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Lunedì, altro che domenica

Creato il 21 febbraio 2011 da Fabio1983
Domenica è sempre domenica è una rubrichetta che ho inaugurato poco più di un mese fa, dedicata alla musica Creative Commons di FutuRadio Web. Si è deciso di saltare, ieri, perché inevitabilmente avrei accennato a Sanremo, circostanza che ho voluto accuratamente evitare. Al di là dei risultati in termini di share, che a quanto pare contano più di ogni altra cosa, quello che si è appena concluso è stato tra i peggiori festival di sempre (Luca e Paolo a parte). E sia chiaro, a posteriori, che la vittoria di Roberto Vecchioni è da considerarsi strameritata al cospetto della porcheria propinata. Mi sto convincendo che il problema del nostro Paese non sia da ricercarsi chissà dove, ma che sia piuttosto endemico dell’essere italiani. Laddove siamo stati per molto tempo all’avanguardia abbiamo smesso di innovare, commettendo il fatale errore di concedere agli altri – che nel frattempo non si sono fermati – di superarci. Tale condizione è avvenuta in tutti i settori, finanche in musica. Sanremo ne è l’esempio lampante. Poi, per carità, la discussione sul festival potrebbe scindersi ulteriormente. Si tratta dello spettacolo nazionalpopolare per antonomasia o della più importante kermesse canora italiana? In entrambi i casi, tuttavia, si giungerebbe ad una conclusione univoca, e cioè che lo stato della musica nostrana versa in condizioni pietose. Non è mia intenzione giudicare negativamente un artista o l’altro, che dalla sua ha senza dubbio una storia ricca di successi nonché qualità da fare invidia al più grande interprete della scena internazionale, bensì osservare come lo schema musicale italiano sia rimasto invariato in tanti anni con la logica conseguenza che i brani, sanremesi e non, risultino spesso qualcosa di già sentito. Quest’anno Sanremo ha toccato il fondo (Luca e Paolo a parte, ribadisco) e il pensiero è rivolto ai tanti artisti underground o emergenti che si fanno un mazzo così per portare alla ribalta una ventata d’aria fresca. Che puntualmente, invece, nessuno fila.

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