serata all’opera a sentire la butterfly.
bellissima.
a me poi, che mi piacciono i polpettoni, la butterfly mi garba proprio.
eh sì.
e mi viene anche un pochino da piangere quando i parenti la rinnegano capeggiati dallo zio bonzo (un grande guastafeste) e gli urlano Uh! cio cio san!
e lei dice che è rinnegata e felice. e invece ha accanto quel panzone malefico di pinkerton, mezza sega americana che non capisce nulla, quel cretino.
maledetto pinkerton.
e tutti gli uomini come lui!
oh!
e povera la mia cio cio san…
il mio personaggio preferito è suzuki, sempre attenta, intelligente sensibile. che sta attenta a quello che prova butterfly, che la asseconda nel suo delirio solo per vederla sorridere un po’.
che gioca alla morra col bimbo biondo ammeregano per non fargli pensare al babbo lontano.
e no, non entra in scena in moto.
quando ero GIOVANE (sgrunt) ho lavorato come comparsa (ovviamente MUTA) alla butterfly, un sacco di prove e un sacco di rappresentazioni, cosa che non solo mi piacque un sacco ma mi fece imparare lunghi pezzi a memoria, dove ero in scena li sapevo tutti. poi, quando uscivo di scena (ero una delle graziose fanciulle che accompagnano butterfly al matrimonio nascondendola con gli ombrellini) mi andavo a cambiare e a struccare di corsa per vedere il resto dalla platea.
il risultato è una conoscenza perfetta parola per parola salvo il buco nero dei dieci minuti mentre mi cambiavo. certo, ho provato a ovviare con i cd ma non è la stessa cosa.
e poi i testi sono favolosi.
“bimba non piangere, per gracchiar di ranocchi” le dice pinkerton quando la rinnegano.
“mi dispiace non ho studiato ornitologia” risponde sharpless quando lei le chiede quando fanno il nido in america i passerotti (quell’idiota di yankee del piffero le aveva detto che sarebbe tornato “alla stagion beata quando il pettirosso rifà la nidiata” e lei giustamente nota che in giappone l’ha già fatta tre volte, ma forse, si dice lei, in america la fa diversamente)
alla cosa lei chiede: “orni?”
e lui: “TOLOGIA!”
un dialogo davvero terrificante, ma che adoro.
poi c’è un pezzo dove lei descrive sua madre: “una nobile dama, ma senza farle torto, povera molto anch’essa” che io mi divertivo sempre a cantare al mammuth quando tornavo dalle prove.
“che hai tu fatto alla missione? rispondi cio cio san! hai tu gli occhi asciutti? son dunque questi i frutti?”
lo zio bonzo (”un grande guastafeste” appunto) si arrabbia come un matto perchè lei si è convertita.
e “hai tu gli occhi asciutti, son dunque questi i frutti” mi garbava un casino e la cantavo in continuazione, insieme a “è suzuki che fa la sua preghiera serale” che è la risposta a butterfly alla domanda greve di pinkerton “chi brontola lassù?”
la butterfly è bellissima e puccini sa davvero come muovere il cuore della gente. è un polpettone con i controfiocchi.
ah sì!
se volete sapere tutta la storia cliccate qui.
la semperoper sembra dal di fuori molto più grande. pensavo di essere seduta lontanissimo (loggione, venti neuri) e invece il teatro dentro è tutto tondo e ero vicina e vedevo benissimo.
di notte è uno spettacolo meraviglioso, si vedono i neri edifici barocchi di dresda.
quando venite a dresda vi ci porto.
devo dire che c’erano un po’ le solite cofane che si vedono anche da noi, paillettes e lustrini, signore parruccone e signori dal riporto a sbalzo.
ma anche tanti ragazzi giovani, anche giovanissimi in gruppi di ragazzini allegri, mi è piaciuto.
io avevo le mie belle scarpe gialle e ne ero molto fiera.
con lo spumante servivano pretzel.
ora ma si pòle?