Buongiorno e bentornati.
Oggi, per il Lunedì Desueto, avremo a che fare con il termine “Detrimento”. Colgo l’occasione per ringraziare, come sempre, “Una parola desueta al giorno” per il suo contributo a questo progetto.
Ma passiamo subito alla definizione:
Detrimento
[de-tri-mén-to]
s.m.
Danno materiale e morale; svantaggio, pregiudizio: lo fece a suo d.; ciò va a d. di tutti
E quindi immediatamente al racconto:
Detrimento
Detrimento e nutrimento… Due parole che per Isaia hanno sempre avuto significati molto vicini. E poi, come suonano simili… Non ci sono altre parole in apparenza così distanti eppure così simili. E se ci sono, a Isaia non interessa, perché per lui sono quelle le parole importanti, i punti fermi della sua vita. I due pilastri intorno a cui fa ruotare tutta la propria esistenza.
Mangiare è nutrimento per il corpo, ma detrimento per l’anima. Non farlo è nutrimento per l’anima, ma detrimento per il corpo.
E queste due parole le ha scritte entrambe sullo specchio, col rossetto di sua madre. Detrimento in alto, nella zona in cui, quando si specchia, vede riflessa la sua testa; nutrimento più in basso, nella zona dei fianchi.
È il Dio Specchio che gli comanda di combattere questa guerra tra nutrimento e detrimento, questa eterna serie di battaglie e rappresaglie dalla quale non si sa chi debba, chi voglia, né chi possa uscire incolume e vincitore.
Ma il Dio Specchio, che in sé racchiude l’intera umanità, non si cura di questo. Lui è lì per guardare Isaia con i suoi stessi occhi, per dirgli cosa fare, cosa non fare… e per cambiare le carte in tavola un secondo dopo.
Bene, anche per oggi è tutto! Spero che la parola vi sia piaciuta, e così il racconto, per cui non vedo l’ora di sapere cosa ne pensate!
Vi aspetto nei commenti!
A presto!
Neri.