Gli psicanalisti la chiamano "luogo azzurro", e sarebbe l'equivalente del paradiso in terra.
Ognuno ha il suo, e, in un mondo di incertezze e titubanza, forse l'unica certezza che possiamo vantare, è di sapere quale sia il nostro. Dicono che se ci porti una persona, è perché la identifichi con il "per sempre", e questo è forte e stranisce.Dicono anche che se trovi la persona, la TUA persona, QUELLA persona, allora il vostro mondo è il luogo azzurro, tutto, basta che siate insieme. La visione romantica della cosa, non ammutina nemmeno minimamente il significato grandioso del concetto; esiste un posto nel mondo dove ci si possa sentire veramente se stessi, senza dietrologie, senza simulazioni, senza biasimo, un luogo etereo.Ed il fatto che, per ognuno sia differente, ok, voi lo troverete assurdo, ma a me risulta a tratti commovente. Perché, a patto che il vostro non sia il punto vendita di Vuitton a Verona, ed abbiate bisogno di andarci, proprio durante i saldi, sarà sempre un abbraccio, il vostro abbraccio! Conosco una ragazza che si sente a casa all'ikea: trova stimolo per la sua creatività, ma realizzabilità nella facilità delle sue strutture; scorrazza a piè veloce da un settore all'altro, a volte compra, altre passa a sentirsi bene, si fa un biscotto di avena intinto nel cioccolato, e va via.Un'altra fanciulla di mia conoscenza, sta bene solo mentre fa i dolci. La sua cucina e il suo regno.Ma fa dolci, solo e sempre dolci.Riempie l'aria di vaniglia e canditi, ed in essa si crogiola come una gatto al sole.Un tale, invece, sente di essere a casa, con i piedi sformati da scarpette chiodate, con l'erba verde che gli permea i vestiti, e la palla che scivola veloce e ridanciana, fino alla porta. C'è chi lo trova in un angolo del mondo non quotidianamente accessibile, un bistrot di Parigi, l'aeroporto di Zurigo, un parco al centro di Manatthan, un picco sulle Alpi valdostane... ma non ci rinuncia. E non ci va mai una volta sola, lascia che questo posto lo attenda, trattiene malumori e frustrazioni, per poi scaricarle li; come una discarica delle nefandezze dell'anima, come un premio alla fine della gara.Riflettevo, con occhi sberluccicanti su sta cosa, e mi è sorto spontaneo chiedermi quale sia il mio.Una volta avrei detto la Feltrinelli, poi Mondadori, in via Gramsci a Brescia.Ma l'hanno chiusa.Poi ho trovato il mio luogo azzurro in palestra, la mattina, mentre ancora non è aperto, ed io posso aggirarmi per la sala faticando solitudinaria, nel silenzio spezzato solo dalle mie azioni.Visto quanto sto bene quando cammino in montagna, ho pensato che avrei trovato li, tra qualche meravigliosa valle trentina, la mia "casa".Recentemente, tuttavia, nel ristrutturare il mio studio, una stanzetta con le tasche piene di me, che si affaccia al tram tram come un cubo di libri e penne colorate, con ritagli, ricette, scotch variopinti, e adesivi strampalati, mi sono resa conto che la quantità di me stessa messa in quella stanza, mi fa sentire nel posto migliore al mondo!Non senza una dose extra di auto-compiacimento, posso dire che in me io trovo il luogo azzurro. Il rifacimento, a mia immagine e somiglianza, di quella camera mi ha portata a trasformarla nel luogo dove voglio esaudirmi.Il caos impilato, i colori che strabordano, la futilità che si respira, e la spensieratezza che la anima, sono le sfaccettature recondite di quel marasma vulcanico, che mi muove dentro.E, una volta incanalate, mi fanno stare bene.Il mio luogo azzurro è una tenda tesa sulla mia personalità, una prolunga del bello che, ancora, fatico ad esprimere e a conguagliare dentro le mie azioni quotidiane. Il mio luogo azzurro... Sono io!Ed il vostro?Qual'e!?