I genitori del futuro Papa Francesco
Nato in una famiglia di emigranti piemontesi, originari di Portacomaro in provincia di Asti; è il penultimo di cinque figli. Pur facendo parte dell’ordine dei Gesuiti, tradizionalmente i religiosi colti della Chiesa, ha abbracciato uno stile di vita semplice che l’ha portato, quando già era cardinale a Buenos Aires, a vivere in un’abitazione modesta, cucinando da solo i suoi pasti, e a compiere un gesto senza precedenti nel 2001 quando, durante la lavanda dei piedi ai malati di AIDS, glieli baciò commosso.L’ostilità di Papa Francesco agli sfarzi inutili, non serve ripeterlo, piace alla gente. Soprattutto in una Chiesa ricca e ancora legata a un cerimoniale costoso, Bergoglio vuole pagarsi da solo il conto dell’albergo che lo ha ospitato per il Conclave, rifiuta i paramenti sfarzosi, decide di fare a meno della scorta perché, dice, “non sono un indifeso” e non nasconde, anche adesso, la sua passione per i mezzi pubblici. Dal momento dell’habemus papam, insomma, il nuovo pontefice non cessa di sorprendere. Sceglie un nome che mai nessuno prima di lui aveva scelto, saluta la folla con un semplice “Buonasera” e, prima di impartire la benedizione ai fedeli, si fa benedire lui stesso. I cardinali presenti alla sua elezione hanno raccontato un altro aneddoto importante, che entra di diritto nella storia. Appena proclamato Papa, dopo il quinto scrutinio nella Cappella Sestina, Bergoglio ha rifiutato di sedersi sul trono, preferendo salutare i cardinali in piedi.
Non mancano, però, accanto alle parole di ammirazione, anche critiche e accuse esplicite. Sotto i riflettori, in particolare, la relazione tra l’allora padre provinciale dei Gesuiti argentini Bergoglio e la dittatura che tenne in scacco il Paese tra il 1976 ed il 1983. Qualche anno fa, un avvocato accusò l’attuale papa di essere stato complice del rapimento di due sacerdoti ostili al regime, i gesuiti Francisco Jalics e Orlando Yorio.
Ci si aspetta, quantomeno, che il nuovo Papa faccia chiarezza definitivamente sulla vicenda, per evitare che la verità venga del tutto nascosta da ricostruzioni manchevoli se non addirittura infondate.
Silvia Dal Maso