Una romantica cena a lume di candela cosa può rivelarci?
img. tratta da infonotizie.com
Una romantica cena a lume di candela: alzi la mano a chi non piace? Da cosa nasca il desiderio della penombra e dello stare insieme a tavola con qualcuno che si desidera è qualcosa sulla quale cerco di soffermarmi. Le ombre, le ombre creano mistero, contorni sfumati, come la neve rendono tutto più bello. La neve ci fa provare allegria, le ombre conducono alla seduzione. Il nostro lui o la nostra lei nella penombra sembrano più belli, la luce di una candela esalta il colore degli occhi, ammorbidisce i contorni…gustare insieme una pietanza che piace a tutti e due accende la passione, conduce all’erotismo. Ciò che mangiamo non conta, è come lo gustiamo che sa fare la differenza, ecco perché cenare con una persona a noi gradita rende ogni piatto un capolavoro: non servono caviale e champagne per vivere momenti indimenticabili, ma niente altro che un semplice piatto di pasta magari con un vinello frizzante. Poi la luce elettrica può paradossalmente spegnere tutta la fantasia che la penombra ci aveva regalato e questo potrebbe crearci un certo timore. La realtà, la cruda realtà, lo sappiamo tutti, può metterci a disagio. L’ombra sa condurci nella zona intermedia tra luce ed oscurità, che non è del tutto nera o del tutto bianca, una zona dove siamo al sicuro, dove non dobbiamo prendere una posizione precisa: per questo è piacevole rimanerci. Ma è inutile avere paura della luce anche se ci rivelerà quello che la penombra aveva mascherato. Sapete perché? Perché la magia nata nella semioscurità ormai è dentro di noi e nessun faro elettrico potrà cancellare le nostre emozioni. Tutt’al più potremmo rimanere delusi dal vero volto del nostro interlocutore, ma questo è un rischio che corriamo ogni giorno anche in piena luce quando l’altro getta la maschera. Luigi Pirandello ci ricorda quanto dietro la maschera si celi la cruda realtà e per questo la penombra è mistero del non ancora scoperto.Cibo, amore e convivialità temi contenti nel mio libro Dimmi che mi ami, Silele edizioni
Maria Giovanna Farina www.mariagiovannafarina.it