http://cremonademocratica.files.wordpress.com/2013/06/luisapea21giugno.wav
cliccando sul link sopra il video, che mostra lo stoccaggio in attività, sarà possibile ascoltare la registrazione dell’intervento di Luisa Pea (il volume è alto dopo 2.55”), consigliera comunale d’opposizione, che ha chiesto al sindaco di restituire quei soldi, quel milione e duecentomila euro circa che il comune di Bordolano riceve da Stogit e che mette a bilancio sotto la voce “Trasferimenti da società di capitale”, senza precisazioni, e non come “opere di compensazione”. Dopo il consiglio comunale ho chiesto al sindaco Diego Bottini perché è stata usata quella dicitura. Ha risposto che quella era l’indicazione del responsabile finanziario.
Luisa Pea ha usato diversi modi per definire il denaro che la Stogit, quale che sia la dicitura contabile applicata, la Stogit controllata da Snam e quindi da Eni, versa al comune per poter realizzare lo stoccaggio di metano.
“Tangenti istituzionalizzate”, “prebende compensatrici”. Denaro al posto del territorio, dell’agricoltura, dell’ambiente “al di là del fatto che siano contributi previsti per legge”, ha sottolineato Luisa Pea, che quindi ha chiarito di intendere per nulla che sia stata violata la legge. E’ la legge che permette di far danni al territorio e di mettere a rischio la salute degli esseri viventi. Luigi Amore non ha accettato questa semplice riflessione, non l’ha capita. Luigi Amore da sindaco non ha voluto dire no a Stogit per un milione e 200mila euro circa. E’ stato un sindaco lungimirante? Nel video lo stoccaggio.
“Restituiamoli quei soldi- ha chiesto Luisa Pea – perché Bordolano resti uno splendido angolo di natura”.
Anche la campagna d’informazione del comune è stata attaccata dall’opposizione.
“Nessun cittadino di Bordolano immaginava di poter finire nell’elenco degli sfollati, dei feriti o dei deceduti. Nessuno sapeva che la Protezione civile sarebbe dovuta arrivare, in caso di incidente ambientale rilevante, con dieci sacchi neri per eventuali deceduti. Ma questo è scritto nella bozza di piano di sicurezza”.
Infatti non esiste ancora il piano di sicurezza definitivo anche se il cluster B è già entrato in funzione.
“Se sono opere di compensazione che cosa compensano? Quale rischio? Quale danno? Perché non lo dite chiaramente”.
Il progetto dello stoccaggio è stato depositato, afferma l’opposizione, solo nel 2009. Quindi nessuno poteva controllare, sapere con certezza e precisione. E l’impianto è insalubre di prima classe e a rischio di incidente rilevante.
L’ex sindaco e assessore Luigi Amore, dopo le prime risposte del sindaco, ha reagito alzando la voce. Uno scontro verbale acceso.
Luigi Amore si appella alla legge Marzano del 2004, che prevede opere di compensazione.
Infatti Luisa Pea non ha affatto sostenuto che il comune si è comportato illegalmente, bensì che la legge consente questo scambio, monetizzando sicurezza e tutela del territorio, come quando si parla di “inquinamento legale” intendendo che la legge permette di inquinare. E’ legale ma fa male e protestare si può ancora. Luigi Amore invece invoca il “rispetto per la legge, che non va offesa”. Ma la legge Marzano è stata fatta, ricordo, per modificare la normativa allora vigente. Berlusconi governava (2004) e fece il possibile per riempire l’Italia di centrali e impianti inquinanti. Un altro sviluppo economico è possibile senza squartare il territorio, se Amore permette.
La legge Marzano infatti è stata contestata. Non c’è bisogno di andare lontano. L’assessore Fiorenzo Lodi di Soresina (Lega Nord) ha scritto esplicitamente, senza riferirsi a quella legge ma a quella logica, in un proprio libro edito da libreriauniversitaria.it che il potere di “ricatto legale”, per così dire, o di pressione delle aziende sui piccoli comuni è diventato ancora più forte. Il consenso di un comune può essere conquistato con un cospicuo versamento in denaro che consentirà al sindaco di costruire alcune opere pubbliche e di far bella figura con i suoi concittadini.
I comuni – aggiungo di mia iniziativa – possono comunque negare l’autorizzazione edilizia. Ecco perché la centrale a turbogas presso l’acciaieria Arvedi non poté essere autorizzata pienamente dal ministero. Decreti imposti dall’alto come lo “sbloccacentrali” non danno affatto slancio all’economia: gli enti locali non si possano scavalcare.
Luigi Amore ha sostenuto che “avendo vinto le elezioni possiamo farlo: se nel 2014 vincerete voi potrete fare il contrario”.
Possiamo anche ricordarci che siamo una provincia agricola e che nemmeno tanti stoccaggi di gas trasformano l’Italia nel punto di riferimento di compravendita del gas nell’Europa del Sud.
“Sono libera di fare una dichiarazione” ha sostenuto Luisa Pea (gruppo “Bordolano noi”), reagendo alle proteste di Luigi Amore, il quale ha affermato di poter “andare oltre”. Vuole forse denunciare l’opposizione? Non si è capito. “Oltre dove? Dove vuole andare?” ha ribattuto Luisa Pea. Amore è rimasto nel vago ribadendo che il Marzano è legge.
Si può anche ritenere che una legge non sia giusta.
Noto personalmente che la chiesa cattolica e i vangeli insegnano il rispetto della natura, non la rincorsa del profitto, visto che Luigi Amore è stato a un passo dal diventare sacerdote.
Ma nella vita si cambia.
Nella registrazione si sente debolmente la voce del sindaco Diego Bottini, che ha parlato sempre con tono calmo, quindi anche la consigliera Teresa Tinti (gruppo Tinti Teresa) dialoga vivacemente con Luigi Amore, seduto fra il pubblico.