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Luca Buonaguidi, Collective Nimel & Daniele Gaudiano – Ho parlato alle parole

Creato il 25 settembre 2014 da Carusopascoski

Luca Buonaguidi, Collective Nimel & Daniele Gaudiano – Ho parlato alle paroleNella tarda primavera scorsa la casa editrice Oèdipus fece la scelta suicida di pubblicare i miei scritti poetici riuniti in quello che è Ho parlato alla parole, il mio secondo libro di poesia. Era qualche anno che non mi cimentavo nei reading di presentazione dei miei libri che negli ultimi mesi sono stati invece assai frequenti e continueranno, si spera, a lungo. Mi giunse così la proposta di Diego Pinna, coetaneo con cui condividevo gli studi universitari, benché non ci siamo mai visti a lezione ma sempre ai concerti più assurdi sparsi per la Toscana: Diego mi proponeva di sonorizzare il mio reading formando per l’occasione una band che riuniva amici musicisti di stanza a Praho (ovvero: Prato), il Collective Nimel (da maiale, in romagnolo) composto da Diego, Tommaso Galione, Tommaso Diana, Valerio Orlandini e Lorenzo Sguanci. Accettai di corsa e, dopo un paio di prove nei capannoni della provincia cronica pratese e diverse birre ci siamo lanciati nel reading che qui presento. Il reading in questione si è tenuto il 29 aprile 2014 al Controsenso di Prato, club con una programmazione di concerti eccellente e uno specifico spazio, Suburban Volk, creato appositamente per dar voce alle realtà più sperimentali che si muovevano nel sottobosco toscano. Il reading prevedeva, oltre alle mie letture musicate dal Collective Nimel, la proiezione dei video del mio grande amico e sodale Daniele Gaudiano, pittore di stanza a Pieve a Nievole (PT) con cui condivido ogni ascolto da più di dieci anno, per l’occasione alla consolle. Alla comitiva si sono aggiunti due amici valdinievolini, OhA e Francesco Niccoli, rispettavamente fotografo e pittore, che si sono offerti di fare le riprese e montare il video. Questo video quindi è il riassunto di una serata e di una collaborazione tra tante teste diverse, qualcosa in cui ognuno di noi si è sperimentato in una nuova veste, a partire da me stesso: date le ambientazioni sonore vagamente dark dell’ensemble che mi accompagnava, ho cercato qui di dare spazio a quelle liriche che meglio si prestavano alla musica (detto in parole povere: ai ragazzi piace il krautrock e io mi sono adeguato con krautletture), in uno spettacolo di poesia, improvvisazione e antani, definito da Lercio come “il più grande dai tempi dei sermoni di Papa Roncalli”. Ringraziando uno a uno le persone che erano con me sul palco e il Controsenso di Prato, lanciamo qui il video completo dell’esibizione su cui sproloquio da una ventina di righe, che mi sono servite a ammorbidire l’imbarazzo nel rivedermi in video e rendere concepibile a me stesso l’idea di diffondere tutto questo, sperando comunque di farvi cosa sgradita. Se invece sei il gestore di un locale e vuoi riproporre questa cosina qui, contattaci all’144-144-144. Buona visione.


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