Magazine Cultura
Piccola premessa:
Su questo blog parliamo di punk rock,ma ormai avete imparato a conoscerci e sapete che i nostri gusti musicali vanno anche oltre,soprattutto nelle discussioni che si scatenano nei commenti o piu semplicemente al bar del locale in cui ci ritroviamo.Ci piace la musica e ci piace portarla a piu persone possibili!
Luca Milani è un ragazzo della mia generazione,che qualche anno fa arrivò alla ribalta dell'underground milanese e italiano con la sua band,chiamata File.Li vidi anche un paio di volte e il loro sound si muoveva sulle reminescenze grunge/punk,con un occhio rivolto ai Nirvana e le radici dei Ramones che facevano capolino qui e la.
Poco piu di un anno fa scoprì quasi per caso (il vostro Dio benedica YouTube) che aveva messo in piedi questo progetto solista e timidamente cominciai a seguire i suoi passi,fino a quando mi sono deciso a scrivergli e farmi mandare questo cd.
Un'acquisto che ti fa complimentare con te stesso davanti allo specchio...
Prodotto e distribuito da Black Nutria,"Sin Train" è composto da dieci brani,in cui Luca mette in mostra tutto il suo talento,ma soprattutto la sua splendida voce,perfetta per questo tipo di genere e capace di arrivarti al cuore con la sua profondita e quella vena malinconica che traspare.
I veri protagonisti sono lui,la sua chitarra e la sua armonica,in un viaggio che parte al ritmo country di "Bandit" per passare alle tonalità basse di "Mandy" e arrivare al singolo "Old August Sun",il pezzo che ti fa definitivamente cadere tra le sue braccia,con un ritornello semplicemente unico e quella slide guitar che ti taglia in due.
Da qui in poi l'album entra nel vivo,con ballad intime e personali come "Letters From Prague",la toccante "Snow in Milan" e la meravigliosa "Until the End" (il suo crescere è da brividi),che fanno da contraltare alla movimentata e folkeggiante title track e la veloce ma intensa "Jenny Stone".Questa parte di disco vale da sola il prezzo,anzi sarete tentati di spedire 2 euro in piu al buon Luca come riconoscimento...
Si chiude con i ritmi western di "The Killer" e la stupenda "A Place to Stay Bright",dove la chitarra lascia il posto a ukulele e armonica in una ballata dal sapore esotico.
Impossibile non menzionare la superba capacità di scrittura dei testi,capaci di farti entrare nelle canzoni e coinvolgerti in storie e problematiche di tutti i giorni,senza esagerazioni e con disarmante sincerità.
Mi rattrista dire che un album del genere non merita il paese in cui viviamo,dove artisti di questo genere vengono messi in secondo piano per fare spazio alle canzonette.Proporrei una petizione per mandare Luca in America e godersi il meritato successo...io firmo,voi che fate?!
http://www.myspace.com/lmilani
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