Luci d’inverno
di Nora Roberts
Nora Roberts, nata Eleanor Marie Robertson (Silver Spring, 10 ottobre 1950), è una scrittrice statunitense, autrice di più di 150 romanzi rosa. È stata la prima autrice ad essere inserita nella Romance Writers of America Hall of Fame. Ha scritto anche molte opere con gli pseudonimi di J.D. Robb, Sarah Hardesty e Jill March. Fino al 2006 i suoi romanzi erano già apparsi per ben 660 settimane nella lista dei bestseller del New York Times. Oltre 280 milioni di copie dei suoi libri sono in stampa, di cui 12 milioni di copie vendute nel solo anno 2005. I suoi romanzi sono stati pubblicati in 35 paesi.
Sito: http://www.noraroberts.com/
Autore: Nora Roberts (traduttore: R. Vitangeli)
Serie: //
Edito da: One
Prezzo: 5,90 €
Genere: Narrativa contemporanea, rosacrime, romantic suspense
Pagine: 605 p.
Voto:
Trama: Nate Burke, ex poliziotto di Baltimora, accetta il posto di capo della polizia di Lunacy – un paesino dell’Alaska che conta 506 abitanti – per fuggire dalla crisi causata dal fresco divorzio e dal trauma della morte del suo compagno di lavoro, per la quale si sente in parte responsabile. I primi giorni nella cittadina scorrono tranquilli, a parte qualche piccolo problema di ordine pubblico e una relazione un po’ movimentata con l’umorale Meg Galloway, bella e sfacciata. All’improvviso, però, in una grotta nascosta viene ritrovato il corpo del padre di Meg, scomparso sedici anni prima. Ha un’ascia ancora conficcata nel petto, e la notizia dell’omicidio scuote profondamente la piccola comunità, spingendo addirittura l’assassino ad uccidere di nuovo. E mentre questa seconda morte viene archiviata come suicidio, Nate non ne è del tutto convinto e comincia così un’indagine sotterranea. Sarà per lui l’occasione di ritrovare se stesso e di scoprire che l’attrazione per Meg è più di una relazione fatta di sesso e notti passionali: questa donna così scontrosa e indipendente nasconde in realtà un segreto che potrebbe svelare l’assassino, ma al tempo stesso potrebbe minare per sempre il rapporto con Burke. Un romanzo dalla trama densa, che cattura l’intimità di un piccolo paese ed il suo vivere eccentrico, che esalta la poderosa e intrigante scrittura della regina del rosacrime.
Quest’oggi vorrei parlarvi di Luci d’inverno, un straordinario libro che Leggereditore ha deciso di ristampare per la felicità di tutte le fan di Nora Roberts. Era da quasi un anno, infatti, che cercavo l’edizione originale, quella pubblicata da Fanucci, per capirci, ma già dai primi giorni mi sono resa conto che era un’impresa impossibile: nessuna libreria aveva sugli scaffali o in magazzino un libro tanto “vecchio”.
Diversamente da molti rosacrime e romance in generale, Luci d’inverno adotta alcuni elementi
Credo, infine, di aver letto pochissimi romanzi dov’è la protagonista femminile che si oppone con tutte le sue forze all’amore, mentre è proprio Burke quello che non ha paura di mostrare i propri sentimenti. Ho sempre apprezzato le eroine forti e indipendenti, ma in alcune pagine Nora Roberts ha davvero esagerato, rendendo il personaggio di Meg un po’ troppo distaccato, insensibile e a volte anche odioso. Stranamente, in questo romanzo sono proprio le donne che lasciano a desiderare: Charlene, Hopp e la stessa Meg sono state letteralmente oscurate da tutti quegli uomini così diversi tra di loro che, sebbene molti di questi non siano molto presenti all’interno della storia, hanno comunque lasciato un segno.
«Però sei passata qui, prima, per portarmi la pizza e il vino.»
«C’è qualcosa in te che mi attira.»
«Ti amo, Megan.»
«Oh, Gesù, non dire una cosa simile proprio adesso!» Si alzò di scatto e, con le mani tra i capelli, prese a camminare su e giù per la stanza. «Non ti accorgi che sono irascibile e di pessimo umore? Davvero non vedi l’ora di farti prendere a calci in faccia dalle donne, Ignatious? Sei impaziente di trovare qualcun altro che ti riduca il cuore in polpette ancora una volta?»
«È stata come una forte esplosione» proseguì Nate con tutta calma. «Immagino che servisse un’esplosione simile per fare breccia dentro di me, visto che ho sguazzato ben bene nel dolore, nell’ultimo anno. Ultimamente, sono più le volte in cui questo sentimento si assesta al livello di un leggero bollore. Di tanto in tanto, però, si risolleva. E mi attraversa come una meteora.»
Meg si fermò e, con lo stomaco aggrovigliato e ancora intento a far capriole, si lasciò cadere su una sedia. «Che Dio t’aiuti.»
Il tema centrale del libro non è la storia d’amore tra Meg e Burke, quanto piuttosto gli omicidi e quegli
Le afferrò la mano prima che Meg potesse allontanarsi. Sempre tenendola stretta, si alzò in piedi. «Ho un bisogno terribile di te. Più di quanto ne abbia mai avuto di chiunque altro; forse più di quanto vorresti tu stessa.»
«Lo scopriremo.»
«Non mi avresti ammirato un anno fa. Sei mesi fa. Ed è giusto che tu sappia che ci sono ancora giorni in cui perfino alzarmi dal letto mi sembra tremendamente difficile.»
«Perché lo fai, allora?»
Nate aprì l’altra mano e guardò il distintivo. «Credo di aver un bisogno terribile anche di questo. Non è per eroismo.»
Il tutto è poi condito con moltissime descrizioni di paesaggi che mi hanno fatta sognare e che, forse per la prima volta, ho apprezzato pienamente. Sarà perché mi ha sempre affascinata l’Alaska, un posto misterioso e inospitale, o forse il merito è tutto della capacità di questa scrittrice di coinvolgere il lettore, sta di fatto che tutte quelle pagine dedicate alle montagne, alla natura, non sono state per niente pesanti e fastidiose.
Grazie proprio all’ambientazione, ai personaggi ben caratterizzati e ai dialoghi avvincenti non ho avuto difficoltà o dubbi ad assegnare a questo romanzo il voto massimo… un romanzo che consiglio vivamente!