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Luca Carboni:il 7 dicembre parte il “SENZA TITOLO TOUR”

Da Pianetagay @pianetagay
Il 7 dicembre parte dal Gran Teatro di Roma il “SENZA TITOLO TOUR” di LUCA CARBONI, sette date che vedranno il cantautore bolognese protagonista sui palchi dei teatri delle principali città italiane.
Luca CarboniPer l’occasione LUCA CARBONI eseguirà i brani contenuti nel suo nuovo album “SENZA TITOLO” (uscito lo scorso 13 settembre su etichetta RCA/Sony Music), che raccontano storie di viaggio, provincia e amore in un parallelo tra gli anni ’80 e oggi, insieme ai sui brani più celebri, che hanno fatto la storia della musica cantautorale italiana, presentati in versione unplugged ed elettrica.
A suonare sul palco con LUCA CARBONI saranno gli stessi musicisti che lo hanno accompagnato in tour tutti questi anni, Antonello Giorgi (batteria e cajon), Ignazio Orlando (basso), Mauro Patelli (chitarra) e Vincenzo Pastano (chitarra), insieme alla new entry del gruppo Fulvio Ferrari (tastiere).
Ecco le date del “SENZA TITOLO TOUR”, prodotto e organizzato da F&P Group (per info prevendite: www.fepgroup.it):
  • 7 dicembre 2011 ROMA - Gran Teatro,ore 21.00
  • 12 dicembre 2011 NAPOLI -Teatro Acacia,ore 21.00
  • 15 dicembre 2011 FIRENZE-Teatro Puccini,ore 21.00
  • 16 dicembre 2011 BOLOGNA-Europa Auditorium,ore 21.00
  • 18 dicembre 2011 PADOVA-Gran Teatro Geox ,ore 21.00
  • 19 dicembre 2011 TORINO-Teatro Colosseo,ore 21.00
  • 20 dicembre 2011 MILANO -Teatro Arcimboldi,ore 21.00

Luca CarboniLuca Carboni nasce a Bologna il 12 ottobre 1962, quarto di cinque figli (3 maschi e 2 femmine): la mamma è casalinga e il papà lavora come disegnatore in un’azienda di carrozzine e giocattoli per bambini. All’età di 6 anni Luca inizia a studiare pianoforte e a 13 anni si dedica alla chitarra, uno strumento più utile per emulare i complessi che stanno influenzando la sua passione per la musica.
A 14 anni riunisce alcuni amici del quartiere e fonda i Teobaldi Rock, un gruppo d’impronta demenziale sulla scia del successo degli Skiantos, con cui Carboni si cimenta nella scrittura di materiale inedito. Compone la musica della prima canzone dei Teobaldi Rock, “Il Fiume”, mentre “Il Fermo” è la prima canzone di cui compone sia musica che parole: un testo di protesta figlio del momento di grande fermento politico e artistico che anima Bologna alla fine degli Anni ’70. La gavetta è la stessa di tutte le giovani band: tanto live negli spazi cittadini aperti a chi tenta di emergere, ma Carboni preferisce concentrarsi sulla rifinitura e sulle registrazioni delle sue composizioni per riuscire finalmente a produrre un disco dei Teobaldi Rock. Dopo aver fatto circolare numerosi demo, nel 1980 la band incide un 45 giri con le canzoni “Odore d’inverno” e “L.N.”, che viene distribuito solo in ambito bolognese. È il primo disco dei Teobaldi Rock; e rimane l’unico: il gruppo si scioglie perché alcuni elementi preferiscono dedicarsi esclusivamente allo studio. Il percorso scolastico di Luca (medie, ragioneria, agraria), invece, è sempre subordinato alla passione per la musica, forse perché con la scuola ha un rapporto conflittuale per colpa di professori troppo rigidi, che non sanno assecondare la sua curiosità e la voglia d’imparare a volare anche fuori dalle rotte prestabilite dai libri di testo. Altrettanto traumatica è la mutazione in cantante solista. Luca non ha velleità da popstar e nemmeno da frontman di un gruppo: il suo sogno è semplicemente suonare in una band, ritagliandosi un ruolo comunque fondamentale come autore delle canzoni.
Ancora oggi, a ventisei anni dall’unico 45 giri con i Teobaldi Rock, Carboni si sente figlio di una band e quando ne vede una sciogliersi prova lo stesso senso di sconfitta (fatte le debite proporzioni) di una famiglia che si sgretola. Il nuovo percorso artistico parte proprio dal talento come autore: i testi lasciati all’osteria “da Vito” (popolare ritrovo bolognese di cantautori, artisti e universitari) vengono letti da Lucio Dalla e soprattutto dagli Stadio, che in quei giorni sono in sala d’incisione e inseriscono nel loro primo album il suo brano “Navigando controvento”.
Luca Carboni diventa uno degli autori prediletti degli Stadio (i testi dell’album “La faccia delle donne” sono quasi tutti scritti da lui) e in particolare nasce un rapporto di stima e proficua collaborazione con Gaetano Curreri: quando Carboni, dopo aver firmato un contratto con la RCA, debutta come cantautore con l’album “Intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film” (marzo 1984) al suo fianco c’è proprio Curreri che firma il disco come co-produttore, suona le tastiere e compone la musica del brano “Fragole buone buone”.
Il carisma di Luca conquista la simpatia e la stima della gente, che in lui individua un interprete sincero dei pensieri e delle inquietudini della sua generazione.
L’album “Intanto Dustin Hoffman non sbaglia un film” (al quale partecipa anche Ron) vende più di 30 mila copie e il singolo “Ci stiamo sbagliando” arriva a quota 50 mila.
Nel 1985 esce il secondo LP “Forever”, che vende 70mila copie mettendo in mostra arrangiamenti all’avanguardia e testi minimali, con un linguaggio confidenziale, riflessivo e ironico. Il singolo è “Sarà un uomo” e fra gli altri brani c’è “Ci sei perché” con la musica di Gaetano Curreri.
Nella valutazione delle potenzialità di un artista, il terzo disco viene considerato una sorta di esame di maturità. Il cantautore bolognese, che nel frattempo ha scoperto anche la pittura, supera questo esame a pieni voti: l’album “Luca Carboni” del 1987 vende 700 mila copie, resistendo ininterrottamente per cinque mesi in testa alla classifica, trainato da due autentici inni intergenerazionali come “Silvia lo sai” e “Farfallina”.
Due canzoni simbolo: la tenera e crudele “Silvia lo sai” parla di amicizia e amori adolescenziali che si dissolvono nelle trappole della droga; “Farfallina” (caratterizzata dal grido d’aiuto “Ho bisogno di affetto!”) mostra un linguaggio più ispirato, trasgressivamente romantico, semplice e leggero rispetto alla canzone d’autore tradizionale. La tournée di questo disco richiama grandi folle entusiaste ai suoi concerti: è nata una stella!
Anche la critica parla di “Fenomeno Carboni”, ma lui rifiuta il ruolo della popstar e si prende due anni di pausa per concepire una nuova opera discografica che non ricalchi la precedente alla ricerca di una facile conferma del successo.
Nel 1989 pubblica “Persone silenziose”, un disco liricamente più intimo e musicalmente più acustico. Sonorità atipiche e testi spartani con accenti poetici come nel brano “I ragazzi che si amano”, ispirato da una poesia di Prèvert. L’album “Persone silenziose” vende 500 mila copie: fra le canzoni più significative ricordiamo il pezzo d’apertura “Primavera” e il primo singolo “Te che non so chi sei” sui dubbi, incertezze e fragilità di ognuno di noi.
L’ascesa del cantautore bolognese è inarrestabile: il quinto album “Carboni” (gennaio 1992) entra in classifica direttamente al numero uno sulla spinta di hit come “Ci vuole un fisico bestiale” e “Mare mare”. Con gli ultimi tre dischi Luca realizza il progetto che aveva in mente quando ha iniziato la carriera da cantautore: comunicare concetti profondi con un linguaggio semplice, essenziale e leggero, attraverso una forma d’espressione popolare e al tempo stesso originale per il suo minimalismo. Contrario a ogni forma di “razzismo musicale”, Luca rifiuta di essere imprigionato in un’unica categoria, sentendosi libero di spaziare fra più generi, e gli steccati artistici vengono definitivamente abbattuti grazie a un’emozionante tournée in coppia con Jovanotti: sette concerti alla fine del 1992 con uno straordinario successo di pubblico.
Nel 1993 ritroviamo Luca Carboni al primo posto in classifica con “Diario”, una raccolta di brani live e altri inediti fra cui “Faccio i conti con te” e il duetto con Jovanotti “Vedo risorgere il sole”.
Trascorrono altri due anni e nel giorno del suo trentatreesimo compleanno, il 12 ottobre 1995, pubblica il sesto album d’inediti “Mondo”, registrato con il gruppo che lo accompagna da anni nei concerti, ribattezzato per l’occasione Inno N. Band. Il singolo “Inno nazionale” introduce il tema della multirazzialità che caratterizza l’intero disco attraverso canzoni che parlano di globalità e apertura verso il prossimo, da qualunque angolo del mondo provenga, e verso i grandi cambiamenti promessi dal nuovo millennio che sta arrivando.
A febbraio del 1996 il cd “Mondo” esprime la propria anima live con un interessante tour nelle grandi città italiane.
Anticipato dall’inno estivo “Le ragazze”, nel maggio del 1998 arriva “Carovana”: è un album musicalmente scarno, suonato quasi interamente da Luca dividendosi fra tastiere e computer. L’anno seguente Carboni raccoglie le canzoni più famose e amate (più i due inediti “La mia ragazza” e “Il tempo dell’amore”) nel suo primo greatest hits intitolato proprio “Il tempo dell’amore” (1999), che supera le 300 mila copie vendute, aggiudicandosi tre dischi di platino.
Triplo disco di platino anche per “LU.CA” (fine ottobre 2001): è l’ultimo cd di inediti di Carboni e già dal singolo “Mi ami davvero”, si segnala come un’opera molto intima e privata, nella quale il cantautore bolognese sembra voler ripercorrere il sentiero artistico di album precedenti come “Persone silenziose”.
È dello stesso anno anche il dvd “Autoritratto” con una selezione dei suoi video più celebri e una lunga intervista in esclusiva.
Nel 2003, sempre in ottobre, esce il suo primo autentico disco dal vivo: “Luca Carboni Live”, che contiene l’inedito “Settembre”.
Nel febbraio 2004 Luca Carboni fa il suo esordio in libreria pubblicando un libro di illustrazioni intitolato “Autoritratto”. Presentato al MACRO – Museo di Arte Contemporanea di Roma, il libro raccoglie disegni, pensieri ed emozioni dell’autore con molti riferimenti alla sua carriera musicale. Da questa esperienza letteraria nasce “Autoritratto Live Tour”, una serie di concerti che fanno la felicità dei suoi fan di vecchia data: oltre alle hit immancabili, infatti, Luca ripropone canzoni del passato che da tempo non eseguiva nei live.
A settembre 2006 esce il nuovo album di inediti “… Le band si sciolgono”, anticipato dal singolo “Malinconia”. L’album viene pubblicato nella versione standard e in una versione “Limited Edition” - un formato combo che contiene oltre al cd, un dvd con i videoclip in animazione dei brani "Malinconia", "Sto pensando" e "La mia isola" che formano una trilogia del viaggio realizzata dal regista Marco Pavone – grazie ai quali vince il "Premio Speciale per il Videoclip d'Animazione” in occasione dell’ottava edizione del Premio Videoclip Italiano.
L’album contiene nove canzoni inedite e ospita tre grandi artisti: Tiziano Ferro (che duetta sul brano "Pensieri al Tramonto"), Pino Daniele (suona la chitarra ne "La mia Isola") e Gaetano Curreri (sue e di Saverio Grandi le musiche di "Lampo di Vita").
A febbraio 2007 parte un tour nelle maggiori città italiane che ottiene ovunque il ‘tutto esaurito’ e che prosegue fino all’inizio di settembre. Sempre in febbraio viene pubblicato il libro “Segni del Tempo”, scritto da Luca Carboni con Massimo Cotto; il libro è una lunga carrellata dei momenti pubblici e privati del cantautore bolognese, una sintesi della sua carriera artistica e umana, con tanto di aneddoti, racconti, rivelazioni…
Il 16 novembre 2007 esce la raccolta “Una Rosa Per Te”, la prima collezione “a tema” che raccoglie tutte le canzoni d’amore del lungo percorso artistico del cantautore bolognese, e tre brani inediti composti da Carboni per gli Stadio e da lui mai eseguite precedentemente.
Il 16 gennaio 2009 esce “Musiche Ribelli”, raccolta in cui l’artista bolognese rilegge alcuni brani simbolo degli anni ’70, realizzando un personalissimo omaggio a grandi cantautori di quel decennio: da Claudio Lolli a Francesco De Gregori, da Edoardo Bennato a Pierangelo Bertoli passando per Enzo Jannacci, Eugenio Finardi, Franco Battiato e Lucio Dalla e Francesco Guccini. Il 2 marzo dello stesso anno è partito per il “Musiche Ribelli Tour”, una tournèe che ha portato Carboni sui palchi dei principali teatri italiani.
Il 13 settembre 2011 esce “Senza Titolo”, il decimo album di inediti (l’undicesimo in studio) del cantautore bolognese. Il disco è stato anticipato dal primo singolo “Fare le valigie” e dal secondo singolo “Cazzo Che Bello l’Amore”. Registrato negli studi Fonoprint di Bologna, “Senza Titolo” è scritto interamente da LUCA CARBONI e segna il ritorno della collaborazione con il produttore artistico Mauro Malavasi, che aveva lavorato ai dischi “Carboni” (1992), “Mondo” (1995) e “Carovana” (1998).

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