L’appuntamento è per sabato 11 gennaio, alle ore 21, al Teatro Sociale di Luino. Lo spirito dello spettacolo è goliardico, scanzonato, a tratti malinconico, ma di certo non banale.
Lavinia Lalle e Sarah Mataloni, protagoniste de “L’Eco dei Sampietrini” (facebook.com)
Non si fermano gli spettacoli teatrali in quel di Luino: l’11 gennaio, infatti, il Teatro Sociale ospiterà il Progetto “L’Eco dei Sanpietrini”, che nasce da un’idea di Lavinia Lalle e Sarah Mataloni. L’intento è quello di voler riportare in luce la densa ma sepolta identità romana, attraverso le canzoni, le poesie, e i personaggi che l’hanno resa grande agli occhi del mondo. Dalla presentazione sulla pagina pubblica di Facebook si legge: “Abbiamo rispolverato vecchi libri di poesie del Belli, del Trilussa, le ricette della Sora Lella e gli aneddoti di Aldo Fabrizi. Lo spirito che ci ha animate è goliardico, scanzonato, gigionesco, ma alla base c’è un’autentica ricerca nel passato volta a valorizzare un patrimonio culturale solo “apparentemente” popolare. Ci esprimiamo con versi in rima che abbiamo scritto con l’entusiasmo e l’amore per la nostra città ma anche con lo spirito critico del non prenderci troppo sul serio. Abbiamo scelto l’accompagnamento musicale di artisti di alta levatura, con i quali collaboriamo per reinterpretare i testi in chiave contemporanea.”
Loro stesse hanno raccontato che il progetto è nato per gioco o quasi, ma come avviene spesso in questi casi in neanche sei mesi dalla sua nascita il progetto sta facendo il giro d’Italia. E’ un percorso tematico che attraversa le vie e i vicoli di Roma con discrezione e che racconta sapientemente la città eterna, i suoi vizi e le sue virtù, attraverso gli occhi degli autori romani che l’hanno celebrata negli ultimi due secoli: lo spettatore, così, viene trascinato dall’aspetto malinconico della “Roma Forastiera”, si ritrova a sorridere con lo spirito di Aldo Fabrizi e con la leggerezza della Sora Lella, e nuovamente viene catturato e coinvolto dalle note di una Roma più poetica; si ritrova a canticchiare e in alcuni casi a cantare a piena voce, partecipa emotivamente; in uno spazio senza “limiti “temporali” si crea un’energia particolare , un’osmosi che lascia poco spazio alla separazione pubblico-attrici.
Testo e musica si alternano in un vortice di sensazioni, tra risate, sguardi romantici e commozioni e quando termina lo spettacolo dopo poco più di un’ora si ha la sensazione di averne già la nostalgia. E così si esce dal teatro con la voglia di riscoprire ogni angolo che questa splendida città ci offre e riassaporare le nostre tradizioni andando a rispolverare i vecchi testi poetici nascosti nelle librerie dei nostri nonni, ma soprattutto quello che resta è la sensazione di volerla amare e rispettare di più.
Le due giovani attrici trovano la loro forza nella professionalità di artisti di livello che le accompagnano in questo percorso: l’accompagnamento musicale, con la chitarra, sarà affidato a Roberto Donadi, mentre la direzione musicale è affidata a Francesco Paniccia.
Ecco l’evento Facebook dello spettacolo per maggiori informazioni.