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Luigi Cannillo su GRADIVA 41/42 – 2012

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Oltre Margine

Poesia da vedere e ascoltare

A colpi di post
Navigazione tra i blog di poesia
di Luigi Cannillo


Luigi Cannillo su GRADIVA  41/42  – 2012
Poesia a portata di mouse, di clic. Basta sfiorare un touch screen e la poesia si materializza sotto i polpastrelli, davanti ai nostri occhi. Non solo sotto forma di testo poetico, ma talvolta anche di immagine e suono, di riflessione critica o di intervento polemico. Possiamo farlo sia come lettori, seguendo un percorso di ricerca e di lettura sulle pagine web, sia aprendo in prima persona un nostro sito di nicchia. Tutto questo è blog, una forma di comunicazione e informazione relativamente recente, le prime forme di weblog risalgono infatti al 1997. L’esigenza di dare voce alle proprie idee e confrontarle con altri, come pure la semplicità dei programmi di applicazione guidata, ne hanno facilitato la diffusione. In letteratura e in poesia il blog è diventato insieme ai siti specifici di singoli autori il modo ideale per diffondere testi propri e altrui, tracciare un percorso biobibliografico, stimolare una forma di attività critica, ma anche scatenare e condividere polemiche. Il poeta assume quindi una nuova identità digitale, diventa blogger. Non senza resistenze da parte di alcuni scrittori: proprio in rete viene riportata l’opinione di un poeta autorevole come Giuseppe Conte, piuttosto severa a riguardo: «Ma se vai su Internet a cercare la poesia, trovi tanto materiale inerte, esternazioni emozionali da scemi del villaggio: i blog sono fatti per lo più da esibizionisti. Si trova la fuffa peggiore, senza un orientamento. Anche nei libri, intendiamoci, ma lo scemo del villaggio, il buffone di corte fanno comodo alla deriva in cui ci troviamo: la società ha una struttura di valori che lavora contro la poesia e in Italia abbiamo una classe dirigente nemica della letteratura.»
Certo non è facile navigare nella cosiddetta blogosfera, in un arcipelago così fitto di proposte, e distinguere i contributi di qualità dalle esternazioni più insignificanti o dagli sfoghi personali. Si può partire dai blog di poesia ospitati, insieme a numerosi altri, all’interno di testate giornalistiche. Ne è un esempio il blog del sito del Corriere della Sera, curato da Ottavio Rossani, http://poesia.corriere.it/, al quale è possibile accedere anche dalla homepage del giornale, http://www.corriere.it. Il blog si occupa con cura particolare dell’aspetto dell’informazione, sia riguardante eventi specifici, anche decentrati sul territorio, che avvenimenti di rilievo internazionale, come pure di recensioni e interventi critici. Anche per questa finalità, oltre che per la profonda convinzione di Rossani, il blog ha una sua particolare sobrietà e misura nei post pubblicati e una spiccata attenzione per la cronaca letteraria. Puntuale per esempio l’intervento riguardante l’assegnazione del Nobel al poeta svedese Tomas Tranströmer con la pubblicazione di una sua poesia e alcuni riferimenti biografici. Non mancano le occasioni per ricordare la figura e l’opera di maestri scomparsi. I post pubblicati dal 2007 sono poi consultabili per argomenti, poeti e paesi di appartenenza.
Al mondo della comunicazione è immediatamente riferibile anche il blog curato da Luigia Sorrentino, http://poesia.blog.rainews24.it/ , nel quale sono presenti, suddivise in rubriche, “Altre scritture”, “Arte” e “Poesia”. Particolare rilievo viene dato a importanti eventi culturali, come mostre o concerti, mentre per quanto riguarda la poesia uno spazio è dedicato anche agli inediti. Come in quello del Corriere della Sera, anche in questo blog sono indicati alcuni utili link ad altri blog letterari o di poesia. Particolarmente preziose risultano le notizie riguardanti i festival di poesia in Italia e nel mondo, le riviste di settore e i siti letterari RAI. Tra le regole del sito si dichiara esplicitamente che lo spazio è “aperto alla discussione, al libero confronto delle idee e delle opinioni sui temi legati alla letteratura, alla poesia e alle arti”.
Ma al di là di questi blog, ospitati in siti più ufficiali, sono altri di taglio più individuale che conservano, anche attraverso la vivacità degli interventi dei lettori, una particolare effervescenza e quelle caratteristiche di interazione strettamente legate a questa forma di comunicazione. Compitu re vivi è il blog di Sebastiano Aglieco, accessibile all’indirizzo http://miolive.wordpress.com/ . Qui assume particolare evidenza, al posto di una ambizione generalista e di informazione, l’aspetto critico specifico, in particolare nella sezione “Interventi”, In uno dei post, condiviso da alcuni commenti, il curatore si interroga sul ruolo di internet rispetto alla diffusione di poesia: «la rete, per la sua facilità d’uso e per il suo costo zero, sta contribuendo in maniera considerevole alla diffusione di un allarmante sottobosco poetico in cui la produzione in versi viene praticata alla stregua di uno sfogo quasi giornaliero, legittimato non da un necessario confronto e dalla capacità di riflettere sulle proprie urgenze, quanto piuttosto dal consenso di una comunità ad armi pari, lettrice e produttrice essa stessa di una democratica mediocrità.» Uno spazio è dedicato alle opere prime e ai manoscritti inediti, ed è prevista una rubrica di Prosa, oltre a una per i testi e le pubblicazioni del curatore stesso. La stessa tensione critica mantiene il blog di Stefano Guglielmin, Blanc de ta nuque, http://golfedombre.blogspot.com/ . Oltre alle informazioni personali sul curatore è presente una lista molto folta di siti e blog letterari. I post di Gugliemin, insieme ai numerosi commenti, riservano una particolare attenzione sia ad autori giovani o esordienti che all’opera di autori nella piena maturità espressiva, corredando sempre le note critiche con una scelta esemplificativa di testi. Qui è’ possibile anche seguire quanti utenti del blog sono online. Nella sezione “Etichette”, che raggruppa le tematiche più ricorrenti, molto folta quella dedicata alle poesia di diversi paesi e le “Lettere agli amici”, che consentono interventi critici e privati allo stesso tempo, nati da spunti di amici e assidui lettori. Singolare che, sia nel caso di Aglieco che di Guglielmin, le esperienze in rete del blog, di critica e presentazione di testi e opere, sia poi confluita in volume, presso l’editore La Vita Felice, Milano, per Aglieco con Radici delle isole e per Guglielmin in Senza Riparo – Poesia e finitezza. Consentendo così di seguire anche in una versione sul cartaceo quanto pubblicato in rete.
Di carattere diverso è il blog Absoluteville http://www.absolutepoetry.org/ , che dichiara espressamente: «Absoluteville , come suggerisce il nome, non è semplicemente un blog, è innanzitutto un progetto, una città in continua evoluzione dove si fa e si ragiona di letterature, di poesie, di arti, nella speranza che questo ragionare e questo fare siano terreno di incontro per tanti scrittori, lettori, e chissà anche non lettori.» Di qui l’estrema vivacità ed eterogeneità della proposta, curata da Luigi Nacci e Lello Voce, nella quale convivono post su specifici autori e opere con appelli e manifesti di poesia, insieme a un prezioso canale video che ospita clip di diversi poeti italiani e stranieri, ma anche con una funzione più strettamente informativa riguardante eventi specifici, festival e incontri poetici. Il sito presenta diversi percorsi labirintici e liberi, tra i quali particolarmente interessante è Polemos, spazio dedicato al lancio e allo scambio di dialogo su poesia e romanzo, poesia interiore e pubblica, poesia e vocalità, sul fenomeno del poetry slam.
Da una esigenza collettiva nasce anche http://www.poesia2punto0.com/ , nel cui editoriale di apertura ci si riferisce a una comunità poetica “nella quale ciascuno possa riconoscersi attraverso l’esercizio del sentimento di appartenenza proprio di chi sa di condividere il medesimo obiettivo. Nel nostro caso: la poesia.” Si intende in primo luogo un archivio della poesia contemporanea, mappando le attività poetiche sul territorio con attenzione verso i contenuti di natura ipertestuale e audiovisiva attraverso una Biblioteca contenente anche interventi di taglio più saggistico. Si tratta quindi di un progetto che nasce online ma non vuole limitarsi agli spazi virtuali, ”un punto di riferimento per una nuova comunità”, rafforzato dall’affermazione che “Recuperare il sentimento di umana compagnia di matrice leopardiana è, per noi, l’unico modo che ci è rimasto per essere assolutamente moderni.”
Vale sicuramente la pena di entrare sul sito http://www.nazioneindiana.com, anche se questo blog collettivo non si occupa specificamente di poesia, ma di politica e cultrura a 360 gradi, dichiarando che “l’organizzazione di Nazione Indiana è decentrata, orizzontale, rizomatica. Non esiste una redazione centrale, non ci sono posizioni unanimi, ma singole autonomie individuali.” Oppure da http://viadellebelledonne.wordpress.com , più specificamente poetico. Oppure visitare il sito http://inpoesia.me/ che si occupa di Filosofia delle Poetiche e dei linguaggi, creato a Antonio De Lisa , o http://www.milanocosa.it, curato da Adam Vaccaro, che applica criteri di ricerca tra linguaggi, ambiti e saperi diversi.
Rigore nella qualità degli interventi critici, salvaguardia della libertà di espressione, valorizzazione delle esperienze più sommerse di poesia di autori che hanno raggiunto maturità espressiva e attenzione alle nuove proposte più interessanti: questi sono gli elementi che caratterizzano i contributi dei blog più significativi. Certo, oltre a questi abbondano presenze dilettantesche, interventi e testi insignificanti come sottolineato nell’intervento sopra ricordato di Giuseppe Conte . Quanto analizzato da Guy Debord nella sua Società dello spettacolo sembra manifestarsi qui in un duplice aspetto: da un lato la esasperazione dei toni, il proliferare dei personalismi fa parte di una teatralizzazione dei conflitti, di una forma di spettacolarizzazione tutta esteriore della cultura; dall’altro il blog nel suo tentativo di sollecitare partecipazione e di superare l’isolamento e la frammentazione dei singoli finisce per creare forme di comunità chiuse, una sorta di “isolamento delle masse”, per la quale autori e opinioni critiche si muovono come in acquari separati all’interno della rete. D’altra parte nel blog si manifestano quelle forme del Virtuale già sottolineate da diversi studiosi: l’annullamento dei vincoli di tempo e spazio, la possibilità di interagire in forme di dibattito che si svolgono in tempo reale e nel quale le comunità coprono un territorio sconfinato alternando spesso l’immediatezza dellla lingua orale con interventi critici stilisticamente più ricercati. Si realizza così pienamente l’affermazione di Deleuze in Differenza e ripetizione. «Il virtuale possiede piena realtà in quanto virtuale», con il blog proiettato non tanto verso l’esposizione astratta di una informazione, di un testo oppure di un commento, quanto verso la reazione anche immediata, fino all’intervento attivo dei lettori in rete. Il proliferare dei blog contribuisce così a realizzare Virtualità come realizzazione del possibile, secondo le modalità del dialogo, della conversazione, della pubblicazione in rete di un testo – in questo caso poetico o critico – , potenziandone e moltiplicandone la carica emotiva o provocatoria. Nel migliore dei casi viene potenziata la cosiddetta “Intelligenza Collettiva”, per la quale singoli gruppi possono essere “più saggi, più eruditi, più immaginativi dei singoli componenti presi individualmente” – così la definisce Pierre Lévy ne Il virtuale. Entrando in un blog di quelli più seri e stimolanti, possiamo tutti essere coinvolti in questo circolo virtuoso, potenziare le nostre caratteristiche individuali, far parte di una comunità in perpetuo movimento. Leggere ed essere letti. In tempo reale, basta un post.


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