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Lupicaia un Supertuscan

Da Vini&terroir

Marina Betto racconta una splendida verticale di Lupicaia.

L’annata “93 oggi impossibile da trovare, fece subito scalpore, e chi si ritrova in cantina un Lupicaia di Castello del Terriccio di quella data possiede un piccolo tesoro, per l’espressività e la finezza che racchiude.

Siamo in Toscana nella zona di Castellina, un territorio dedito alla coltivazione di cereali e fieno, Sangiovese e di bacche bianche, e il Lupicaia è il primo vino da uvaggio bordolese della zona. Castello del Terriccio apparteneva al papato, poi fu proprietà della famiglia Caetani che lo ha posseduto per 5 secoli, questi non avendo più eredi lo cedettero ad un principe polacco, fu quindi lasciato in eredità ad altri fino a giungere a Gian Annibale Rossi di Medelana, che ha voluto coltivare il sogno di produrre cereali di qualità ( farro), vino , produzione casearia, allevamento di cavalli; non cedendo a lusinghe di chi voleva fare di questa zona così vicina al mare un ennesimo scempio edilizio. La tempra di quest’uomo si ritrova nei suoi vini.

Il territorio costiero dove sorge Castello del Terriccio (180m sul livello del mare)è composto da argilla e sabbia ed è ricchissimo di minerali, gli ettari vitati quando sorge l’azienda nel 1993 erano 25, oggi sono 60.Fu un caro amico del proprietario, un vivaista francese, che fece notare come questa zona assomigliasse al sud della Francia, la Languedoc, suggerendo la coltivazione di vitigni come Viogner, il Marsanne, Rousanne, e a piantare attorno alla vigna degli eucalipti frangivento che potessero frenare le brezze marine, che sono in grado anche di trasferire all’uva una particolare nota balsamica, in perfetta armonia con le uve Cabernet Sauvignon.

Perché questo nome” LUPICAIA” ? Perchè era una luogo dove i lupi scendevano spesso per abbeverarsi nel rio della zona , e i cacciatori avevano impressa nella mente la figura del lupo che nella notte illuminato dalla luna ululava al vento.

Lupicaia segue dapprima l’uvaggio bordolese fino al 1995, con un Cabernet Sauvignon vinificato con 25 giorni di ritardo, e 18 mesi di barrique, non c’è ancora il Petit Verdot che apparirà solo dal 2004.L’annata 2003 , considerata eccezionale, è andata esaurita, e la 2002 non è stata fatta.

LUPICAIA 2000

dal colore granato intenso, densissimo, con unghia arancio, compatto ed impenetrabile in modo tipico, perché questa concentrazione del colore è un profilo di riconoscimento di questo vino, quasi color testa di moro. Al naso un tocco fenico, ematico, argilloso, dato dall’influenza marina che asciuga i vigneti, subito dopo note dolci di tabacco e di dattero caramellato, cardamomo e una nota balsamica da respirare a fondo. Al palato si apre caldo ,salmastro, marino, mediterraneo, complesso e ricco, portando ancora freschezza e gioventù, lungo ed elegante con il suo ampio patrimonio di sfumature.

Gambero Rosso ‘Tre Bicchieri’

5 Grappoli– Associazione Italiana di Sommeliers (A.I.S.) ‘Duemilavini’

3 Stars, 94 Pts. – I Vini di Veronelli

95 Pts. – Robert M. Parker Jr.

Commended – Decanter

Silver – Les Vinalies France

LUPICAIA 2001

La seconda annata è la 2001, 14,5% vol.( cabernet sauvignon 90% e merlot 10%).Visivamente non si evidenzia l’unghia aranciata e al naso sentori di caffè e legna arsa con punte animali. Il primo era più polposo e speziato nei profumi, questo è più chiuso con note di goudron e grafite;ma le differenze sono indice di un vino che sa raccontarsi sempre in modo diverso pur non snaturandosi. All’assaggio è austero, con un tannino che asciuga completamente la salivazione, rivelando molto la presenza del legno, e anche la persistenza finale è corta, non emozionando come il primo.

Gambero Rosso ‘Tre Bicchieri’
5 Grappoli– Associazione Italiana di Sommeliers (A.I.S.) ‘Duemilavini’
3 Stars, 94 Pts. – I Vini di Veronelli
VF – Luca Maroni
17/20 Pts. – Guida dell’Espresso ‘Vini d’Italia’ (2006 Guide)
93 Pts. – Robert M. Parker Jr.
91 Pts. – Wine Spectator
93 Pts. – Stephen Tanzer
Silver – Les Vinalies France
Silver – Decanter World Wine Award
Excellent – Wein plus de.

LUPICAIA 2004

Annata 2004 IGT 14% vol.da questa annata appare il nuovo taglio, Cabernet Sauvignon 85%, Merlot 10% e Petit Verdot 5% èun rosso granato sempre fitto e compatto con unghia rubino;all’olfattiva c’è uno start minerale , ferroso, seguito da sentori speziati che ci riportano al terroir, un naso meno ricco e complesso dell’annata 2001, probabilmente imputabile all’età, che evidenzia profumi più freschi di sottobosco e tabacco e anche una traccia di fiori( viola).La freschezza immediata e avvolgente rivela tutta la sua gioventù che fa un ingresso maestoso in bocca con un alcool che arrotonda, e un tannino giovane, dove le note saline e balsamiche di ginepro rivelano anche qui la vicinanza del mare. Le prime due annate assaggiate si possono gustare anche da sole, mentre questo terzo assaggio ha bisogno di una pietanza che lo accompagni ed esalti.

Gambero Rosso ‘Tre Bicchieri’
5 Grappoli– Associazione Italiana di Sommeliers (A.I.S.) ‘Duemilavini’
92 Pts. – Wine Spectator

LUPICAIA 2005

stesso assemblaggio , 13,5% vol. granato sempre fitto e intenso, che lascia nel bicchiere , quando lo si rotea, un velo cupo. La sua gioventù si esprime con note fruttate, di ribes susina e prugna , seguite da tabacco e legno di cedro, eucalipto, cacao e cardamomo; una speziatura costretta ma presente. E’ un vino pronto, equilibrato e netto.

Gambero Rosso ‘Tre Bicchieri’
4 Grappoli – Associazione Italiana di Sommeliers (A.I.S.) ‘Duemilavini’
3 Stars – I Vini di Veronelli
91 Pts. – Wine Spectator

LUPICAIA 2006

ancora una volta un nero intenso ammanta il bicchiere mentre lo si rotea, e sprigiona subito note vegetali e balsamiche, spiccando maggiormente la matrice minerale. I profumi sono gli stessi:china , grafite e pece, poi rabarbaro, cardamomo e frutta. Scuro e dilagante ma molto elegante anche se giovane, ha una bella nota di liquerizia e di china, è dinamico tra sapidità e freschezza, scorrevole e pieno,marginalmente si avverte il tannino.

LUPICAIA 2007

Ultima annata è IL 2007 14,5 % Toscana IGT colore rubino denso e nero, si discosta dagl’altri con un naso minerale e di grafite, ma monocorde, senza nessuna sensazione di apertura, seguito da sentori di china e liquerizia, e una sensazione balsamica che affiora. Si sente che è un vino giovane senza nessuna complessità olfattiva e gustativa, in bocca la masticabilità non ha questa apertura laterale.

Questo vino longevo ed espressivo di un territorio e un uvaggio,sa parlare diversamente nelle diverse annate che lo caratterizzano accentuando alcuni aspetti del vino stesso, mantenendo però la capacità di esprimere sempre la stessa anima , vigorosa e balsamica, ammantata di sentori di spezie e di quella mineralità mediterranea che ne fanno un segno distintivo.

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