Luca Telese risponde, di persona, e chiarisce la polemica sollevata dall'Unità
Da Slasch16
Fortunatamente, se se ne ha la voglia, non è mai troppo tardi per imparare dalla vita e ci sono “lezioni” che non si dimenticano mai.
Una l’ho avuta tanti anni fa a Sesto San Giovanni da Enrico Berlinguer in persona che ebbe la cortesia di rispondere ad un mio intervento in sezione.
Giovane rivoluzionario, sulla carta, feci un intervento aspro di critica alla linea del partito, mi ero scritto addirittura degli appunti, coinvolgendo Mao, Breznev e quant’altro.
Di solito io, quando uno dice fesserie, stronzate per stare al mio modo di esprimermi, mi limito a dargli del pirla, di uno che non capisce una mazza.
Berlinguer no, mostrò un rispetto al giovane rivoluzionario presuntuoso e saccente, io , che non meritava e mi diede una risposta educata, completa, esaustiva e misurata, una autentica lezione di vita.
Il mio intervento era stato alquanto irrispettoso considerata anche la differenza di cultura, di età , di ruoli e responsabilità.
Ho imparato tanto da quell’incontro esclusa la pacatezza, la fermezza, di Berlinguer che i miei limiti ed il mio carattere mi impediscono.
Da un articolo sull’Unità di ieri ho preso spunto per scrivere un post di critica a Luca Telese, giornalista televisivo, del Fatto e di altre testate. E’ il post immediatamente precedente a questo.
Con mio stupore questa mattina ho trovato due commenti al mio scritto di Luca Telese che spiega in modo esaustivo sia il suo pensiero sulla famosa intervista ad Enrico Berlinguer, quella passata alla storia per la questione morale, sia il suo parere sull’articolo pubblicato sull’Unità dal titolo: Questione morale, come ti manipolo Berlinguer.
Leggo tutti i giorni l’Unità e lo considero un giornale credibile assieme a pochi altri ma , questa volta, Francesco Cundari ha esagerato e non so per conto di chi, visto che basta aggiungere una parola, dalemiano, per mettere una etichetta.
Ho reagito immediatamente alla lettura dell’articolo perchè, per me, chi tocca Berlinguer deve prima farsi la doccia e lavarsi i denti.
Ammiratore di Luca Telese da parecchio tempo, conoscendo come ho scritto ieri da dove proviene in senso di famiglia, ero rimasto un po’ deluso ed ho pensato che la fama l’avesse un po’ deviato verso una deriva alla Pansa.
Così non è ed il fatto che fuori strada mi abbia portato Ciccio, come lo chiama lui, non toglie niente alla mia responsabilità nel non aver cercato su internet l’articolo di Luca, che è in rete da mesi, in merito all’intervista di Scalfari a Berlinguer dove nacque la famosa questione morale.
Quell’articolo, scritto da Telese, e la sua interpretazione non ha niente dell’antipolitica o del qualunquismo del quale io accuso il fatto. Sia chiaro che, in generale, lo confermo c’è dell’antipolitica nel Fatto.
Telese non si è montato la testa, come sarcasticamente ho scritto io, al punto che si è preso la briga di rispondere ad un blogger qualsiasi per togliere ogni dubbio sulla sua onestà intellettuale ero io, che prima di partire in quarta solo perchè l’ha pubblicato l’Unità avrei dovuto cercarmi, prima l’articolo nel web.
Nessuna manipolazione da parte di Luca Telese della questione morale, una parte dei commenti lasciati nel mio blog dice testualmente: E fra l’altro, visto che ci siamo. Caro Slasch, se c’è uno che detesta l’antipolitica, fino al punto da differenziarmi da alcune prese di posizione di altre firme de Il Fatto, sono io. Non solo: proprio in quell’articolo sostenevo che l’intervista di Berlinguer, a torto considerata un manifesto dell’antipolitica, era la misura esatta di un senso di indignazione civile che è utile anche oggi. Basterebbe quindi leggere quello che scrivo per essere o non essere d’accordo con quello che dico, non fare discussioni su quello che un simpatico giornalista dalemiano sostiene, arrampicandosi sugli specchi, perchè noin condivide la mia tesi.
E’ quello che mi aspettavo da Luca Telese, per come lo conosco attraverso i suoi scritti, e il testacoda che ho avuto l’impressione di cogliere leggendo Ciccio Cundari è da imputare a lui.
Ciccio, ed io a ruota perchè non ho verificato, abbiamo preso la vacca per le balle.
Se c’è da fare una critica, una osservazione, se mai, è da fare all’editore de IL Fatto che nel mandare in stampa il libro ha risparmiato sulla carta tagliando qualche domanda e qualche risposta.
Non che la mia autocritica possa dare più luce di quella che ha a Luca Telese ma, quello che è giusto è giusto, incasso la lezione e porto a casa.
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