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Lutto rosa

Da Danielevecchiotti @danivecchiotti

Lutto rosaPranzo mangiando un gelato gusto dark-chocolate e banana mentre passeggio sul lungomare di Rapallo, in una calda giornata di primavera, e leccando il mio cono avverto sulla lingua un leggero retrogusto di morte.

Le vetrine dei negozi chiusi sono ancora tutte addobbate con palloncini, nastrini, bandierine, immagini storiche di ciclisti famosi.
Ieri mattina i preparativi, i maxischermi tv, le antenne di radio e televisioni, i tir degli sponsors e i camioncini che vendono i gadget ufficiali della corsa.
Poi, nel pomeriggio, l’aria di festa e di attesa, la musica sparata a tutto volume (impossibile riuscire a lavorare per chi, come me, aveva le finestre dell’ufficio a pochi passi dalla piazza in cui era previsto l’arrivo), i bambini con i cappelli a cilindro griffati Gazzetta dello Sport, i giornalisti di raitre sparsi ovunque nei bar e lungo i vicoli, a intervistare la gente comune.
Insomma il gran casino delle feste, la grande sagra di paese (inteso come cittadina, ma anche come nazione), non troppo diversa oggi da com’era nel 1952.

Oggi, invece, solo un grande silenzio, e la piccola stazione balneare di provincia che si svuota nuovamente, tornando ad essere il semideserto popolato solo di anziani che è in tutti gli altri giorni dell’anno. Ma con un elemento beffardo e paradossale come spesso la vita si diverte ad essere: tutte le strade segnate a lutto da una infinita serie di funebri, tristissimi nastrini rosa.

Postato da: maionese link | commenti (1) |
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