Magazine

luppolo

Creato il 01 settembre 2011 da Giardinaggio @Giardinaggionet

Cos’è


luppolo1 Il luppolo, nome botanico Humulus lupulus, è una pianta rampicante originaria dell’Asia e dell’Europa, appartenente alla famiglia delle Cannabinacee che comprendono anche canapa e marjuana. Si presenta con un fusto alto cinque, sei metri, con foglie ruvide e simili a quelle della vite, dal picciolo più sottile e arrotondato e senza viticci. I fiori sono di colore verde giallo e si sviluppano tra giugno e settembre. I coni dei fiori femminili sono ricoperti da una polvere: la luppolina. Per l’odore forte, aromatico e il sapore fortemente amaro, il luppolo è usato per la produzione della birra, specie la varietà europea Humulu lupulus, mentre quella asiatica, Humulus japonicus è esclusivamente usata come pianta ornamentale per ricoprire pergolati e sostegni dei giardini. Il luppolo cresce lungo le siepi e nei boschi. Predilige terreni umidi ( da cui deriva il nome Humulus) e gradisce la vicinanza degli olmi. Il fusto si aggrappa al sostegno più vicino raggiungendo un’ altezza massima di sette metri. La pianta è presente fino ad altitudini di 1500 metri. La sua radice, ogni anno, emette un nuovo fusto che appassisce a fine estate. In passato il luppolo veniva usato per imbottire i guanciali, in modo da favorire il sonno. Oltre a servire per la produzione di birra, questo fusto rampicante trova impiego anche in fitoterapia. La parte della pianta usata a questo scopo sono i fiori femminili, chiamati coni e la polvere presente su di essi: la luppolina. La loro raccolta avviene tra settembre e ottobre e prima di usarli bisogna conservarli a lungo.

Proprietà


luppolo2 Il luppolo contiene olio essenziale, resine, sostanze amare quali umulone, lupulone e loro derivati, sali minerali, tannini e fitoestrogeni. I principali effetti del luppolo si hanno a livello del sistema nervoso e dell’apparato digerente. Al livello nervoso il luppolo sembra avere proprietà sedative e calmanti, che favoriscono il sonno e diminuiscono l’ipereccitabilità. Il sapore amaro e fortemente aromatico ne permette l’impiego anche per favorire la digestione, combattere l’inappetenza e la dispepsia nervosa. Il sapore del luppolo si deve all’umulone e lupulone che durante lo stoccaggio della pianta sprigionano un alcol volatile con effetti sedativi. In tal senso il luppolo sarebbe più efficace se inalato. Addirittura qualcuno sostiene che abbia gli stessi effetti della marjuana e che fumarlo provochi un lieve stato di euforia. Il luppolo possiede anche attività battericida. L’azione sedativa, unita a quella antimicrobica, ne permette l’impiego per la cura della pertosse. Negli anni ’50 furono accertati i primi effetti ormonali del luppolo che contiene sostanze simili agli estrogeni. Ne è prova il fatto che durante la raccolta, le donne, anche indipendentemente dal periodo del ciclo, subivano la comparsa delle mestruazioni. Le sostanze estrogeniche sarebbero presenti, in modesta quantità, nella birra luppolizzata che è indicata nel trattamento delle turbe e irregolarità mestruali, nei disturbi della menopausa e per tenere a freno l’ipersessualità maschile. Le infiorescenze femminili del luppolo hanno effetti benefici anche in caso di eiaculazione precoce e polluzione notturna.

Usi


Per scopi officinali, come già detto, si usano le infiorescenze femminili della pianta e la polvere in esse contenute, chiamata luppolina. Da queste si ottengono diversi rimedi erboristici, come infuso, polvere, estratto secco e tintura madre. L’infuso si prepara con 0,5, 1 grammo di infiorescenze in 150 ml di acqua bollente. L’infusione va lasciata riposare per 10 minuti in un recipiente chiuso, poi si filtra e si beve sia durante il giorno che prima di coricarsi. La polvere dei fiori viene contenuta anche in capsule. La dose consigliata è di una o due capsule al giorno prima dei pasti. Una capsula contiene almeno 200 mg di polvere. Le capsule possono anche contenere l’estratto secco. La dose consigliata è di 100, 200 mg di estratto secco. La dose ideale di tintura madre di luppolo è,invece, di 40 gocce per due, tre volte al giorno. La tintura viene anche chiamata soluzione idroalcolica e si ottiene dalla macerazione di piante fresche. Questi prodotti si usano in caso di insonnia, nervosismo, dismenorrea e disturbi digestivi. L’uso del luppolo è sconsigliato in gravidanza, per via della sua marcata attività estrogenica, nell’infanzia, nelle donne che hanno subito la mastectomia e per coloro che assumono antidepressivi e ansiolitici.

Costi dei prodotti


I costi dei rimedi erboristici a base di luppolo si mantengono nella media degli altri prodotti officinali. La tintura madre di luppolo, in flacone da 50 ml, costa poco più di sei euro. Una confezione da 60 capsule di fiori di luppolo costa poco più di otto euro. La dose consigliata, per questo tipo di capsule, è di due, quattro al giorno, da assumere con abbondante acqua, durante il giorno e poco prima di andare a dormire. Una confezione da 45 capsule può costare anche 9 euro. Lievi variazioni di prezzo dei prodotti dipendono dalla composizione e dal produttore. Gli estratti di luppolo vengono anche commercializzati sotto forma di compresse. Una confezione da 45 pezzi costa circa dieci euro. La dose consigliata per questo tipo di compresse è di una, due al giorno, al momento dei pasti. La posologia corretta varia in base alla composizione e alla marca ed è utile concordarla preventivamente con un medico erborista.

Ritornare alla prima pagina di Logo Paperblog