Lusso: l’Italia genera un terzo del mercato mondiale

Creato il 28 maggio 2014 da Stivalepensante @StivalePensante

È sempre italiano un terzo del lusso mondiale, il cui fatturato complessivo, generato dai 75 colossi del mercato globale è di 171,8 miliardi di dollari.

(sippingespresso.com)

È questo il quadro del lusso mondiale stilato dalla prima edizione dello studio pubblicato da Deloitte “Global Powers of Luxury Goods”, all’interno del quale sono messi a confronto i risultati dell’anno fiscale 2013 (che comprende tutti gli esercizi fiscali che si sono conclusi entro il 30 giugno 2013) dei 75 più importanti gruppi mondiali del lusso.

 In testa alla Top75 troviamo il gruppo francese LVMH, con 21.060 miliardi di dollari di fatturato realizzato nel 2012, attraverso 60 brand, se si considerano anche i marchi che il colosso del lusso guidato da Bernard Arnault, possiede nel settore wine & spirit, retail e media. Seguono le Compagnie Financiere Richemont Sa con 12.391 miliardi di dollari di fatturato e The Estee Lauder Companies Inc con 10.182 miliardi di fatturato.

L’Italia, con 23 società all’interno delle Top75, è il Paese maggiormente rappresentato, nonostante le dimensioni più ridotte delle proprie aziende con un fatturato che rappresenta il 18,6% del fatturato totale generato dalle top75 contro il 27,4% di share degli 11 gruppi francesi, che si posizionano al primo posto per fatturato.

Il fatturato medio dei gruppi italiani del lusso nel 2012 è di 1,4 miliardi di dollari, meno di un terzo rispetto alla dimensione media dei gruppi francesi e svizzeri. Il gruppo Luxottica figura al quarto posto con 9.113 mld di dollari fatturato; Prada è al 14mo con 4.251 mld di dollari; Giorgio Armani al 20mo con 2.689 mld; Only the Brave di Renzo Rosso al 23mo con 1.904 mld di dollari; Max Mara Fashion Group al 26mo con 1.665 mld; Ermenegildo Zegna al 27mo con 1.621 mld; Safilo Group al 28mo con 1.512 mld; Salvatore Ferragamo al 29mo con 1.483 mld; Tod’s al 32mo posto con 1.267 mld; Dolce & Gabbana al 33mo con 1.216 mld. Le vendite di beni di lusso dei primi 10 gruppi in classifica rappresenta circa il 55% del fatturato generato dalla vendita dei beni di lusso dai 75 colossi mondiali del mercato.

Secondo Patrizia Arienti, Emea Fashion & Luxory leader, “Va sottolineato che la performance generale italiana è stata influenzata in negativo da alcune operazioni di ristrutturazione che hanno interessato in particolare il Gruppo Valentino (al 45mo posto in classifica con 590 mld di dollari di fatturato) che ha dismesso, nel periodo preso ad analisi, la propria linea di business MCS”. Delle 23 società italiane della top75, cinque hanno registrato un net profit margin a due cifre Prada (+19,2%), Tod’s (+14,8%), Salvatore Ferragamo (+10,9%), Loro Piana (+10,5%) e Ermenegildo Zegna (+10,3). Va sottolineata in particolare la performance registrata da Prada che ha accompagnato all’elevato livello di profittabilità (19,2%) un considerevole tasso di crescita del fatturato: il CAGR 2011-2012 è infatti stato pari al 26,9%, valore tra i più alti tra i brand Top75.

(ansa.it)


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