Il numero tredici di Lukas o il numero uno di Reborn? Cosa ci dobbiamo aspettare da questa nuova uscita bonelliana?Le domande non sono delle più inutili o mal poste perché, se ci riflettiamo un attimo, la prospettiva cambia notevolmente se la risposta positiva è per la prima o per la seconda… Vediamo di scoprirlo insieme (senza spoileraretroppo)!
Daniel Standing, dice ora di chiamarsi il nostro protagonista. Altro nome che parla. I’m still standing, cantava sir. Elton John e lo stesso sembra gridare il nostro Daniel (altro memorabile brano del geniale Elton: sarà un caso?!). Il suo nome come affermazione della sua presenza, della sua forza, del suo bisogno di vivere. Daniele rimanda anche all’episodio biblico del giovane buttato nella fossa dei leoni (l’arena per antonomasia) ed etimologicamente rimanda ai concetti di saggezza, sapienza, giustizia e bontà verso gli ultimi. Ci sta a pennello, effettivamente, quale che sia la prospettiva che scegliamo di adottare.
Lo ritroviamo, bellissimo, con una folta barba di beneventana memoria, sul ring (o, se preferite, sull’arena del titolo) e, tanto per cambiare, lotta per vivere.Black fist, lo chiama il pubblico. Ed è il più forte. Ci vuole un attimo a capirlo. E, nonostante abbia perso nuovamente la memoria, sappiamo immediatamente che la sua indole votata alla compassione è ancora lì, a orientare le sue scelte e le sue azioni. Una bella fortuna per il suo avversario!
Hassan lo rimprovera per aver lasciato in vita il suo contendente. Hassan è il suo “datore di lavoro”: un mercante di uomini (e non solo) che si arricchisce alle spalle di chi sfrutta. Hassan non arriverà vivo alla fine dell’albo. Non è uno spoiler, ma una certezza istantanea che hanno tutti quelli che leggono per la prima volta l’albo. Non può, il buon vecchio Lukas, lasciarlo in vita. A meno che non sia cambiato, anche solo in minima parte (questo ve lo lasciamo scoprire da soli, tranquilli!).Purtroppo, questo dobbiamo dirlo, un mito si infrange a pagina 65: Daniel/Lukas/Jordan (fate un po’ voi, è sempre lui!) decide di radersi, dopo un sogno decisamente inquietante e rivelatore. Nonostante la copertina non inducesse a sperare in un protagonista barbuto, gli Audaci ci credevano un po’, anche in virtù della splendida tavola di Michele Beneventodistribuita in quel di Cartoomics 2015 a Rho Fiera. Quindi niente barba, anzi: l’atto di liberare il viso dai peli superflui è un atto fortemente simbolico, l’uomo si toglie la maschera e inizia a riflettere su se stesso…Da pagina 66 prende piede tutta l’azione che arriva a conclusione a fine albo, dopo che fiumi di sangue sono stati versati in nome della legge non scritta ma che tutti nel mondo di Lukas conoscono e sembrano rispettare: quella secondo la quale il più forte (sia esso ridestato, vampiro, licantropo) si ciba del più debole (umano o meno).Nell’ultima pagina, con un colpo di scena, Daniel apre una busta e… inizia l’avventura!
La tavola di Lukas di Michele Benevento per Cartoomics 2015
Venendo ai disegni, indubbiamente ci troviamo davanti a un'altra ottima prova di Michele Benevento, capace di realizzare tavole dinamiche anche mediante l'ampio uso di vignette orizzontali. L'integrazione tra sceneggiatura e disegni qui raggiunge apici notevoli.Basterebbe analizzare la prima tavola per comprendere la padronanza assoluta del mezzo espressivo da parte dei due autori. L’imperativo di “Non pensare”, da parte del protagonista, si trasforma in assenza di pensieri nella didascalia successiva: non c’è tempo per le riflessioni, non solo all’interno della storia, ma anche in ciò che viene mostrato ai lettori: una vignetta nera dove in genere risiedono le didascalie, che vengono spostate in alto e ristrette all'osso per evitare di perder tempo.
Dunque veniamo alla risposta agli interrogativi di inizio recensione.La saga di Lukas ricomincia da 1, sotto il nome di Lukas Reborn. Del resto, il concetto stesso di “miniserie a stagioni” intrinsecamente richiama l’idea della ciclicità, in una sorta di perenne rinascita. Non è allora una coincidenza che Nell'arena, debutto della seconda stagione, arrivi in edicola il 21 marzo (come già avvenuto lo scorso anno per Deathropolis, splendido inizio della prima stagione), ovvero all’inizio della primavera*, la stagione che ogni anno, rappresenta l’inizio di un nuovo ciclo vitale e, allo stesso tempo, la continuazione di quello precedente.Reborn è esattamente questo. La nuova primavera di Michele Medda e di Michele Benevento. E i profumi sono quelli della grande avventura.Rolando Veloci
(con imprudenti interventi di Giuseppe "Giuppo" Lamola)
*Nonostante, come sappiamo, la primavera non inizi tutti gli anni nel medesimo giorno, il 21 marzo è in genere un giorno connesso idealmente al debutto di tale stagione. Che, per la cronaca, quest'anno è iniziata il 20, in anteprima come questa recensione!
[Link per il teaser trailer della seconda stagione]
NUMERO: 1 (Lukas #13)
DATA: Marzo 2015
SERGIO BONELLI EDITORE
SOGGETTO E SCENEGGIATURA: Michele Medda
COPERTINA, DISEGNI E CHINE: Michele BeneventoCOLORI COPERTINA: Lorenzo De Felici