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Lucca in letteratura IV

Creato il 21 luglio 2013 da Marvigar4

Dan Brown Inferno

dante andrea del castagno

   Nell’ultimo best seller di Dan Brown, Inferno, la città di Lucca compare non solo come riferimento all’aeroporto di Tassignano nel capitolo 60 (il paese nel comune di Capannori viene citato ancora nel capitolo 67), ma anche nel capitolo 18… solo che la traduzione italiana di Nicoletta Lamberti, Annamaria Raffo, Roberta Scarabelli fa piazza pulita di questo ragguaglio che invece si trova nell’originale:

   “Dante Alighieri,” Langdon began. “This Florentine writer and philosopher lived from 1265 to 1321. In this portrait, as in nearly all depictions, he wears on his head a red cappuccio —a tight-fitting, plaited hood with earflaps—which, along with his crimson Lucca robe, has become the most widely reproduced image of Dante.”

   La versione italiana succitata è questa:

   “Dante Alighieri” aveva cominciato Langdon. “Scrittore e poeta fiorentino, nacque nel 1265 e morì nel 1321. In questo ritratto, come in quasi tutte le immagini che lo raffigurano, indossa una tunica rossa e un copricapo di drappo rosso sopra un’aderente cuffia bianca con bande laterali. È una tra le più frequenti rappresentazioni di Dante.”

   Come potete vedere, la traduzione scombina un po’ di cose: “This Florentine writer and philosopher lived from 1265 to 1321”, ossia “Questo scrittore e filosofo fiorentino visse dal 1265 al 1321”, diventa “Scrittore e poeta fiorentino, nacque nel 1265 e morì nel 1321”; “he wears on his head a red cappuccio —a tight-fitting, plaited hood with earflaps—which, along with his crimson Lucca robe, has become the most widely reproduced image of Dante.” dovrebbe essere tradotto alla lettera “indossa sul capo un cappuccio rosso –un cappuccio aderente e pieghettato con paraorecchie– che, insieme alla sua tunica cremisi in tessuto di Lucca, è divenuto l’immagine riprodotta di Dante più diffusa”, invece le traduttrici Mondadori dimenticano di notificare, come dovrebbe essere prassi di un buon traduttore, il fatto che la parola “cappuccio” compare in italiano nell’originale di Brown e la tunica rossa viene espressamente citata connessa alla città Lucca, dove veniva realizzato quel tipo di tessuto, il più pregiato all’epoca insieme a quello veneziano. Il ritratto di cui parla il protagonista di Inferno, Robert Langdon, è quello celeberrimo di Andrea Del Castagno sito negli Uffizi, e basterebbe un’occhiata alla figura per avere un riscontro della descrizione nel romanzo di Brown. Che dire di questa versione italiana? Mi sono limitato a cogliere solo poche frasi, interessato a cercare Lucca nella letteratura mondiale, ma mi è bastato per ravvisare come lavorano oggi, rispetto a un tempo, i traduttori ingaggiati da case editrici più che importanti…

©Marco Vignolo Gargini


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