Dopo l’approvazione all’unanimità del Consiglio comunale di Luino, sull’accordo di programma, la proprietà del Palazzo Verbania è passata gratuitamente alla Città di Luino. Così con un’intesa che ha visto protagoniste Comune, Ministero dei Beni Culturali e Agenzia del Demanio, lo storico Palazzo Verbania diventerà un polo culturale, dove saranno presenti gli archivi storici di Vittorio Sereni e Piero Chiara. Il centro, inoltre, avrà un ristorante che si affaccerà sulla terrazza a lago nel nuovo lungolago inaugurato il 2 giugno scorso, per valorizzare al meglio uno tra gli scorci più belli del Lago Maggiore.
Il “Palazzo Verbania” di Luino
Finalmente, dopo anni di contese, il Palazzo Verbania è diventato di proprietà del Comune di Luino. In passato si parlava di una possibile vendita a privati da parte del Demanio statale, ma questa pista è stata abbandonata fortunatamente. In questo modo verrà ristrutturato e riqualificato uno dei palazzi più importanti a livello storico del luinese. Il Palazzo in stile Liberty, infatti, sorto all’inizio del XX secolo, tornerà ad essere utilizzato nel migliore dei modi, valorizzando allo stesso tempo la struttura, che possiede anche un panorama di rara bellezza. Di grande valore artistico e turistico è la terrazza decantata nella lirica di Vittorio Sereni che proprio con riferimento al terrazzo a sbalzo sul lago del Palazzo Verbania, scrisse “Terrazza” ed è anche raccontata da Piero Chiara che ambienta nel Palazzo Verbania “Il piatto piange”.
Così, il Palazzo Verbania nei prossimi mesi potrà ritornare ad essere protagonista nel ritrovato lungolago di Luino: l’impegno delle Amministrazioni comunali per ridefinire i rapporti tra la città e il lago è tradotto nei progetti del “Parco a Lago”, importante progetto di riqualificazione a sud del Palazzo Verbania e nella “terrazza sul lago”, un interessante progetto che parte proprio dal Palazzo Verbania, dove interessa parte del giardino, fino a lambire il centro storico. Sarà la Fondazione Cariplo ad erogare al Comune di Luino un milione di euro per co-finanziare i lavori del progetto “Palazzo Verbania, gli archivi di Piero Chiara e Vittorio Sereni”, che partiranno nei prossimi mesi. Per quanto riguarda il coinvolgimento diretto d’investitori privati si prevede l’affidamento mediante pubblica evidenza del piano primo a fini caffetteria e ristorazione ed eventuale libreria specializzata, il tutto secondo le specifiche evidenziate nel programma di valorizzazione.
Il progetto per recuperare “Palazzo Verbania” prevede: al piano terra il mantenimento degli spazi espositivi e della sala conferenze, al primo piano sono previste attività di caffetteria e/o ristorazione in grado di valorizzare il terrazzo sopra la sala conferenze ed al secondo piano gli spazi archivi Vittorio Sereni e Piero Chiara con i laboratori. Gli interventi sono previsti in termini minimali ma utili a garantire la funzionalità e l’accessibilità all’edificio: il restauro delle facciate con valorizzazione di fregi e decorazioni; la rimozione allestimento di un sottotetto con messa a nudo delle strutture lignee della copertura e relativa straordinaria manutenzione; il restauro e la riparazione della serramentistica; l’adeguamento dell’edificio alle misure per l’accessibilità; le misure di protezione impiantistica e rischi; gli allestimenti utili a rendere funzionale il progetto. La finalità espressa da questi obiettivi è definibile tramite le azioni e gli interventi rivolti alla conservazione e al mantenimento in buono stato del bene contenendo o arrestando i meccanismi di guasto che ad oggi sono in una situazione di pessimo stato.
La storia del Palazzo Verbania. Il Palazzo Verbania è un edificio in stile liberty, costruito nei primi anni del ‘900 e ampliato tra il 1925 e il 1927. Il disegno per il salone destinato ad ospitare “concerti, feste da ballo, riunioni, conferenze, caffè, ristorante” è affidato all’ing. Giuseppe Petrolo (Luino, 1872-1953) che concepisce un edificio ardito: immagina una triplice terrazza a cascata verso il lago (sul tetto, a metà e a sbalzo sulle acque), disegna ampi cerchi scuri attorno alle finestre, forgia i ferri in sinuose forme, curva i muri per ampliare la vista dall’interno sul lago e per aumentare l’illuminazione del salone. L’edificio si presenta come frutto di due fasi costruttive successive: l’impianto (1904) e la soprelevazione (1927 ca.). A partire dalla sua costruzione Palazzo Verbania è stato concepito e costruito per essere un albergo utile a promuovere la ricettività turistica della Luino del lago Maggiore, come testimonia la ricca iconografia presente. Così, introdurre al piano primo del palazzo la destinazione caffè – ristorazione è un gesto necessario oltre che utile nell’ambito del progetto di valorizzazione culturale: l’impianto del palazzo, il suo posizionamento diretto sul lago, integrato con il bastione murario di difesa dalle acque, l’organizzazione dei terrazzi (dal 1927 il tetto ha sostituito la terza terrazza sul lago), sono elementi che suggeriscono e propongono una fruizione integrata con il lago, una “simbiosi” naturale che certamente ben si può esaltare con l’introduzione di uno spazio ricettivo prospettante sul lago tramite la straordinaria terrazza di oltre duecento metri quadrati posta a copertura del salone liberty.
Nel 1971 l’albergo cessò l’attività e dal 1975 l’edificio divenne sede del locale Civico Centro di Cultura, non smettendo mai di affascinare per il dialogo stretto col paesaggio delle sue pensili terrazze. Tra il 1973-75 si effettuano da parte del Comune, concessionario dell’immobile, adeguamenti nell’ex palazzo Verbania per la sistemazione della sede del Civico Istituto di Cultura Popolare (CICP ), sede espositiva, biblioteca e museo. I lavori, stimati in trenta milioni di lire, durano a lungo e non è stato possibile contare immediatamente sulla piena disponibilità del fabbricato. Un corposo stanziamento della regione, concesso nel 1974, contribuisce con soli 3 milioni alla sistemazione dello stabile; di contro, la maggior parte di quelle risorse viene destinata all’adeguamento del museo (28 milioni) e la biblioteca (8 milioni). L’uno e l’altra vengono trasportati nella nuova sede di Palazzo Verbania nel 1973, ma devono attendere qualche anno prima di veder trovata una sistemazione definitiva. La biblioteca, così è immediatamente collocata nel salone a lago, inaugurata già nel maggio 1973: contando sulla disponibilità del contributo regionale elargito nel 1974, viene trasportata al primo piano e là, come informa un opuscolo informativo dell’amministrazione comunale dei tempi, viene riaperta al pubblico dall’aprile 1975. Vi rimane sino agli anni novanta, quando viene trasferita in una sede maggiore in tutto adeguata allo scopo, ossia una villa nel cuore della città acquisita dal municipio decenni addietro, “Villa Hussy” in piazza Risorgimento.
Palazzo Verbania e gli eventi culturali a partire dagli anni ’90 fino ad oggi. Palazzo Verbania, con il Teatro Sociale e Villa Hussy (sede della biblioteca civica), è uno dei tre spazi tradizionalmente deputati ad ospitare le iniziative culturali. Il piano terra ospita importanti eventi culturali come mostre ed esposizioni, conferenze e convegni e dove vengono promosse letteratura, spettacoli teatrali ed animazioni e concerti per il tempo libero. Nel piano superiore, invece, si trova uno spazio dedicato a laboratori culturali dove si alternano diverse iniziative. Nel secondo piano, invece, è presente materiale etnografico e artistico di provenienza diversa. Certamente gli affreschi “strappati” nella zona e già ben collocati a sfondo dei saloni principali quindi una selezione del patrimonio artistico potrà essere permanentemente esposta nel palazzo in relazione al progetto di valorizzazione.