“Non suonare quello che c’è. Suona quello che non c’è. A Lucca un evento da non perdere: Anfiteatro Jazz 2015”
“Non c’è mai fine. Ci sono sempre dei suoni nuovi da immaginare, nuovi sentimenti da sperimentare. E c’è la necessità di purificare sempre più questi sentimenti, questi suoni, per arrivare ad immaginare allo stato puro ciò che abbiamo scoperto. In modo da riuscire a vedere con maggior chiarezza ciò che siamo. Solo così riusciamo a dare a chi ci ascolta l’essenza, il meglio di ciò che siamo.” John Coltrane
Ormai ho una frase ricorrente. Una fissazione quasi. E’ questa: “No, ma infatti. A Lucca non c’è mai nulla”. Una lotta contro un luogo comune quasi !
Anche questa volta invece Lucca c’è.
Lucca Anfiteatro Jazz 2015. Una settimana di Jazz di altissimo livello in una delle piazze più belle d’Italia: in piazza Anfiteatro. L’evento, a cura del Prof. Renzo Cresti, ha un programma vasto e interessante.
E tutti i concerti sono GRATIS!
Pensateci bene. In piazza, seduti a degustare qualcosa in uno dei ristoranti o bar che ci sono, a sentire musica buona gratuitamente. Bello vero?
E poi il piacere di ascoltare suoni che ci fanno scoprire o riscoprire noi stessi.
Lo ammetto, la musica non è il mio forte. Non sono né una che ci capisce, né una cultrice di qualche genere in particolare. Sono una di quelle persone, che ascolta la musica “con la pancia”, di emozione, di petto. Senza conoscenze specifiche. E, forse, è anche bello. Senza alcun filtro solo rispecchiando le mie emozioni sulle note ascoltate.
Ma da poco, ho svoltato. Sì, ho un “consulente” speciale. Tutto mio, che mi guida, conoscendomi, nella scoperta di note che probabilmente mi appartengono da sempre. Si chiama Cristiana, La Cris per me. Collega di web, musicista (suona il basso e suona talmente spesso che secondo me suona solo lei nei locali) e divoratrice di sushi. Dice che la mia musica è il jazz e, per adesso, ha proprio ragione.
La cosa fantastica di tutto questo, è che ho capito che ogni forma d’arte ci appartiene. Ogni canale sensoriale è un mondo nostro. Non è vero che abbiamo un canale preferenziale. O meglio, è vero in parte. Ne abbiamo di più spiccati. Chi comunica con la musica, chi per immagini, chi con il testo. Li abbiamo tutti. Solo che alcuni, per mille motivi, li teniamo più nascosti, più dipendenti dagli altri.
“Non suonare quello che c’è. Suona quello che non c’è.” Miles Davis
Concediamoci di conoscere quelli più nascosti, quelli meno attivi. Impariamo a suonare le nostre note recondite. Siamo un’orchestra e noi i Direttori.
Io andrò a tutte le serate…sono gratis. E sono curiosa di conoscere le mie note nascoste. Chissà che casino faranno se vengono fuori.
La Berna
Grazie Francesca per questa super dritta. Mi piace moltissimo il jazz le mie note nascoste non vedono i esplodere.
♥♥♥
A presto. Sa.
Articolo di Francesca Bernabei
Per ulteriori informazioni visitate la pagina di Anfiteatro Jazz
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