Era dal 1929 che il Ceresio era isolato dal Verbano e dal Lago Maggiore, quando era stata costruita la diga di Creva, nei pressi di Luino. Questa mattina, però, è stata inaugurata ufficialmente la scala di monta per pesci che consentirà di nuovo le naturali migrazioni ittiche tra i due bacini prealpini. L’intento è quello di conservare sia la biodiversità ambientale, sia quella economica in funzione delle pesca.
Il sindaco di Luino, Andrea Pellicini, il governatore di Regione Lombardia, Roberto Maroni, il consigliere di Stato ticinese, Claudio Zali e la rappresentante della Fondazione Cariplo
La diga di Creva, sul fiume Tresa, ha costituito per oltre ottant’anni una barriera invalicabile per i pesci, portando il Ceresio a trasformarsi in un ecosistema chiuso e provocando, in questo modo, la quasi estinzione di alcune specie come l’anguilla e come la famiglia dei salmonidi. Inoltre questo ha comportato un forte rischio di impoverimento genetico di alcune specie acquatiche autoctone. L’ultimo ostacolo per collegare tutto il bacino idrico coinvolto è Isola Serafini, sul fiume Po, che è in fase di realizzazione con una nuova pompa di navigazione.
Proprio per queste ragioni le tante parti istituzionali coinvolte hanno finanziato questo progetto, che prevede la realizzazione di un dispositivo tale da permettere la risalita della fauna ittica sul fiume Tresa dal Lago Maggiore al Ceresio. Il fiume Tresa, infatti, è sia emissario del lago di Lugano, nascendo sul confine italo-svizzero nel comune di Lavena Ponte Tresa, sia imissario nel Lago Maggiore, nei pressi di Luino. L’obiettivo finale del corridoio ittico è ripristinare il naturale passaggio nel fiume Tresa del libero movimento dei pesci migratori, riuscendo a tutelare maggiormente, sia la conservazione che la riproduzione dei pesci.
Il progetto, così, è stato portato a termine con una spesa totale di 1.193.508 euro suddivisa tra enti privati e pubblici: la Fondazione Cariplo, con ben il 37% di quota, il Fondo Europeo Pesca e la Provincia di Varese con il 13%, il Canton Ticino e l’Enel con il 12%, lo Stato Italiano con il 10% ed infine con i contributi di Regione Lombardia pari al 3%.
Il momento del ricongiungimento simbolico tra la Svizzera e l’Italia
L’inaugurazione è avvenuta simbolicamente attraverso il ricongiungimento di due bandiere, quella elvetica e quella lombarda, prima dell’apertura della paratoia che ha permesso il flusso dell’acqua nei diversi 71 bacini complessivi, divisi in 6 tratti omogenei. Il passaggio artificiale consente la valicabilità della diga per un dislivello variabile tra i 21 ed i 24 metri, mentre la struttura ha uno sviluppo di lunghezza pari a 240m con una pendenza media del 10%. La scala e l’impianto sono stati fatti confluire in una vasca comune che funzionerà come attrattiva per la risalita dei pesci. Questa vasca, nell’impianto ancora in costruzione, avrà al suo interno la scala di rimonta pesci, ma farà entrare anche l’acqua del deflusso minimo vitale che al momento viene scaricata in una zona adiacente. In futuro, con la conclusione dei lavori, i pesci, risalendo il fiume, arriveranno nella vasca comune e poi, non riuscendo ad andare nell’impianto a causa dell’alta velocità dell’acqua, risaliranno la scala sentendo la corrente maggiore. Inoltre, ci sarà anche una cabina di monitoraggio, nella quale sarà presente una telecamera con un software che quantificherà il numero di pesci che passeranno e riconoscerà le diverse specie. I dati verranno elaborati e pubblicati dalla società Graia che ha collaborato alla realizzazione dell’opera e possiede il monitoraggio di tutta la carta ittica regionale.
“Un’opera dal punto di vista ingegneristico molto interessante, ben studiata nei dettagli - spiega il Governatore di Regione Lombardia, Roberto Maroni -. La realizzazione di quest’opera è importantissima sia per la tutela ambientale sia per la presenza di decine di migliaia di pescatori presenti in questa zona. In Lombardia si parla di ben 10 tonnellate di pesce pescato annualmente e quindi anche dal punto di vista economico sembra essere proprio un aspetto rilevante.
Ecco una delle vasche del corridoio ittico costruito che collega il Ceresio al Verbano
“L’evento di questa giornata si intitolava dal ‘Ceresio all’Oceano senza barriere’ – afferma il sindaco di Luino, Andrea Pellicini -. In fin dei conti siamo riusciti a superare una barriera che sembrava insormontabile e i pesci così potranno realmente circolare. Questo credo sia un fatto bellissimo anche dal punto di vista culturale: potranno arrivare nel Lago Maggiore, da qui scendere per il Ticino e con le grandi opere, mettendo insieme Regione Lombardia con l’aiuto delle province interessate, riuscire a portare i collegamenti d’acqua ad arrivare fino al Po, all’Adriatico e quindi a tutti i mari.”
“Oggi, però, mi pare sia importante anche il concetto di quest’opera che garantisce la libera circolazione dei pesci dall’Italia alla Svizzera, sperando sia un buon segno per continuare su questa strada e garantire la libera circolazione dei cittadini e dei lavoratori”, conclude ironicamente il Governatore della Regione Lombardia, Roberto Maroni.