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Lucrezia ricchiuti, senatrice del pd, definita la “fighetta, madre di civati”

Creato il 23 luglio 2013 da Speradisole

LUCREZIA RICCHIUTI, SENATRICE DEL PD, DEFINITA LA “FIGHETTA, MADRE DI CIVATI”

lucrezia-ricchiuti-senatrice-pd-copLucrezia Ricchiuti rischia l’espulsione dal Partito Democratico? Stefano Esposito ieri ha chiesto il provvedimento contro la senatrice che ha votato la sfiducia ad Alfano, ma lei, in un’intervista al Fatto Quotidiano, dimostra di non preoccuparsene più di tanto:

Il senatore Esposito dice che ve ne dovete a n d a re .
Esposito mi fa il solletico. Vale uno, come me.
Fa la grillina? Se ne va lei?
Non so cosa faranno loro: io, per la verità, non ho votato nemmeno la fiducia a Letta. Ho fatto tutta la campagna elettorale dicen- do che non avremmo mai fatto un governo con il Pdl. Abbiamo fatto il contrario di quello che avevamo predicato e so- no io quella che se ne deve andare? Prima aspetto il congresso, poi vediamo.
Che aria tira?
Quella che ho visto ieri al Senato non mi è piaciuta. Non tanto perché ce l’avevano con noi che non abbiamo partecipato al voto, ma per l’attacco alla Puppato: un conto è se si mettono a urlare quelli del Pdl, un conto se lo fanno anche i tuoi colleghi.

(http://www.giornalettismo.com/archives/1038823/lucrezia-ricchiuti-la-ribelle-del-pd-che-rischia-lespulsione/)

“Fighetta”, “mammina di civati”. È quello che sarei per un senatore mio collega un po’ nervoso e agitato. “Che gente è questa?” Chiede nervosa un’altra collega, riassumendo in gente io puppato e tocci.

Cari colleghi, sono di sinistra, figlia di operai, studi superiori e una laurea triennale, sposata con due figli, prima lavoratrice dipendente e poi in proprio, media intelligenza, una discreta esperienza politica come consigliere e poi come amministratrice.

Ho sempre detto quello che pensavo, ho sempre finanziato io la politica e mai la politica me, ho sempre lavorato e guadagnato anche tanto, rispetto le regole e pretendo che gli altri le rispettino, non ho mai guardato in faccia chi denunciavo sia pubblicamente che davanti ai pm o ai carabinieri.

Sono stata da studentessa in lotta continua e sono iscritta dal 1979, prima pci oggi pd. Ho lavorato tanto per il pci, pds, ds, pd. Ho sostenuto Marino al congresso. Non appartengo a nessuna corrente.

[...]

Ho preso quasi tremila preferenze alle primarie e sono arrivata in senato.
SONO UNA COME TANTE E TANTI. SONO UNA DEI TANTI MILITANTI DEL PD.

E sono stufa di essere considerata diversa solo perché non ho votato il governo della pacificazione con alleato il partito che ho combattuto da sempre e soprattutto in campagna elettorale.

Mai con il Pdl ho detto per mesi. Non ho votato questo governo perché nella casa dell’ex presidente del consiglio ad arcore ha risieduto vittorio mangano definito un galantuomo.

Sono considerata diversa perché volevo Prodi presidente e voglio sapere chi sono i 101 traditori.

Sono considerata diversa perché ho votato la mozione Casson che chiedeva la sospensione del programma F35.

Sono diversa perché Angelino Alfano non può fare il ministro dell’interno dopo il rapimento della mamma e della figlia kazake.

Ecco chi sono. UNA COME TANTE E TANTI.

E sono contenta di essere considerata fighetta alla bella età di 57 anni.

(http://www.ciwati.it/2013/07/20/lo-status-di-lucrezia/)

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Carissimi senatori nervosi, colleghi di Ricchiuti, Puppato e Tocci, tanto per essere chiari: questa “gente” di cui voi tanto vi stupite a me pare essere semplicemente

1- quella che non si è scordata del proprio mandato elettorale;

2- quella con un minimo di coerenza e, oserei dire, visto “l’affaire” kazako, anche di decenza;

3- quella, e solo quella, da cui tanti, ma tanti, di noi, cosiddetta “base”, si sentono ancora un minimo (perchè purtroppo sono minoranza) “rappresentati”;

4-quella che non ci ha fatto uscire da questo partito perchè ci dà ancora un filo di speranza che possa diventare, in un futuro prossimo,  il partito che abbiamo creduto, sognato, ma che, finora, ormai è chiaro, nei suoi vertici, nella sua classe dirigente, non è, purtroppo, mai stato.

Mi sono permessa di parlare al plurale,  perchè conosco tante persone con il mio stesso sentire. Anzi, io, tutto sommato, sono ancora da considerarsi “possibilista” e “moderata”. Conosco altri molto più drastici.

Grazie, senatrice Ricchiuti. A lei, e a chi sta tenendo la schiena dritta.

Ma, visti i fallimenti ventennali, chiediamo all’intero gruppo dirigente del PD di andarsene subito a casa. Anche se ora come ora sembra tardi, la situazione è pregiudicata, temo in maniera irreversibile.
Non straccerò mai la mia tessera del PD perché continuo a credere nell’idea e negli ideali che rappresenta. Piuttosto vorrei che tutta la base, tutti gli iscritti si sollevassero per stracciare il gruppo dirigente e riprendersi il partito dei ‘beni comuni’ e del ‘bene comune’.

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