Si tratta di un gesto estemporaneo compiuto da una donna 33 enne, infermiera residente a Luino colta da un raptus. Il valore della merce rubata, all’interno dello spogliatoio di una palestra molto frequentata del luinese, si aggirava intorno agli otto mila euro. La donna ha provato a farla franca davanti ai Carabinieri che le perquisivano casa, con la strategia delle “tre carte”.
Una foto del personale del comando. Stazione dei Carabinieri di Luino
Una storia insolita e particolare, quella accaduta ieri a Luino, in una palestra della zona, dove una 42enne luinese, dopo aver fatto attività fisica all’interno della struttura, si è allontanata per detergersi il corpo, lasciando incustoditi i propri effetti personali all’interno del proprio armadietto, nello spogliatoio. Al ritorno la donna scopre, con sommo rammarico che, tra i suoi beni, erano spariti un rolex d’oro ed un anello con tre diamanti incastonati. Così, la stessa, colpita dallo sconforto, segnala questa mancanza al personale, chiedendo l’intervento dei Carabinieri.
Giunti sul luogo, i militari dell’Arma dei Carabinieri (Stazione di Luino), sondano il terreno per ricostruire il passaggio delle persone all’interno della stanza-spogliatoio, arrivando alla conclusione che era altamente probabile che gli oggetti fossero stati asportati da una neofita che era presente sui luoghi, poco prima, e che aveva occupato l’armadietto adiacente. Dopo aver raccolto ogni elemento necessario all’individuazione della donna i carabinieri raggiungono il suo domicilio, dove a riceverli era propria la donna, F. F., 33enne originaria di Salerno, infermiera in Piemonte e residente a Luino.
A dispetto della situazione, l’infermiera si dimostra sin da subito sorpresa ed estremamente gentile, invitando gli inquirenti a controllare per fugare ogni dubbio sulla sua reputazione. Così facendo, i militari cominciano a controllare ogni singolo angolo dell’abitazione, come vani, stanze, mobili e quant’altro. Il Maresciallo, al comando del servizio, durante la perquisizione però, nota uno strano rigonfiamento nelle tasche del giubotto della donna, e alla domanda su cosa avesse al suo interno, la trentatreenne risponde in maniera elusiva con “sono effetti personali.”
A questo punto, i controlli continuano in tutti i luoghi seguendo la donna che ne dava libero accesso ed indicava la strada. Oltre alle stanze, al veicolo e a tutti i vani passati in rassegna, il Maresciallo controlla anche una busta di carta piena di cioccolato, che la donna richiede possa rimanere al fresco in cantina. Al momento della richiesta, però, all’attento carabiniere colpisce il fatto che le tasche della giacca della donna non erano più piene, e così, pur acconsentendo di lasciare la cioccolata in una zona della casa più fresca, nonostante avesse già controllato la busta, richiede alla donna di poterla sottoporre ad un nuovo controllo.
In questo modo, ancor prima di trovare la refurtiva, il volto della donna, che fino a quel momento era stato tranquillo e candido, si incendia e la voce comincia a balbettare. Infatti, con un gesto simile a quello del gioco delle “tre carte”, il maresciallo comprende subito che, l’avergli sottoposto tutto a verifica, era solo un modo per confonderlo e che la refurtiva si poteva nascontedere proprio in ciò che gli era stato fatto già controllare.
In un colpo d’occhio, il rolex e l’anello, fino a quel momento celati come “effetti personali” nel giubbotto, sono stati infatti messi nella busta della cioccolata che candidamente si chiedeva di posare. Un trucco che, però, non ha spiazzato l’attento interlocutore che prima di acconsentire ha chiesto di visionare di nuovo la busta della cioccolata ove ha trovato il rolex e l’anello di diamanti (per un valore complessivo di 8.000 euro), prontamente restituiti alla proprietaria. La donna, infine, è stata immediatamente arrestata e tradotta al domicilio come disposto dal Sostituto Procuratore della Repubblica di Varese Di Taranto, in attesa di essere ascoltata nei prossimi giorni per essere sottoposta alla convalida.