Roma, Closer.
Quest’estate sono andato fino a Firenze per vedermi i Venom, che erano gli headliner del Faust Extreme Fest. Essendo (come spero tutti i lettori di questo sito) un fan di vecchia data del gruppo inglese, non potevo non beccarmi pure gli M-Pire Of Evil, la nuova creatura di Mantas e Tony “Demolition Man” Dolan (ex-Atomkraft ed ex degli stessi Venom, periodo Prime Evil) al Closer Live Club a Roma. Il loro stile ripercorre i territori tracciati (com’è lecito aspettarsi) dalla band d’origine, ma è “aggiornato” (più veloce e dal retrogusto thrash, e anche la registrazione è al passo coi tempi). Inizialmente con loro suonava pure Annton, altro ex membro dei Venom, che però non è più dietro le pelli da qualche anno.
Ad aprire le danze ci sono i Funeral Mantra, formazione locale dedita a un heavy/stoner che ricorda quelle band a metà tra i due generi, vedi Black Label Society, Spiritual Beggars (inizialmente erano nati come loro cover band), Orange Goblin e i mai troppo celebrati Alabama Thunderpussy. È la terza volta che li vedo e devo dire che è stata la migliore di tutte: il muro di suono si è fatto più spesso e la line up (che ha subito, nel corso degli anni, diversi cambiamenti) è ormai compatta. Mentre in giro è sempre più pieno di gruppetti che copiano a caso lo stile di Zakk Wylde, finalmente qualcuno che riprende quei suoni con la giusta dose di personalità che serve per essere credibili e godibili allo stesso tempo. Un gran bel concerto, con anche molti spettatori a presenziare.
Seguono i Witches Of Doom, che giocano in casa come i loro predecessori. Il nome trae facilmente in inganno e induce a pensare che facciano doom metal, mentre si tratta di un hard rock che s’ispira (almeno in parte) ai Type O Negative. Pur amando molto Peter Steele e soci, non mi trovo molto in sintonia con la musica del quintetto, che a mio avviso mette un po’ troppa carne al fuoco e non ha ancora dei suoni ben bilanciati (a tratti la tastiera sovrasta la chitarra).
Finalmente arriva il momento degli M-Pire Of Evil, che iniziano a suonare con un locale già abbastanza pieno. Se m’avessero detto che Mantas sarebbe venuto a suonare al Closer, non ci avrei mai creduto: davanti ai miei occhi ho una delle poche vere leggende dell’heavy metal, uno che si può vantare a tutti gli effetti di aver stimolato migliaia di persone a prendere uno strumento in mano, il tutto in un posto dove normalmente suonano gruppi underground e che non può contenere più di 150-200 persone (pressate come sardine). Dal vivo sono una macchina da guerra e la scaletta contiene sia pezzi loro, sia canzoni dei Venom (classiconi dai primi due dischi e materiale del periodo Prime Evil, che hanno ri-registrato nel loro secondo disco, Crucified), durante le quali c’è il delirio più totale. Possiamo dire, senz’ombra dei dubbio, che sono stati meglio gli M-Pire Of Evil che Cronos e soci quest’estate a Firenze. Ala batteria, per la cronaca, c’è un italiano, Francesco La Rosa, che attualmente suona con gli Extrema. Incredibile la disponibilità di Mantas e Tony Dolan, che sia prima sia dopo la performance si fanno le foto con tutti, rimanendo a bere coi rimanenti spettatori fino a tarda notte. Ironia della sorte, li ritroveremo tra il pubblico al concerto degli Angel Witch di due giorni dopo. Torneranno qui il prossimo ottobre come Venom Inc, assieme ad Abbadon, al Traffic (in compagnia dei Vader): quasi sicuramente verranno accolti da tutti a braccia aperte, visto che ormai, dopo aver girato la città e conosciuto chiunque, sono quasi di casa.
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