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Luca senza F

Da Fiaba

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La fiaba

Domenica 18 Maggio 2014 15:52 Scritto da Rita Bimbatti

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La scuola materna “L’arcobaleno” ospitava tanti bambini: aveva un grande prato verde ricco di alberi e pieno di giochi, dove i fanciulli potevano correre, saltare, salire sullo scivolo e spingersi sull’altalena.

Tra loro ricordo Luca, quasi cinque anni, un visino angelico e una testolina piena di biondi riccioli. Luca era tanto caro, generoso ed altruista, con un lieve difettuccio di pronuncia: al posto della lettera F aveva la V.

Un classico, direte voi, molti bimbi a questa età tendono ancora a sostituire lettere con suoni simili.

La maestra diceva a mamma e papà di non preoccuparsi, che con il tempo tutto si sarebbe risolto.

Ma Luca quando parlava, era veramente buffo! "Ciao Vrancesca! Guarda oggi che bel viore ti ho raccolto, vresco di prato!" diceva.

I genitori, per aiutarlo a migliorare, gli avevano comprato molti giochi, e poteva allenarsi con l’alfabeto.

Un giorno, mentre Luca stava osservando le illustrazioni di un grande librone di fiabe, qualcosa sembrò aleggiare a mezz’aria.

Era una strana creaturina, di mille colori, che iniziò a volteggiare intorno al piccolo.

"Ciao Luca! Sono la lettera F!" disse.

"Che strana vanciulla, come sei bella" rispose il bimbo.

"So che mi pronunci male, mi hai scambiato per la mia amica del cuore, la V! Guardami bene, ti sembro uguale forse?"

"Evvettivamente…no!" Così Luca e la lettera F passarono insieme un intero pomeriggio, tra un giocoso alfabeto ricco di nomi e suoni.

Arrivò sera, la F doveva ritornare nel grande libro di fiabe.

"Non lasciarmi, F! Mi sono divertito tanto con te!" disse il bimbo.

"Non preoccuparti, ritornerò a trovarti. Sai, io sono ovunque…Cercami!" e venne risucchiata nel librone illustrato.

Luca, da quella volta, si mise a cercare la sua amica F in ogni dove, e puntualmente, in ogni rivista, nel giornale del babbo, nei cartelloni stradali e pubblicitari, in ogni alfabeto, la rincontrava.

Imparò, con il passare dei giorni, a pronunciarla correttamente, senza mai più scambiarla con la V.


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