Vi è mai capitato di rincorrere un sogno che alla fine si trasforma in un incubo?
E quel sogno si dimostra una cattiva cosa, o una questione che nonostante tutto il vostro impegno, non riesce ad avere successo?
Vi è mai capitato di capire d’avere buttato via tanto tempo dietro a stronzate, a incredibili pusillanimità, e voi l’avete fatto non perchè non vi rendevate conto del fatto, ma perchè non potevate o non volevate fare diversamente?
E vi è capitato di cercare lontano quello che avevate a portata di mano, però questa volta sì senza rendervene conto, presi da altri problemi, da altre preoccupazioni che vi hanno accecati e avete lasciato perdere quello che poi siete andati a ripescare molto molto molto tempo dopo?
Vi capita a volte di sentirvi stanchi, infinitamente stanchi, e sapete benissimo perchè, e allora vi dite che dovete solo avere un pò di pazienza, il tempo di recuperare un poco le forze, che poi tutto si aggiusta?
Non avete mai avuto l’impressione di avere pianto moltissimo, troppo, tanto da non avere più lacrime, e questo vi fa star male non per le troppe lacrime versate ma per la incommensurabile assurdità del dolore?
Il dolore di un innocente è assurdo perchè non può essere giustificato, accettato senza ribellarvisi.
Mentre la gioia è un miracolo che vive, che si fa carne, che si fa umanità.
Noi uomini il dolore ci piace dimenticarlo, senza riuscirci; la gioia ci piace condividerla, per non dimenticarla.
Capita infatti anche di doversi dire che le cose stanno andando bene, che tanti obiettivi prima completamente disattesi finalmente al momento buono vengono messi a puntino, con tanta fatica e un poco di fortuna.
Le persone che conoscono la bellezza della gioia sembrano fragili ma sono rocce durissime che nulla può distruggere; coloro che la bellezza della gioia non vogliono scoprirla o la temono, per l’impegno ch’essa richiede, sembrano forti ma sono case d’argilla, alle prime piogge tutto verrà sciolto come sabbia senza consistenza.
Non vince chi non si sporca le mani evitando ogni rischio, vince chi si butta dentro i problemi sapendo che i problemi non lo allontaneranno dall’essere se stesso.
Cosa può mai fregare del fatto che c’è chi ha di tutto e chi solo il necessario! Ci sono occhi per vedere purtroppo chi piuttosto non sa dove sbattere la testa, e ci si sente totalmente inadeguati a potere fare qualcosa.
Totalmente impotenti.
La sofferenza gratuita delle persone è qualcosa che mi sconcerta, verso la quale io so di non avere risposte, di non avere rimedi che non siano banali palliativi.
E poi ci assalgono le paure, le angosce più disparate: e se dovesse capitare questo, e se dovesse capitare quello???
Forse è che a diventar …. grandi, tutti i problemi prima mai presi in considerazione, ti vengono spontanei, mica puoi nasconderli, negarli, far finta che sono solo fantasie…
Ci sono tre generi di uomini: quelli tosti, quelli mai cresciuti, e quelli stronzi.
Così come ci sono tre generi di donne: quelle che piangono sempre, quelle che fottono il prossimo, e quelle serie che si fanno un sacco di domande.
La differenza è che mentre le donne sono sempre se stesse e basta, per cui chi nasce bastarda rimane bastarda senza possibilità di cambiare, gli uomini possono essere alternativamente lungo la loro stessa vita l’una o l’altra cosa.
Ci sono gli stronzi che possono diventare tosti e quelli mai cresciuti che possono diventare stronzi per poi diventare tosti o rimanere stronzi, e quelli tosti che diventano stronzi.
Io sono contenta d’essere nata donna. Vuoi mettere poter vedere il mondo dalla parte della luna?
Essa è gentile ma non infante, versatile ma non superficiale, luminosa ma non accecante, accogliente ma non così comoda da farci venire voglia di non muoverci più; è notturna ma si può vedere anche di giorno, è misteriosa ma non mascherata, è affascinante ma non esclusiva. Icaro che volò verso il sole rimase arso vivo e poi di sole si può proprio morire, mentre non ho mai sentito nessuno passare a miglior vita per il mal di luna…
Insomma, è così che funziona.