Nel giro di pochi giorni l’Italia e Bologna in particolare perdono un altro pezzo della loro storia musicale. Lucia Mannucci, l’unica voce femminile e l’ultima superstite del Quartetto Cetra se n’è andata, con lei il nostro paese aveva cantato, gioito, si era divertito per 45 anni, dal 1943 fino alla scomparsa di Tata Giacobetti nel 1988, scomparsa che pose termine all’esperienza del più famoso quartetto vocale italiano. La data della prima esibizione di Lucia Mannucci con il Quartetto Cetra è storica, non soltanto dal punto di vista artistico: era l’8 settembre 1943 e la giovane cantante accompagnò il fidanzato Virginio Savona intonando Dove siete stata nella notte del 3 giugno?. Da allora vennero grandi successi, il primo Boogie-woogie italiano, Pietro Wughi il ciabattino (1945), Crapapelada, su musica di Gorni Kramer (1945), il celeberrimo Nella vecchia fattoria, versione italiana di Old McDonald Had a Farm, In un palco della Scala (1953), Un bacio a mezzanotte (1953), Un disco dei Platters (1957) e Che centrattacco! (1959). Lucia Mannucci conobbe la grande popolarità con i suoi compagni grazie alla televisione e programmi seguitissimi quali Biblioteca di Studio Uno (1964), Non cantare, spara (1968), Il mangianote (1974). Di questa vera signora della canzone italiana dal timbro vocale cristallino e gentile ci restano molti ricordi, la sua spigliatezza come attrice nei musicals, l’ironia, i duetti con il birichino del gruppo, Felice Chiusano, scomparso nel 1990, e il grande sodalizio non solo musicale con il marito Virginio Savona, venuto a mancare tre anni fa.
© Marco Vignolo Gargini