiliare dai nuovi ricchi angolani, i quali, grazie ad abili investimenti, acquistano stabili di pregio in città e, soprattutto,ampie ,eleganti e costose ville al mare per le vacanze, nel Portogallo meridionale.
Qualcosa di paragonabile, quanto a paesaggio, a una Portofino o a una Porto Cervo della Costa Smeralda, a casa nostra, oppure a una Nizza o Cannes in Francia.
Pare,addirittura, a conferma dello status sociale raggiunto, che le mogli, le figlie, le compagne dei ricconi angolani affrontino, piuttosto spesso, un volo di andata e ritorno in giornata o al massimo con rientro il giorno dopo,Luanda-Lisbona, per recarsi dal parrucchiere o nei centri-benessere o, semplicemente, per fare del comunissimo shopping delle grandi griffe.
Senza dire che,essendo gli angolani ricchi dei clienti particolarmente spendaccioni, i proprietari dei negozi, tanto a Lisbona che nelle altre importanti città portoghesi,al loro arrivo, possono addirittura permettersi di chiudere il proprio esercizio commerciale e dedicarsi a quell’unico cliente.
Certi di un ottimo realizzo.
Ecco i miracoli del “petrolio” un po’ come dappertutto, lì dove esso è spuntato o spunta fuori dal sottosuolo o dalle profondità marine.
Ma Angola o Nigeria o Libia, o”altro” altrove ancora, il dramma è che , nonostante questa “manna” insperata, le disparità tra cetili questi paese permangono e come.
Così come anche tantissimi sono i poveri. Per non arrivare a dire, in alcuni casi, di autentica schiavitù, del nero sul nero, dell’uomo di colore sull’uomo di colore, quando i processi d’impoverimento sono, di proposito, mirati all’assenza di ogni minima forma di rispetto per la persona umana in cambio di profitto.
a cura di Marianna Micheluzzi (Ukundimana)
In basso un'immagine in notturno di Luanda, capitale dell'Angola
Inviato il 28 ottobre a 10:50
Pois uns com tanta riqueza, e outros a passar fome. E o governo não se compadece, com os que estão mal. Ainda se queixavam quando era província ultramartina. Nada melhorou para a maioria do povo Angolano.