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Lucca, 30 anni senza Giro d’Italia (9 giugno 1985)

Creato il 09 giugno 2015 da Marvigar4

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https://www.youtube.com/watch?v=BUsFsMufDMo

   Il 67° Giro d’Italia prese l’avvio a Lucca, dal 16 al 18 maggio 1984, con la punzonatura, la cronometro individuale di 5 chilometri sulle Mura Urbane e in città, la cronometro a squadre Lucca-Marina di Pietrasanta di 55 chilometri. Fu una bellissima kermesse che ancora oggi ricordo con gioia. Ci fu un solo problema: lo sciopero dei giornalisti della Rai. La promozione della città fu praticamente vanificata e il patron del Giro, il mitico Vincenzo Torriani, promise che a riparazione del danno subito l’anno seguente la corsa rosa si sarebbe conclusa a Lucca. Detto fatto. Domenica 9 giugno 1985 la cronometro finale del 68° Giro d’Italia fu Lido di Camaiore-Lucca, 48 chilometri, e in Piazza Napoleone i lucchesi avrebbero applaudito il vincitore… Se l’anno prima Francesco Moser aveva trionfato per la prima volta a Verona, battendo il francese Laurent Fignon, l’anno dopo un altro transalpino, Bernard Hinault, giungeva all’epilogo del Giro con un minuto e ventidue secondi di vantaggio sullo stesso Moser. Serviva un miracolo al trentino, occorreva stracciare il corridore bretone nella cronometro infliggendo un distacco considerevole per conseguire la maglia rosa per il secondo anno consecutivo. Ma non ci fu niente da fare. In Piazza Napoleone Francesco Moser fu accolto da una folla di lucchesi osannanti, aveva il miglior tempo, 59 minuti e 57 secondi, e avrebbe vinto la tappa. Bernard Hinault si piazzò secondo con 1 ora e 4 secondi, sette secondi di distacco da Moser. La delusione fu immensa. Hinault vinse il Giro con un minuto e quindici secondi su Moser. A questo punto si consumò lo strappo tra Lucca e il Giro d’Italia, strappo che dura ancora oggi dopo trent’anni. Salito sul palco sopraelevato in Piazza Napoleone per ricevere la maglia rosa del vincitore, la terza della sua carriera, Bernard Hinault non fu applaudito, ma fischiato… Vincenzo Torriani gradì molto poco il comportamento dei lucchesi, mise un braccio sulla spalla di Hinault, prese il microfono in mano e con la sua potente voce roca gridò: “Dovete essere sportivi ed applaudire il vincitore!”. Ci fu qualche applauso, però la frittata ormai era fatta. Io ero lì, ho assistito e ascoltato le parole di Torriani, ho persino partecipato, da imbucato, al ricevimento che si tenne dopo sulle Mura Urbane alla Casermetta dei balestrieri, davanti al Baluardo di San Paolino… Vidi Torriani molto nervoso, non aveva digerito i fischi, si era sentito tradito dopo aver regalato a Lucca l’arrivo finale del Giro d’Italia e riparato il danno causato l’anno prima dallo sciopero dei giornalisti. Qualcuno mi riferì in seguito che Torriani si era lasciata scappare la frase “Qui il Giro non lo vedono più!”… Nel 1989, per le sue malferme condizioni di salute, Torriani lasciò la guida della manifestazione, Carmine Castellano, suo stretto collaboratore, assunse la direzione fino al 2005. I successori di Castellano hanno ancora rispettato la volontà di Torriani, quei fischi del 9 giugno 1985 in Piazza Napoleone sono costati molto cari ai lucchesi, pertanto a 30 anni di distanza la città dell’arborato cerchio continua a non vedere la partenza o l’arrivo di una tappa. Mi dispiace da morire, però debbo ammettere che i miei concittadini se la sono voluta. Se la lucchesità esiste, allora, purtroppo, spesso si manifesta dimostrando poca riconoscenza nei riguardi di chi viene da fuori per regalare un evento importante, per valorizzare la città, per promuovere turisticamente questa perla dell’alta Toscana. La storia si ripete da decenni: dopo aver perduto il Festival dei Due Mondi, dopo le difficoltà per l’organizzazione del Salone dei Comics, dopo le polemiche con il patron del Summer Festival, Lucca sembra non aver capito la lezione e remare contro se stessa. Strano gusto quello dei lucchesi, un isolamento che sa di autolesionismo, un disprezzo per chi, lucchese o non, cerca disperatamente di alzare il livello della città. Forse ci vorranno altri decenni, altre generazioni per vedere a Lucca un atteggiamento diverso. Molto probabilmente dovranno sparire del tutto le “famiglie”, le lobbies politiche, i gruppetti di potere che godono del proprio stolto e mediocre solipsismo. Nel frattempo, oggi “festeggiamo” trent’anni senza Giro…

Marco Vignolo Gargini


Tappe del Giro d’Italia iniziate o concluse a Lucca


1914

28 maggio, 3ª tappa, Lucca – Roma, 430 km (la tappa più lunga mai corsa in un Giro d’Italia), vincitore Costante Girardengo, leader classifica generale Alfonso Calzolari;

1920

25 maggio, 2ª tappa, Torino – Lucca, 378,3 km, vincitore Gaetano Belloni, leader classifica generale Gaetano Belloni;

27 maggio, 3ª tappa Lucca – Roma, 386,6, vincitore Gaetano Belloni, leader classifica generale Gaetano Bellon;

1927

19 maggio, 3ª tappa, Reggio Emilia – Lucca, 207 km, vincitore Alfredo Binda, leader classifica generale Alfredo Binda;

20 maggio, 4ª tappa, Lucca – Grosseto, 240 km, vincitore Domenico Piemontesi, leader classifica generale Alfredo Binda;

1935

3 giugno, 14ª tappa, Montecatini Terme – Lucca, 99 km, vincitore René Debenne, leader classifica generale Vasco Bergamaschi;

3 giugno, 15ª tappa, Lucca – Viareggio (cron. individuale), 55 km, vincitore Maurice Archambaud, leader classifica generale Vasco Bergamaschi;

1956

31 maggio, 14ª tappa, Livorno – Lucca (cron. individuale),54 km. vincitore Pasquale Fornara, leader classifica generale Pasquale Fornara;

1º giugno, 15ª tappa, Lucca – Bologna, 168 km, vincitore Michel Stolker, leader classifica generale Pasquale Fornara;

1977

29 maggio, 9ª tappa, Lucca – Pisa (cron. individuale), 25 km, vincitore Knut Knudsen, leader classifica generale Francesco Moser;

1984

17 maggio, prologo, Lucca (cron. individuale), 5 km, vincitore Francesco Moser, leader classifica generale Francesco Moser;

18 maggio, 1ª tappa, Lucca – Marina di Pietrasanta (cron. a squadre), 55 km, vincitore Renault, leader classifica generale Laurent Fignon;

1985

9 giugno, 22ª tappa, Lido di Camaiore – Lucca (cron. individuale), 48 km, vincitore Francesco Moser, leader classifica generale Bernard Hinault.


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