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Il venerdì non era un gran giorno. Se si esclude l’Hit Parade di Lelio Luttazzi in onda alle 13:00 su Radio2, per il resto era grigio, con tutto che in qualche casa era pure vigilia e farsi vedere allegro mica andava bene. E il sabato mattina s’andava pure a scuola.
Poi c’è stato un momento in cui si è scoperta la serata del venerdì, probabilmente con il diffondersi del sabato non lavorativo in vari ambiti professionali e con il tempo pieno lun-ven in diverse scuole elementari.
E così il venerdì si è sabatizzato, magicamente, ed è stata un’ottima cosa perché ti ha permesso di andartene a lavorare tranquillo e beato ché il giorno dopo era festa, o quasi. E per la sera del venerdì si è preso a organizzare cene ed eventi mondani, agevolati anche dal fatto che Portobello aveva chiuso i battenti, Renée Longarini aveva sciolto il gruppo delle telefoniste e, in tivù, niente valeva più la pena di essere guardato.
Ultimamente mi succede una cosa strana: mi s’è venerdizzato il giovedì. Cioè, io arrivo al giovedì e son leggero, sto al settimo cielo proprio. Mi alzo consapevole che il giorno dopo è venerdì, un pre-prefestivo fitto di programmi da fare e da disattendere allegramente. Programmi impossibili persino da concepire di martedì.
Il giovedì ti viene da metterti i jeans e le scarpe comode, ti viene di andare a farti un trancio di pizza e un giro in libreria in intervallo mensa. E magari di fissare un caffè con gli amici al tuo personalissimo Central Perk, sulla strada del ritorno a casa.
Sì l’ho capito anch’io che bisogna lavorare di più, più a lungo e più duramente, mica vivo sotto una capanna di vetro (cit.), l’ho capito bene, ma questo sarà l’obiettivo dell’Italia. Io, nel mio piccolo, punto a giovedizzare il mercoledì.
(*) France ha studiato la filastrocca (**) per imparare i giorni della settimana, da qui il titolo e i conseguenti deliri.
(**) IL PULCINO
Lunedì chiusin chiusino
martedì bucò l'ovino
sgusciò fuori mercoledì
pio pio fece giovedì
venerdì fe’ un volettino
beccò sabato un granino
e la domenica mattina
aveva già la sua crestina.