Lucia Annunziata, la stessa che qualche settimana fa aveva detto "avrei difeso Celentano anche se avesse detto: i gay nei campi di sterminio", ci ripropone oggi la sua visione del mondo gay entrando nel merito delle scelte personali di Lucio Dalla.
La giornalista solleva un problema che anche io mi sono posto in questi giorni ascoltando i diversi servizi in TV: perchè non si parla degli amori di Dalla? perchè si glissa sulle sue scelte sessuali come invece si fa con gli etero?
Dalla, cattolico e fortemente credente, ha passato una vita non celando ma evitando di mettere in piazza la sua omosessualità.
Per Lucia Annunziata la scelta di Dalla è stata ipocrita: "I funerali di Lucio Dalla sono uno degli esempi più forti di quello che significa essere gay in Italia: vai in chiesa, ti concedono i funerali e ti seppelliscono con il rito cattolico, basta che non dici di essere gay. E' il simbolo di quello che siamo, c'è il permissivismo purché ci si volti dall'altra parte"
Io credo che Dalla dovesse dire al mondo intero di essere gay, ma ritengo anche che sia una sua scelta indiscutibile tacere la cosa. Trovo invece deplorevole il fatto che si strumetalizzi la cosa per attaccare Lucio Dalla, ormai defunto, invece di criticare la Chiesa e lo Stato, incapaci di offire tutele e diritti agli omosessuali.
Trovo deplorevole che il mondo dei media non abbia sottolineato il forte legame tra Lucio Dalla e Marco Alemanno, ultimo compagno di Dalla, facendo passare il tutto come "il ricordo di un caro amico" o peggio "ricordo di un membro dello staff". Se le affermazioni di Lucia Annunziata (evidenziate in giallo) si devono intendere così allora stavolta sono d'accordo con lei anche se....
...forse tutti abbiamo perso un'occasione per parlare di Amore, quello stesso che Dalla era capace di tradurre in versi.
Amoon