Questa è la storia di Ludwig o per meglio dire del gruppo Ludwig. Storia non ancora completamente chiusa, che potrebbe racchiudere ancora un finale a sorpresa.
Monica Zornetta ha scritto questa ricetta in un libro: Ludwig. Storie di fuoco,sangue,follia. Per Baldini Castoldi e Dalai, in libreria dal 18 Ottobre. Un libro sullo stile della scrittrice –giornalista veneta, che ha già conquistato gli scaffali con altri titoli tra cui La Resa sulla Mala del Brenta, denso di storia e storie con la particolarità di contenuti visti dall’occhio di uno dei due pluriomicidi.
Si parte dalla fine della storia dei due ex ragazzi e il tutto si snoda tra interrogatori, narrazioni, cronache e aspetti psicologici. Un buon lavoro che merita di stare in ogni libreria crime che si rispetti ma non solo. Il libro meriterebbe una certa attenzione anche da parte del cinema o della fiction. E’ una storia del nord-est degli anni 80.
E’ una storia di due laureati con ottimi voti, una storia con fortissime implicazioni ideologiche malate, di frati ammazzati con crocifissi, di una prostituta colpite a morte nel parco, del rogo in un club a Monaco, di barboni bruciati. E’ anche la storia di una vita alienata di Abel e Marco, che non sono solo due nomi ma rappresentano la distorsione della realtà nella noia della pianura padana.
Tempo di lettura: 2 giorni tutti d’un fiato.
Domande da porsi alla fine: molte, a partire dal quesito se quel gruppo non fosse composto solo da due persone ma da una vera e propria organizzazione. E la storia continua…
“Il Lettore Notturno”
SCHEDA DEL LIBRO
E’ il caso di Ludwig, il serial killer che tra gli anni Settanta e Ottanta ha sparso il terrore in Italia e in Germania, massacrando con martelli, coltelli, asce e con l’ausilio del fuoco purificatore chi non corrispondeva, con la propria condotta, ai suoi rigidi criteri morali.
L’inquietante nome compare per la prima volta nel 1980 in un volantino pieno di simboli nazisti con cui rivendica gli assassini di un nomade a Verona, di un omosessuale a Padova e di un ragazzo che bazzicava nel sottobosco dei tossici veneziani. Dopo questo esordio il misterioso Ludwig si farà vivo altre sei volte, attribuendosi le uccisioni di una prostituta a Vicenza, di tre religiosi, il rogo di una torretta asburgica divenuta riparo di sbandati a Verona, le stragi in un cinema a luci rosse a Milano e in un locale notturno a Monaco di Baviera.
Le indagini degli investigatori italiani e della Germania federale faticano a decollare, ma nel 1984 accade qualcosa di inaspettato. Una domenica pomeriggio di carnevale due insospettabili giovani di Verona, gli amici ed ex compagni di classe Wolfgang Abel e Marco Furlan, vengono arrestati mentre stanno incendiando una discoteca a Castiglione delle Stiviere. Dentro ci sono 400 ignari ragazzi che ballano e si divertono.
Dopo essersi occupata della Mala del Brenta, della resa di Felice Maniero allo Stato – e viceversa -, di terrorismo a nordest, con questo libro la giornalista Monica Zornetta tenta di fare luce su una storia criminale unica in Italia: una storia rimasta per troppo tempo – e per molti motivi – nell’ombra; sepolta dalle paure e dagli eventi che negli ultimi trent’anni hanno messo in ginocchio il Paese.
La storia di Ludwig è una storia diabolica in cui il sangue, il fuoco, il fanatismo nazista si mescolano all’enigma, alla filosofia, all’intelligenza dei due protagonisti. Il libro, un avvincente e originale viaggio dentro la storia – anche italiana – e dentro la psiche di Abel e Furlan, parte dalla verità emersa nel corso dei processi non per offrire facile risposte bensì per aprire altre domande.
Fotografie ad alto impatto e il contributo esclusivo di Wolfgang Abel lo arricchiscono.